8. Gli amici di Amber.

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"Dici che quella ragazza è single?"

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"Dici che quella ragazza è single?"

"Anche a mare devi rompere le scatole?" Mi volto non appena sento le voci di Hector e Amber che stanno parlando tra loro: il primo è sul bagnasciuga, in piedi, a mostrare il suo fisico palestrato a tutte le donne che gli passano davanti con l'intento di accalappiarne qualcuna; la seconda è scocciata e si è appena distesa a riva, ha allargato braccia e piedi e ora sta galleggiando sull'acqua imitando la figura del morto. La sua pelle pallida è illuminata dal sole, il quale non sembra aver intenzione di abbronzarla nemmeno un po', nonostante la rosa non si sia messa alcuna crema per facilitare la filtrazione dei raggi solari sul suo corpo. Posso immaginare il motivo per cui sia tanto nervosa e mi viene da ridere al sol pensiero: mi dispiace tanto!

Cosa sto facendo io? Adesso sono andata vicino a lei, a godermi l'acqua fredda e a guardarla mentre manda Hector a quel paese. "Ti prego, aiutami a presentarmi a qualche ragazza. Tu hai più esperienza, no? Potresti andare da lei dicendo che siamo soli e che tu e tuo fratello, io, abbiamo bisogno di compagnia." Lo sento dire, girandosi dalla nostra direzione e puntando su Amber. Da lontano posso sentire le urla dei miei amici che giocano a pallavolo e le risate dei bambini che ci corrono davanti; a ogni folata di vento l'odore del mare salato mi arriva alle narici, quindi mi beo di questo profumo e dell'aria che fortunatamente non è nemmeno troppo afosa. È tutto così perfetto. Quanto è bella l'estate?

"Puoi lasciarmi stare?" Urla per tutta risposta la rosa, perdendo l'equilibrio. Rischia quasi di affogare quando perde la concentrazione per rimanere a galla e prima che possa succedere il riccio l'aiuta, quindi lei si siede nell'acqua e lo ringrazia senza guardarlo. Un buon pretesto per dirle: "Okay. Ora che ti ho salvato la vita, in cambio-" ma non finisce di dire altro che Amber gli tira uno schiaffo dietro la testa e se ne va borbottando una parolaccia abbastanza brutta ma che gli si addice un po'. Ridacchio guardando Hector che a sua volta la fissa con desolazione e abbassa il capo. È possibile che non possa godersi un pomeriggio tranquillo con i suoi amici senza andare dietro a ogni essere munito di... Beh... Parti femminili?

"E dai, cretino, smettila di metterti in mostra e vieni a farti una nuotata!" Sento dire da una voce maschile dietro di me. Brian, con i capelli tutti bagnati, le goccioline di acqua che gli scendono sul petto e gli cadono dagli occhi, mi passa un braccio lungo le spalle e mi sorride. Crede che abbia dimenticato quello che ci siamo detti prima, invece non l'ho fatto. Anzi, mi meraviglio che non se la sia presa per averlo fatto quasi scivolare per terra, qualche ora fa. Hector ci osserva e quasi non scoppia a piangere nel notare che in giro ci sono molte coppie simili alla nostra: poverino, ha così bisogno di una ragazza che riempia il vuoto dentro di lui. Intenerendomi davanti a quell'espressione e cercando di ignorare Brian che si erge in tutta la sua bellezza vicino a me, decido di parlargli: "Ehi, idiota, se vuoi ti aiuto io ad attaccare bottone. Chi è la tua crush?"

Hector sembra rianimarsi e mi sento meglio anche io. "Oh, grazie, ti adoro! La vedi la tipa con i capelli neri e corti? Quella che ha una granita in mano, vicino all'ombrellone rosso, di fronte all'amica bionda..."

Avrò cura di te. [#3] |IN PAUSA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora