Jason finì di mangiare velocemente, raccontando ai suoi genitori come avesse -fittiziamente- passato la sua giornata.
Era elettrico. Fremeva di poter imparare ad utilizzare l'alchimia e di poter finalmente essere utile in battaglia, poteva finalmente combattere senza che qualcuno gli dicesse come fare.Finita la cena salì in camera sua e si mise sotto le coperte. Il cielo era veramente cupo, il che faceva presagire un bel temporale. Chiuse la finestra e decise quindi di addormentarsi.
Si sdraiò e senza nemmeno rendersene conto, stava già sognando.Aprì gli occhi, e si ritrovò in quella strana stanza bianca dell'ultimo sogno.
Strabuzzo gli occhi e vide Kuros al centro della stanza, su un trono di ghiaccio, con gli occhi chiusi e e i suoi capelli lunghi. La pelle, a contrasto con la poltrona, sembrava molto piu azzurra.
"Oh, eccoti" disse il famiglio senza nemmeno aprire gli occhi "stavo giusto pensando a come insegnarti ad utilizzare l'alchimia."
Kuros schiuse le palpebre e guardò Jason.
"Prima di aprire bocca lasciami dire alcune cose importanti.Uno: In alchimia tutto ciò che accade è determinata da un costo. Se vuoi creare ghiaccio, ti occorre acqua ed ossigeno. E così via.
Due: per ottenere un processo di trasformazione alchemica occorre del tempo. Quindi, in combattimento sarà molto più difficile."
A quelle parole Kuros pensò a come Jason durante il combattimento, creò delle frecce di ghiaccio con una disinvoltura disarmante.
"E tre" -aggiunse infine- "Occorre pagare un prezzo energetico. Se il famiglio è vicino allora non sarà necessario. Caso contrario si consumerà un parte dell'incantesimo di collegamento. Più è potente l'incantesimo, più il processo di trasformazione alchemico sarà veloce e potente. Più parte del marchio verrà consumato però.""Wow, me lo aspettavo più complicato" disse Jason. "E adesso cosa si fa?"
Kuros schioccò le dite è apparì una grossa pozzanghera al centro della stanza onirica.
"Bene, allunga le mani e pensa in cosa vuoi trasmutare l'acqua. Qualsiasi cosa, ghiaccio, vapore. Qualsiasi cosa che è collegata all'acqua o che può derivare da essa. Essendo che io sono qui vicino, non penso che ti venga molto complicato. Anche se, essendo alle prime armi, non riuscirai immediatamente."
"Mi sottovaluti lucertola" disse il ragazzo in maniera beffarda.
Aprì entrambi i palmi della mano li mise di fronte la pozzanghera, ma non accadde nulla. Nonostante il ragazzo avesse pensato di trasmutarla in ghiaccio.
Si sentì una forte risata: "Ed io che aspettavo di godermi solo questo momento! Te l'ho detto, non è facile. Concentrati sul processo naturale che dovrebbe seguire, l'acqua" disse il famiglio ridendo e aggiunse "E si, ti sottovaluto" aggiunse con un sorriso volutamente provocatorio.
Jason disse alzando lo sguardo verso Kuros: "Quindi quello che ho fatto durante il combattimento è stata una trasmutazione?"
Il famiglio annuì.
"Bene" disse Jason ridendo, allungò le braccia, si concentro sul processo e su quello che avrebbe voluto realizzare. Chiuse gli occhi, e sentì come un formicolio sulle mani.
Brillavano di blu, ed uscivano scintille che si posarono a contatto con la pozzanghera.
In un secondo apparì un manichino ghiacciato. Al centro della stanza.
Kuros sgranò gli occhi, e guardò con quanta facilità il suo posseduto avesse fatto quella cosa. Ci sarebbero voluti anni di allenamento anche per un alchimista particolarmente portato, per trasmutare tutte quelle particelle d'acqua in ghiaccio.
Il Ragazzo aprì gli occhi, non stupito di quello che aveva fatto e disse: "Non male come secondo tentativo eh?" facendo un sorrisetto sarcastico.
Kuros tentò di nascondere lo stupore e disse: "Sisi niente male. Ma è quasi giorno e devi svegliarti."
Jason sbuffò, voleva stare lì ancora per qualche minuto. Ma disse: "Va bene, allora... a domani? O fra poco? Qui il tempo è strano."
"Già..." disse il famiglio, schioccò le dita e Jason cadde in un sonno profondo, vedendo sfocato, sempre di più... come fosse nebbia. Stava ritornando nel mondo umano.
Quel ragazzo era speciale.
Kuros lo sapeva. Straripava potere magico dal suo corpo come se fosse una diga in piena.
Kuro rise. Aveva avuto proprio fortuna. E rimase a fissare la scultura di ghiaccio con il dito medio alzato.
Rise, pensando: "Piccolo stron..." quando il suo pensiero fù interrotto da una linea in quel ghiaccio così lucido e perfetto.Era una scritta in minuscolo e diceva:
"Te l'ho fatta lucertolone" scritta sul petto del manichino.Kuros sgranò gli occhi, non tanto per la scritta. Aveva capito qualcosa. Jason non era semplicemente talentuoso. Era un Prescelto. Quella stupida battuta. Scritta sul ghiaccio. Aprì un mondo al sapiente Kuros. Un mondo che non si sarebbe mai aspettato di poter rivedere.
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Familiar's war
Fantasy1450. La prima guerra dei "posseduti" è finita. Lucas, figlio di un'importante mecenate Italiano, ha vinto. Vinse tutto ció che ha sempre desiderato e alla fine della guerra lo vide, come un premio, comparso dal nulla nelle macerie umide che ricopri...