«tredici»

751 64 1
                                    

Quando si svegliò, venne colpito da un forte mal di testa. Non ci volle un genio, però, per capire che qualcuno si fosse preso cura di lui nel frattempo.
Di certo, Diana era l'ultima persona che potesse venirgli in mente, dopo tutto ciò che le aveva fatto.
Ma l'immagine di lei rannicchiata sulla poltrona, aspettando che l'altro si svegliasse, non potè non intenerirlo almeno un po'.

Rimasero in silenzio ed immobili sul posto per un tempo che parve durare ore, solamente a guardarsi negli occhi. Glielo si poteva leggere in faccia che si mancavano l'un l'altro, e forse tutto quel silenzio servì molto di più delle parole per farlo capire.

Diana non voleva continuare a soffrire, ma di conseguenza non voleva neanche perderlo. Voleva essere la prima a rompere il ghiaccio, ma fu preceduta.
«Dammi un'altra possibilità» le disse lui, mentre l'altra era costretta ad ascoltare.
«Ricominceremo tutta la nostra amicizia da capo, e cercherò di migliorare il mio carattere», continuò pur sentendo la parola amicizia amara sulla lingua.

Lei si prese un po' di tempo per riflettere in silenzio, poi chiese cercando una conferma: «Come se non ci conoscessimo?».
«Proprio così».
«Affare fatto».

Rudeness; Bill SkarsgårdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora