5. Le corse del cuore

2.7K 102 3
                                    

"Un giorno poi abbi cura di me,
cura di noi
per ogni passo che ho fatto per venire fino a te
per quelli che farei, per quelli che farò
per non stancarmi mai, mai."
(Levante)

Damiano guida sereno, è meno coatto del solito, canticchia la sua "Recovery" e non dice nemmeno una parolaccia, neanche a quel tipo che ha attraversato col rosso.
"Non rispondi?", gli chiedo indicando il cellulare.
"Nah, è Victoria che rompe!"
"Vi vedete spesso?"
"Eh certo, suoniamo insieme!"
"Intendo..."
Non riesco a formulare la frase. Non so come chiedergli ciò che vorrei sapere da un po' di tempo.
Mi guarda, sorride e scuote la testa.
"Pensate tutti la stessa cosa!"
"È evidente!"
"Ma evidente il cazzo. Non ho mai scopato con Victoria e non ho intenzione di farlo. È la mia migliore amica, è mia sorella. Abbiamo semplicemente un rapporto speciale. La conosco pienamente, ho vissuto con lei i momenti più tristi e felici della sua vita, e lei della mia."
"E basta?"
"Basta!"
"E comunque, mica siamo niente io e te, non dovresti nemmeno darmi spiegazioni."
"Appunto!"
"Appunto..."

Thomas si alza dalla sedia e posa la sua tazza sporca di panna e cioccolata nel lavandino.
"Vi vedete spesso tu e Damiano ultimamente.."
"Smettila Cobra, so dove vuoi arrivare!", dico leccando l'ultimo cucchiaino di cioccolata.
"E poi è capitato solo due volte!"
"Mi ha detto che hai dato il palo ad uno per star con lui!"
Che stronzo quel Damiano.
"Non è andata proprio così!"
Thomas si avvicina al tavolo e poggia le mani di fronte a me. Ride e mi stuzzica.
"Ti piace!"
"Non mi piace!"
"Si che ti piace!"
"Perché insisti?"
"Ricorda, cara cugina, ci sono cose che tu sai e io so, ci sono cose che tu non sai e io so."
Sbuffo e lo fisso in attesa di una spiegazione.
"Adesso vado."
"Già te ne vai?"
"I ragazzi saranno già a casa ad aspettarmi, abbiamo le prove. Vuoi venire?"
Thomas mi provoca ancora, facendomi l'occhiolino.
"Non posso, devo studiare!", gli rispondo a mò di ripicca. Thomas si avvicina alla porta e mi grida qualcosa per l'ultima volta.
"Come vuoi, Damiano prova quasi sempre a petto nudo. Peccato!"
"Sei un grandissimo stronzo!", gli urlo in risposta.

Il cortile del Liceo Scientifico di Thomas è pieno di gente. I Maneskin ed altri gruppi suoneranno qui stasera. Ogni tanto mi arriva qualche spinta o goccia di birra, i ragazzi ballano e si divertono e arrivare al bancone del bar, in mezzo alla folla, è una grande impresa. Thomas e gli altri sono dietro il palco, si stanno preparando per l'esibizione. Suoneranno tra poco e spero per loro che vada tutto per il meglio. Mi piace la loro musica, sono davvero bravi e hanno una luce immensa su quel palco. Mi apposto di lato, in un angolo, sorseggio la birra che finalmente sono riuscita a prendere a mi godo il concerto, canzone dopo canzone. La folla è scatenata, Damiano dà il meglio di sè, Ethan dirige il tutto con i suoi colpi di batteria, Victoria e Thomas sono incredibili e insieme spaccano tutto. Non li avevo mai visti esibirsi in pubblico e non posso non ammettere che sono fighi da paura.
Finito il concerto, raggiungo i ragazzi dietro il palco, mi complimento con loro e abbraccio Thomas.
"T' abbiamo conquistato?"
"Seh seh seh!"
Thomas ride.
"Seeh, questa è mia cugina, seh seeh!"
Mi allontano e lascio sistemare loro gli strumenti e tutto l'occorrente.
"Sei la fidanzata del Cobra?"
Mi giro di scatto. Avrá circa diciott'anni, diciannove massimo. Credo abbia suonato prima dei Maneskin. Ha un ciuffo moro sparato in testa, due occhi quasi color cenere e uno sguardo che farebbe perdere la testa a chiunque; indossa una camicia a quadri con le maniche rivoltate, una pantalone nero attillato e delle Dr. Martens di pelle lucida. Sta lì, immobile, in attesa di una mia risposta.
"Come scusa?!"
"Sei la fidanzata di Thomas?"
"No, è mio cugino."
Si avvicina, per poi sorridere. I suoi denti sono perfetti.
"Buon per me!"
Mi porge la sua mano.
"Ho suonato prima dei Maneskin. Sono un amico di Thomas, ci conosciamo da una vita e frequentiamo la stessa scuola di chitarra. Piacere, Emanuele."
"Isabella."
"Sei davvero molto bella, Isabella!"
Mi imbarazzo e lo ringrazio.
"Posso offrirti una cosa da bere?"
Tentenno. Guardo nella direzione dei Maneskin, stanno ancora sistemando tutto e credo ne abbiano per un bel po'. Annuisco per poi seguirlo. Ogni tanto si volta verso di me, per assicurarsi della mia presenza. Al bancone ordine sue birre bionde.
È divertente, questo Emanuele. Mostra più dei suoi diciott'anni, sembra molto sicuro di sè, mi fa ridere a crepapelle ed è un vero galantuomo.
"Fumi?"
Scuoto la testa.
"Mi fai compagnia ugualmente?"
Emanuele mi porta sul retro del cortile, ha voglia di fumare in perfetta tranquillità. Tra una battuta e l'altra, mi si avvicina, sempre di più. Mi sposta i capelli dietro l'orecchio.
"Sei molto bella.."
Le sue labbra sono vicinissime alle mie ma non ho voglia di baciarlo e spero tanto che lui non lo faccia. Mi allontano per aumentare le distanze, a poco a poco.
Emanuele butta la sigaretta, si fionda su di me e mi mette con le spalle al muro. Mi guarda negli occhi per poi divorare le mie labbra.
"Dai.."
"No, Emanuele, lasciami!"
"Stai zitta!"
La sua presa è molto più forte rispetto al mio tentativo di svincolarmi. Mi bacia sul collo ed inizia a toccarmi, scendendo con le mani sempre più giù.
Gli urlo di smetterla invano, soprattutto quando si avvicina alla cerniera dei miei pantaloni. Mi sembra un incubo ed io mi sento una deficiente nel non sapere per niente mollare quella presa.
"Cazzo fai?!?!"
Una voce familiare interrompe quel momento, soprattutto quando Damiano prende Emanuele e lo scaraventa alla parte opposta del muro. Rimango inchiodata lì, col rossetto sbavato e gli occhi pieni di paura.
"Provaci n' altra volta e sei morto!"
Emanuele guarda Damiano terrorizzato. Non sa cosa dire, cosa fare e nemmeno come muoversi. Si alza piano, quasi come se non volesse fare rumore, con gli occhi infuocati di Damiano puntati addosso.
"Chiedile scusa!"
Emanuele non ha nemmeno il coraggio di guardarmi.
"Guardala e diglie scusa!"
Sussurra a malapena e a stento riesce ad incrociare il mio sguardo, per poi rientrare e sparire nella folla, chiudendo il cancello alle sue spalle.
Damiano ha un'espressione diversa, più dolce e serena. Mi sorride, donandomi sicurezza.
"Vieni..."
Allarga le sue braccia ed io non me lo faccio ripetere due volte. Mi stringe forte a sè ed io inizio a piangere. Mi accarezza la nuca, cercando di calmarmi. Mi lascia qualche bacio tra i capelli e mi avvolge nel suo profumo.
"Va meglio?"
Annuisco.
"Non dire niente a Thomas, ok?"
"Non puoi chiedermi questo."
"Infatti è un ordine."
"Seh, domani vediamo.."
Mi stringe di più a sè.
"Come hai fatto?"
"A far cosa?"
"A trovarmi.."
"Emanuele non è affidabile e appena ho visto che impiegavate troppo tempo per rientrare sono uscito, consapevole di poter anche trovare un limone tra voi due voluto da entrambi."
"Grazie.."
"E de che?"
Gli sorrido.
"Vuoi andare a casa?"
"No no, godetevi la vostra serata, andiamo appena finisce."
"Ma Gin, stai tremando.."
Sono ancora terrorizzata, nonostante io sia al sicuro tra le braccia di Damiano. Sto pensando al peggio, a ciò che sarebbe potuto succedere se non fosse arrivato lui.

Damiano si inventa un "mal di testa lancinante" e convince gli altri a tornare a casa. Lui guida silenzioso, io guardo fuori dal finestrino mentre gli altri tre discutono allegramente della serata.
"Aò, Damià, che è sto brioncio? Avemo sonato male?"
"No Vic, siete stati grandi! Ho solo mal di testa!"
Trattengo le lacrime, mi viene da vomitare e faccio fatica a respirare.
"Dam! Accosta!", lo supplico in prenda al panico. Damiano non se lo fa ripetere due volte, si ferma subito ed io balzo fuori dalla macchina. Thomas mi segue, mi aiuta e mi regge la fronte. Butto tutto fuori per poi ricevere un bicchiere acqua da Ethan.
"Che succede? Hai bevuto tanto?", mi chiede Thomas preoccupato. Scuoto la testa.
"Hai fumato?"
Scuoto la testa nuovamente.
"Oh, che succede? Perché non ce sto a capì niente!"
Io e Damiano raccontiamo tutto e quasi mi sento meglio. Ho ripreso a respirare e il mio cuore ha un battito regolare.
"Che pezzo di merda!"
"Mi.. mi dispiace!"
"Ma scherzi Isa, non è colpa tua!", Vic mi abbraccia e mi mette la sua pelliccia sulle spalle. Thomas mi guarda in preda al panico, si sente responsabile senza un perché ed io cerco di convincerlo in tutti i modi che non è così. Damiano mi guarda con dolcezza dandomi sicurezza mentre Thomas mi prende per mano e mi aiuta a risalire in macchina. Nessuno parla durante il tragitto, ho la gola secca e la testa mi scoppia. Lasciamo a casa Vic e Ethan e proseguiamo per casa nostra.
"La prossima volta voglio sapere tutto subito!"
"Lei mi ha pregato di non farlo."
Non è un rimprovero quello di Thomas, è solo spaventato e preoccupato.
"Mi vergognavo, non volevo pensassi che non sono in grado di badare a me stessa e che la prossima volta avresti fatto meglio a lasciarmi a casa. Non voglio essere un peso per nessuno e non voglio preoccupare nessuno."
Thomas si volta e mi sorride.
"Non ho minimamente pensato nemmeno una di queste cose. E non devi vergognarti di nulla con me, ti voglio un bene indescrivibile! Avrò anche diciassettenne anni, ma credo che sia io a dover proteggere te e non il contrario."

Damiano ci lascia entrambi a casa. Thomas mi ha accompagnata sino alla mia camera, mi ha rimboccato le coperte, mi ha fatto un po' di compagnia ed è andato via appena le mie palpebre hanno iniziato a cedere. Giocherello col mio cellulare, non so se sia il caso di inviare un sms a Damiano. Alla fine cedo.

'Grazie per salvarmi ogni volta dai tipi strani che mi scelgo.'

'Posso salire a darti il bacio della buonanotte?'

Mi affaccio alla finestra. Damiano sta giù, guarda nella mia direzione e gli faccio cenno di salire.
"Scusa per la mia tenuta poco sexy", gli dico indicando il mio pigiama di Snoopy.
Sorride e mi chiede se mi sia tranquillizzata.
Ci distendiamo sul letto, mi fa spazio tra le sue braccia e mi attorciglia i capelli con le dita. Non parliamo. Sto resistendo dalla voglia matta di baciarlo, stasera sono successe fin troppe cose e va bene così. Sento l'odore di liquirizia delle sue labbra, il suo profumo invade la mia camera, la curva del suo collo è il posto perfetto per i miei pensieri ed io non capisco ancora  perché Damiano David condizioni così tanto le corse del mio cuore.

Gin Lemon e Liquirizia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora