"Oggi sono io"
Alex Britti"Tu.. tu non mi toccare!"
Resto immobile, tutti si voltano verso di me in cerca di spiegazioni e Thomas mi lancia uno sguardo furibondo che sembra non dire nulla ma che in realtà dice tutto. Lui l'aiuta ad alzarsi, le accarezza continuamente i capelli e la circonda col suo braccio troppo lungo, come se volesse nascondere le fragilità che lei, adesso, controvoglia, sta mettendo in mostra. Mi avvicino, tentando di afferrarle il braccio che lei, però, allontana subito, guardandomi con gli occhi pieni di rabbia.
"Dai, Isa, fatti aiutare!", le dico esasperato.
Lei scuote la testa.
"Mi aiuta lui!", risponde indicando suo cugino.
"Perché.. perchè.. aspè com'è?"
Scoppia a ridere, una risata amara, prima di continuare la frase.
"Sono solo la cugina di Thomas giusto?"
Rimango immobile, di nuovo. Non so che dire, ho la bocca asciutta, i muscoli rigidi, la testa in pallone. Lei ha ascoltato tutto.
"Non è come credi!"
Thomas la porta via, è incazzato nero anche se non riesce a capire bene ciò che è successo. Sono stato proprio uno stronzo, un grandissimo stronzo.
"Che cazzo hai combinato?", mi dice sottovoce Jacopo per non distrarre Victoria ed Ethan che stanno aiutando anche loro Isa, cercando in tutti i modi di farla vomitare. Lei è testarda pure da ubriaca, non vuole e ha la bocca serrata nonostante le continue preghiere di Thomas.
Scuoto la testa.
"Un casino, bro, un casino!"
Jacopo mi guarda, in attesa di spiegazioni.
Gli dico di aspettare, che a casa gli racconterò tutto ma che, per adesso, l'importante è far stare meglio Isa.
Mi avvicino agli altri.
Thomas mi mangia con gli occhi ed io alzo le braccia in segno di tregua.
"Lo so, Thom. Ma sono il mago delle vomitate, lasciami fare."
Non risponde ma mi lascia avvicinare ad Isa che ormai sembra essersi calmata e sta quasi per addormentarsi.
"Isa, lo so che sei arrabbiata ma devi fare uno sforzo e poi ti prometto che sparisco."
"Io non voglio che sparisci..", sussurra, così piano che faccio fatica pure a sentirla. Quasi come se non volesse ammettere nemmeno a sè stessa ciò che ha appena detto.
"Sto di merda..", mi dice poi alzando lo sguardo.
Ha gli occhi stanchi, meno furiosi di prima. Ha gli occhi di chi ha preso così tante mazzate che adesso non ha più voglia di reagire.Ed io, cara Gin, vorrei che tu lo facessi, invece. Vorrei che tu reagissi ancora. Come hai fatto appena mi hai visto. Dalle a me, tutte le mazzate che hai ricevuto. Fammi male, che me lo merito. Tu no.
Le porgo la mia mano, sperando tanto che lei la prenda. Mi guarda ancora, non sa che fare, perché significherebbe darmela vinta e lei, vinta, non l'ha mai data a nessuno.
"Solo perché sei il genio delle vomitate."
Prende la mia mano e si lascia aiutare. Thomas ci raggiunge, senza rivolgermi la parola e senza degnarmi di uno sguardo. Non penso gli passerà subito e non posso nemmeno biasimarlo. Parleremo sicuramente, domani forse o addirittura stasera, e probabilmente dovrò essere pronto più a subire che a replicare. Perché non posso dargli torto. Perché ho ferito una delle cose più preziose che ha e, indirettamente, ho ferito lui.Isa ha smesso di vomitare, è calato il silenzio. Il ritorno in macchina è stato disastroso. Ho insistito tanto per accompagnare i due cugini a casa ma forse era meglio evitare. Thomas si è catapultato sul sedile di dietro, si è messo le cuffiette e ha guardato tutto il tempo fuori dal finestrino senza mai incrociare il mio sguardo nello specchietto retrovisore. Isa si è seduta accanto a me. Anche lei non mi ha degnato di uno sguardo e anche lei ha guardato fuori dal finestrino tutto il tempo. Non ho acceso lo stereo e non ho poggiato la mano sulla sua o addirittura sulla sua gamba. Ad un certo punto ho smesso anche di guardarla.
Thomas non mi ha lasciato accompagnare Isa a casa ed io non ho replicato.
"Va bene..", gli rispondo, nè più nè meno. Prende Isa a braccetto e va via.
"A' Cobbra!", gli grido ancora appoggiato allo sportello della mia auto.
Thomas ed il suo orgoglio si sono voltati verso di me.
"A' deficiente! Cazzo gridi?! Statte zitto che sono le quattro e stanno tutti a dormì!"
Sorrido e scuoto la testa.
"Damià non far cazzate appena vai via da qua e vai a dormire!"
È Thomas ed è mio fratello.
È Thomas, ha sedici anni ma ne dimostra venticinque.
È Thomas e gli voglio un bene dell'anima.
"Si papà!"
Lui continua a star serio ed io ho una voglia matta di abbracciarlo.
Il mio sguardo si sposta su Isa. Ha gli occhi stanchi, guarda in basso e non sa se parlarmi o meno. Poi guarda Thomas, gli sorride e viene verso di me.
"Ti avrei volentieri vomitato addosso stronzo.."
"Avresti fatto più che bene.."
"Grazie per la vomitata e vaffanculo per la serata di merda.."
È delusa, amareggiata e fragile.Si, Gin, sei fragile. Ora, qui, con me. E non hai paura, ormai. Perché, trai i due, sei tu la più forte e sei tu quella che può camminare a testa alta, senza vergogna. Ti vorrei stringere forte a me, ma non posso. Non mi è permesso e tu, so già, che non me lo lasceresti fare. Mi dispiace Gin. Per tutto. E scusa se non riesco a dire nulla, ma stasera le parole le ho perse anch'io. Ed è meglio che io la chiuda questa cazzo di bocca, perché, di cazzate, ne ho detto fin troppe.
"Gin, io..."
"Isa, mi chiamo Isa.."
Rimango immobile, di fronte a lei. Il cuore mi sta per scoppiare o forse sta per spezzarsi. Anzi si è già spezzato. Li sento i frantumi, i tratti più spigolosi. Tutto intorno a me si è fermato, persino il vento, persino le foglie hanno smesso di muoversi.
Mi schiarisco la voce, sto per parlare ma lei mi interrompe.
"Come se tu fossi solo l'amico ed io solo la cugina di Thomas, ok?"
"Niente è ok.."
Lei sospira.
"Fattelo bastare. Fidati, è meglio così."
"Ma non potremmo parlarne?"
Lei sorride, poi scuote la testa.
"È tardi. Thomas mi aspetta, puzzo di vomito e ho un dolore di testa atroce. Buonanotte Dem."
Ha le braccia conserte, si volta e mi dà le spalle per proseguire verso Thomas. Poi improvvisamente si rivolta verso di me.
"Ah Dem, anche se per poco, è stato bello."
Ci ha provato fino all'ultimo a non dirmi queste cose. Ed io sono felice che questa battaglia, stavolta, l'abbia persa.Buonanotte Gin.
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Gin Lemon e Liquirizia
FanficDamiano David è il ragazzo più particolare che io abbia mai conosciuto. È un figo da paura, e questo non c'è bisogno che lo dica io, lui lo sa benissimo. Ogni cosa gli sta da dio, persino quella pelliccia leopardata che mi ruba sempre e che a me fa...