3. Non dirlo a tua madre.

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Sally's p.o.v.

Riduco gli occhi in due fessure mentre analizzo i movimenti di Jeffrey che ha appena fatto un passo avanti, dando per scontato che abbia acconsentito alla sua richiesta. Vedendo però che continuo a rimanere ferma si gratta il capo e tiene lo sguardo fisso sulla sottoscritta...e non riesco a muovere un muscolo. Sembra così pericoloso!

Come posso fidarmi di lui? Per quanto ci provi, è una cosa impossibile: non si è mai fatto vedere in tutti questi anni, non sapevo neppure il suo nome e ora tutti i miei timori, incarnati nella figura di un semplice uomo, mi si parano davanti e mi portano alla realtà, come se per tutto questo tempo fossi stata svenuta e qualcuno avesse deciso solo ora di tirarmi un getto d'acqua fredda per farmi svegliare. E se avessi preferito dormire in eterno? "Perché?" Sputo lì con un tono fin troppo acido.

"Voglio passare più tempo con mia figlia, se rimaniamo qua fuori...beh...poi siamo scomodi...devo dirti tante cose...ci stancheremmo qui...sarebbe...sarebbe più comodo entrare, ecco..."

I miei occhi si spalancano dopo aver sentito la prima frase. "F...f...f-figlia?" Come può dire con tanta facilità una parola del genere se non mi conosce neanche?

"Sally, sto cercando di dimostrartelo in tutti i modi, perché non mi credi? Permettimi almeno di raccontarti tutto!"

Continuo a guardarlo negli occhi e a tenere le braccia incrociate, ancora senza parole. Non so proprio cosa fare. Dovrei aspettare la mamma, forse? "Io...io devo vedere cosa dice la mamma."

"È qui?"

Potrei mentire e dirgli di sì: sarebbe un ottimo pretesto per farlo andare via, visto che sicuramente non vuole che lei lo veda, eppure qualcosa mi dice che lui sappia già che non c'è e che mi ha fatto questa domanda solo per averne la conferma. Anche perché non mi sembra spaventato, dal suo tono di voce o dai momiventi -che devo dire sono ben calcolati e attenti. Dovrei stare lontana da lui e dirgli quella bugia, facendolo ricredere? Ma capirebbe che non è vero, se glielo dicessi, quindi meglio essere sinceri, perché se così fosse gli avrebbe aperto lei o si sarebbe sentita la sua voce. "No."

"Se aspettassimo e venisse prima che ti dica tutto lei non mi lascerebbe entrare, lo sai meglio di me. Preferisco che sia io a raccontarti come sono andate le cose adesso."

Voglio sapere la verità...sembra serio, non ha l'aria di qualcuno che stia mentendo o che voglia fare uno scherzo. Forse dovrei farlo passare e basta. Prima, però, devo fargli una domanda che ho in testa da troppo tempo: "Perché?" Ripeto. "Perché solo adesso?"

"Sono stato in prigione per due anni e mezzo a questa parte..." Risponde col capo chino. Cosa? Allora avevo ragione quando avevo pensato che fosse pericoloso e che avrei dovuto stare lontana da lui! "prima di allora sono successe molte cose che tu dovresti sapere. Ma c'è una promessa che devi farmi, se vuoi conoscere tutta la verità."

Chiudi la porta e lascialo qui fuori: è un pazzo! È pericoloso!, urla la vocina in fondo alla mia testa, seguita da innumerevoli campanelli d'allarme. E la ascolto subito: infatti, dopo aver finito di parlare, faccio un passo indietro e scuoto il capo mentre il cuore comincia a battere velocemente per il timore. Lui se ne accorge prima ancora che possa parlare e interviene subito dicendo: "No, aspetta, non avere paura di me. Non sai nemmeno perché ci sono andato!"

"Non lo voglio sapere!"

"Sally, non fare cos-" ma prima che possa terminare sono già entrata in casa e gli ho chiuso la porta in faccia.

Cavolo.

Poggio schiena e testa su di essa e poi chiudo gli occhi, pensando a tutte le sue parole. Solo dopo un riepilogo del nostro piccolo dialogo riesco a realizzare: quella persona di fronte a me è mio padre, non un uomo qualsiasi. Mio padre. Io, Sally Evans -o Brown?- ho un padre. Un padre che è stato in prigione per due anni e mezzo e Dio solo sa il perché. Avrà commesso un omicidio? Avrà rubato? Cosa avrà potuto mai fare di tanto grave per essere stato rinchiuso in prigione? Forse è per questo che mamma non ha mai voluto che parlassimo di lui: si vergognava troppo di dire che suo marito fosse stato in carcere.

Avrò cura di te. [#3] |IN PAUSA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora