Capitolo 11

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Era seduta lì da troppo tempo, era circondata da computer. Nessuna luce.

"Computer? Che stupida." Pensò la mora, alzandosi dal pavimento e avvicinandosi a uno di esso.

Lo guardò per un po' prima di provare ad accenderlo. Lo schermo si illuminò di blu, causando un dolore agli occhi di Svetlana. Li socchiuse e aspettò che si fosse acceso del tutto.

Sullo schermo apparì il suo nome: Svetlana Monica Loyal.

La mora sussultò, perché il suo nome?

Lo schermo era incorniciato da delle cartelle. Prese il mouse e cliccò sopra una di queste.

Tante immagini le si presentarono davanti.

Erano le sue immagini. La prima volta al campeggio, lei e il suo primo ragazzo, il suo diciottesimo compleanno. Era tutto li. Ogni singola parte della sua vita, le visite dal dottore e le pagelle.

Si allontanò velocemente dal computer e inciampò su uno dei tanti cavi che erano lì per terra.

Cadde, ma delle forti mani la presero in tempo.

Cercò di guardare da tutte le parti, ma una benda le coprì gli occhi.

<<Ora stai zitta.>> sussurrò la voce. Era un maschio, la voce era roca e forte.

La prese in braccio e la portò in una delle altre stanze.

La poggiò sul letto, le legò i polsi e le caviglie e le tolse la benda.

C'era molta più luce, tanta che Svetlana dovette chiudere gli occhi.

<<Allora, mi hai trovato eh?>> disse il biondo.

<<Perché? Perchè quelle foto? Perché quei documenti?>> sussurrò Svetlana, con gli occhi rossi di chi sta per piangere.

<<Shh, qui le domande le faccio io.>> disse mettendo l'indice sulle labbra della mora.

<<Allora, stavo dicendo, mi hai trovato eh? O meglio sono io che ho trovato te.>> sorrise guardando la sua "preda".

‪‪<<Che cosa vuoi?>> sputò la mora.

<<Ho detto che qui le domande le faccio io.>> disse, dandole uno schiaffo.

La mora si morse il labbro per non urlare dal dolore.

<<Hai capito?>>

<<Si, si, ho capito.>> sussurrò trattenendo a stento le lacrime.

<<Meglio che ti dia questo. Ti farà dormire per un pò.>> disse piantando nel braccio di Svetlana un ago. Della sostanza trasparente passo dalla boccetta alla vena in meno di due secondi.

Svetlana sentiva gli occhi sempre più pesanti, e si addormentò.

***
Una forte luce colpì gli occhi di Svetlana, li strizzò prima di aprirli lentamente.

Si sentiva intorpidita e con la testa pesante.

<<Finalmente sei sveglia.>> disse una voce delicata al suo fianco.

Girò la testa e incontrò gli occhi marroni di Cassandra.

<<Cassandra? Che ci fai qui?>> disse Svetlana, cercando di sedersi.

La bionda rise, poi diventò seria.

<<Ho ucciso Bieber.>> disse mostrando le mani insanguinate e la pistola.

Era la sua pistola.

<<Cosa?>> sussurrò.

<<Ho ucciso Bieber.>> ripetee la bionda ridendo.

<<Dove è il corpo?>> domandò Svetlana.

<<In un posto molto lontano da qui.>> disse, abbassando lo sguardo. Un posto dove nessuno ci sarebbe mai più andato.

***
<<Salve Capo.>> disse Svetlana, parlando al telefono con il Capo.

Era in viaggio verso il suo ufficio con Cassandra.

<<Oh, Svetlana. Allora? Hai scoperto qualcosa su Bieber?>> disse, la mora diede una fugace occhiata a Cassandra che la stava guardando.

<<Si, ha deciso di lasciarci.>>

***
SONO RIUSCITA AD AGGIORNAREEE!

BENE! VOLEVO DIRVI CHE PURTROPPO QUESTO È L'ULTIMO CAPITOLO.

MI DISPIACE, MA NON HO PIÙ INVENTIVA.

INCOMINCERÒ "Le sfumature del diavolo." E CONTINUERÒ CON QUELLO.

SPERO CHE TUTTA QUESTA STORIA VI SIA PIACIUTA.

VOTATE E COMMENTATE, COME SEMPRE :).

ALLA PROSSIMA. ❤️

P.S. SIETE I LETTORI MIGLIORI!

Are you my spy?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora