Deception (italian translation)

Chapter 7: Waiting For Your Service

Mi sveglio la mattina quando all'improvviso sento bussare alla mia porta.

"Chi è?" Chiedo. Nessuno risponde, ma il rumore continua. Improvvisamente mi siedo dritta sul letto e appoggio le mani sul piumino.

Mi ha trovata. E' ancora vivo.

Rapidamente mi alzo dal letto e vado in armadio. Afferro la mazza da baseball da uno scaffale e mi appoggio contro il muro, trattenendo il respiro.

"Ho detto ,chi è". Esigo. Nessuna risposta. la tensione sale in gola e sento il mio cuore attraverso le mie orecchie. Lentamente, in punta di piedi mi avvicino alla porta. Toccai la maniglia tenendo nell'altra mano la mazza da baseball, pronta a sbattergliela in faccia. Proprio quando stavo per aprire la porta, essa venne aperta da qualcun'altro. Chiusi gli occhi e colpii il bersaglio.

"Merda... cazzo." Una voce roca brontolo' mentre cadde sul pavimento tenendo le sue palle tra le mani.

"Harry?" Urlai. Non so cosa si prova quando si viene colpiti sulle palle, ma so che l'ho colpito molto forte. Ho pensato che fosse... lui.

"Perche' mi hai picchiato con la mazza sulle palle?". Harry respira faticosamente e geme.

"Oh mio Dio. Hai bisogno del ghiaccio?" Dico a voce bassa sentendomi in colpa, ma anche cercando di nascondere il mio sorriso.

"Non scenderai vestita cosi'." Sussurra seduto. Guardo la mia canotta e i miei pantaloncini.

"Merda!" Dico in modo udibile coprendo le mie cosce con le mie braccia e mi nascondo sotto il piumino.

"Cosa diavolo ci fai qui?" urlo sedendomi lì con i suoi occhi strettamente chiusi che mi guardano.

"Volevo solo assicurarmi che tu sia tornata a casa ieri sera perché ti ho cercata dopo la festa e tu non c'eri."

Oh.

"si, vabene. Sei un ottimo bugiardo Harry." Risondo. Ride, scuotendo la testa.

"Come hai fatto ad entrare?" Chiedo mentre lui tenta di alzarsi.

"Beh dopo aver bussato alla porta un miliardo di volte ho controllato sotto l'opaco e wala, una chiave." Dice, lanciandomi una chiave d'oro.

"Va bene. Beh io sono qui, ti ringrazio per avermi svegliato, stronzo. Ora puoi uscire?" Dico.

"No voglio un caffè." Dice.

"Non è il mio turno per altre due ore. Niall sta lavorando proprio ora, sono sicura che te lo puo' vendere lui. " Dico, alzando le sopracciglia. Guardo gli occhi di Harry scuritisi e i suoi pugni chiusi. Woah.

"Allora aspettero' due ore." Dice. Apro la bocca, sono dannatamente frustrata. Indossa una felpa grigia ,un cappellino arancio brillante e dei pantaloncini da basket neri.

"No. Esci". Rispondo con  rabbia.

"Oh ma questo significa che devi alzarti, giusto?" Sorride e praticamente in quel momento le sue fossette quasi saltano fuori dalle sue guance. Gemo e mi copro il viso con il cuscino.

"Ho sentito che verrai a Marson" Dice dopo alcuni minuti di silenzio.

"Non ho ancora deciso. Ci sono molte cose che mi fermano." Lo guardo e lui si lecca le labbra.

"Harry sono seria. Esci. Adesso. O dovro' chiamare la polizia."

"Va bene, va bene." Alza le mani in aria stiracchiandosi. La sua felpa si sollevo' leggermente e notai una data tatuata sul fianco sinistro ma rapidamente tolsi lo sguardo dal suo corpo.

"Aspettero' per il tuo servizio." Dice e esce fuori dalla porta. Buttai fuori un respiro enorme e misi la testa nelle mani.

Pochi minuti e due sigarette più tardi prendo l'uscita posteriore del negozio così non devro' affrontarlo nuovamente. Perché non può semplicemente scompare?

Non ho bisogno di un altro uomo che mi terrorizza. Non ho bisogno della paura. Sono a Londra e dovrei sentirmi al sicuro.

Mary mi ha indicato le strade per arrivare alla biblioteca più vicina, a pochi isolati da qui. Quando arrivo, respiro nell'aria ferma e il mio corpo comincia a rilassarsi. Prendo posto di fronte a uno dei computer pubblici e poso la mia testa sulla tastiera. Due minuti più tardi, sento una mano sulla mia spalla.

"Per stare qui deve utilizzare il computer." La donna parla con il suo strano accento.

"Mi scusi". Dico, estraendo la tastiera e cliccando il browser Internet. Un'idea si fece spazio nella mia mente e prima che io possa ripensarci, apro Google e digito il mio nome.

Tutti quello che ho scritto è "Charlie Parker" e vedo tonnellate di vecchi articoli... e alcuni nuovi.

"La Diciannovenne Charlotte Parker è SCOMPARSA. L'adolescente venne vista l'ultima volta il 20 agosto 2013." Leggo. È il 24 agosto. I miei occhi ora sono bloccati sullo schermo non riuscendo ad andare avanti.

"Charlotte che sta per Charlie è stato rapita, insieme a sua sorella Ellie Parker quando avevano solo otto anni da Gary Longsmith. Longsmith tenne prigioniere le due gemelle per due settimane. Charlie è stata trovata nuda nella Passentia Woods di Portland, Oregon, durante una tempesta. A poche miglia, in una cabina, vennero trovati i corpi di Ellie Parker e di Gary Longsmith. Ellie Parker è stata strangolata a morte mentre Gary Longsmith venne accoltellato e portato in ospedale, dove po mori'." Le lacrime pungono i miei occhi, ma mi rifiuto di rimuoverli dallo schermo.

"Charlie Parker ha affermato di non ricordare molto di quello che è successo perche' pare di essere stata drogata da Longsmith". Ma io mi ricordo, più di quanto sanno.

"I suoi genitori credono che la sua scomparsa può essere dovuta ad un altro rapimento. La sua finestra è stata lasciata aperta e gli oggetti personali, un cellulare e un computer sono stati lasciati all'interno".

La schermata che mostra un elenco di foto di me, i numeri per chiamare e poi finalmente una foto di Ellie e di me da piccole. Poi spengo il computer.

Non posso più essere Charlie Parker. Avevo deciso di venire qui e non tornero' indietro. Non nella casa dove una stanza non venne toccata per dieci anni.

Non tornerò indietro. Rapidamente chiudo il link e esco. Controllando l'orologio, mi rendo conto che se prendo l'autobus posso ancora andare li' e ritornare a Koffee Kall nel tempo. Avevo preso la mia decisione.

Ho intenzione di frequentare l'Accademia di Londra di Marson.