Jason si svegliò con un brutto mal di testa. Decise di alzarsi e dirigersi al bagno a sciacquarsi il viso. Alzó lo sguardo verso lo specchio stile borcco che adornava il bagno della sua camera. Non aveva una bella cera e le occhiaie, che da un paio di giorni aveva acquisito, non accennavano a sparire.
Prese un cambio pulito e guardo l'orologio: Mezzogiorno.
"Cazzo." Sibiló, come se qualcuno potesse sentirlo. Scese di corsa e trovò sua madre che stava lavando i piatti della sera prima."Buongiorno dormiglione", disse sua madre accennando un sorriso girando leggermente la testa verso Jason, facendo intravedere i suoi occhi verdi e i suo capelli castani, che rendevano la donna più giovane di quel che era. "Non ho voluto svegliarti prima perché mi sembravi... beh.. stremato" disse ancora.
"Spero tu ti stia divertendo, però mi raccomando, capisco tu stia facendo amicizie, ma gradirei che non tornassi troppo tardi."Jason era confuso. Cosa era successo dopo lo scontro con quella bambina?
Cosa aveva fatto?
Come era tornato a casa?
Era tutto un mistero, avrebbe chiesto a Kuros, ma rispose: "Hai ragione mamma, scusami. Farò molto prima la sera" disse sfoggiando uno dei suoi finti sorrisi come solo lui sapeva fare.Sua madre sorrise e disse infine: "Va bene, adesso siediti che fra un po' il pollo è pronto. Tuo padre sarà sicuramente di ritorno, non ci vorrá molto".
Pranzarono molto in fretta, e mentre i suoi andarono a fare il loro riposino pomeridiano, Jason prese la chiave dal sottofondo del cassetto e si fiondò in maniera silenziosa in biblioteca.
Aprí la porta e vide la stanza illuminata, con la scrivania in mogano al centro, con sopra il tomo con cui aveva iniziato il rito.
Le enormi librerie ai lati, con libri veramente vecchi, che trasudavano scienze mai conosciute, ma... di Kuros non cera traccia."Kuros... s-sei qui?" disse con una certa insicurezza.
"Ragazzino, certo che sei proprio un impiccione! Anche io ho la mia privacy."
Jason sussultò, non si aspettava di trovarselo dietro le spalle.
Ma non si fece altre domande e disse: "Beh, privacy... una creatura millenaria che genere di attività può fare nel suo tempo libero? Uccidere? Creare tempeste? Prenotare una vasca idromassaggio insieme ai suoi amici mostri?" Disse ironicamente.
"Come sei fastidioso" disse Kuros, superandolo e andandosi a poggiare contro la scrivania, che in confronto alla sua statura sembrava uno sgabello. Kuros era alto circa due metri nella sua forma umanoide, pensó Jason.
"Allora, mi devi delle spiegazioni... come sono tornato a casa? Senza che mia madre capisse nulla?" incalzò Jason dopo un po'.
"Beh, ho creato un'illusione. Io ti ho riportato nel tuo letto, mentre una tua copia diciamo... acquatica intratteneva i tuoi genitori. Come se tu fossi li. É stato abbastanza facile""Dovrei usare questa tecnica per le verifiche" pensò Jason, ma quel pensiero fu interrotto dalla voce di Kuros che disse: "Devo spiegarti un paio di cose, quindi mettiti comodo. Mi servira del tempo".
"Prof, spero che sia celere. Odio le lezioni troppo lunghe" disse ammicando un sorriso malizioso.Kuros alzò gli occhi verso il soffito e disse: "Ci sono alcune cose importanti che devi sapere su questa guerra" il suo tono si fece improvvisamente serio, "Ti ricordi il famiglio contro cui hai combattuto? Ecco quella bambina era un posseduto. Sará sicuramente stata una maga Americana. Ma hai notato il suo carattere? Estremamente acidulo, cattivo... omicida."
A quelle parole Jason rabbrividì e stette in silenzio.
"Tecnicamente in cambio di tale potere, il famiglio prende in cambio un pezzo della propria anima. In modo tale da fornire più energia elementale. In base al tipo di famiglio, l'anima può consumarsi più lentamente o meno" disse Kuros "Più viene consumata l'anima più si acquisisce potere. E quando l'anima viene totalmente consumata..." Jason deglutì così forte, che ebbe l'impressione che anche il suo intercolutore se ne fosse accorto, "si diventa delle bambole senza anima. In pieno controllo ai famigli."
STAI LEGGENDO
Familiar's war
Fantasy1450. La prima guerra dei "posseduti" è finita. Lucas, figlio di un'importante mecenate Italiano, ha vinto. Vinse tutto ció che ha sempre desiderato e alla fine della guerra lo vide, come un premio, comparso dal nulla nelle macerie umide che ricopri...