Appoggiò la mano davanti alla bocca e lo fissò. Era li. Dopo 3 anni era li.
Sky si sentì una giungla nello stomaco, ma non una di quelle che senti quando sei innamorata o cose del genere. No. Il sentimento che precedeva il suo amore incondizionato per il ragazzo era odio. Provava un odio profondo verso di lui.
I due ragazzi si guardarono intensamente per pochi minuti, fino a quando Sky non abbassò lo sguardo. Mentre il ragazzo stava allungando la mano verso il viso della ragazza, senza aver chiaro lo stimolo che la face parlare, lo freddò dicendo:"Non toccarmi."
Il ragazzo si bloccò. Probabilmente stava piangendo ma Sky continuò a guardare per terra.
"Dopo 3 anni..."
"Skei io..."
"Non mi faccio più chiamare così quindi evita di farlo tu."
Non riuscì a placare le lacrime e piano piano ogni goccia le percorreva il viso. Prese coraggio e piangendo lo guardò negli occhi.
"Perché?! Perché?! Non una telefonata, non un messaggio. Non un "Ti amo" o "mi manchi". Mi sarebbe bastato un "Basta" o un "tra noi è finta". Giuro mi sarebbe bastato, almeno avrei riempito quasi subito il vuoto che hai creato."
Il ragazzo cercò di parlare ma la lingua di Sky non si fermava. Non sapeva nemmeno lei cosa stesse dicendo, ma continuava come una macchinetta senza un tasto di stop.
Mentre Sky stava tirando fuori tutta la sua rabbia si udirono delle urla. Centinaia di urla provenienti da tutte le stradine di quel quartiere. Entrambi capirono che erano le grida delle ragazzine che avevano visto il loro idolo, difatti il ragazzo di getto le disse:Ti prego fammi entrare."
"Il lupo perde il pelo ma non il vizio vero? Vuoi freddare anche loro? Vuoi abbandonarle sul ciglio della strada eh? Perché dovrei farlo? Spiegami perché dopo tutto quello che mi hai fatto passare dovrei aiutarti."
In tanto le urla si avvicinavano imperterrite a quella casa.
"... Perché ti amo."
A quelle parola Sky rimase impietrita. Nonostante tutto non se l'aspettava.
Quando vide le prime ragazzine all'inizio della strada prese il ragazzo per il polso e lo tirò dentro casa. Chiusa la porta si ritrovarono viso contro viso. Si fissarono negli occhi. I loro sguardi, entrambi azzurri, erano intensi. Niall si avvicino ma la ragazza gli voltò la schiena e salì in camera sua. Aprì la porta, riprese le sue cuffiette, si sedette sul largo davanzale della finestra e iniziò a guardare fuori. Aveva iniziato a piovere, proprio come dentro di lei.
Poco dopo il ragazzo la raggiunse e si sedette sulla sedia a fissare la ragazza.
Passò circa mezz'ora prima che Sky si accorse che Niall la stava guardando con una sottospecie di sorriso, e gli occhi pieni di lacrime.
"Sky possiamo parlare?" Provò a chiederle il ragazzo.
"No."
"Ti prego ho bisogno di spiegarti, di parlarti, di sentire la tua voce..."
"Sai cosa? Odiarti è stata la cosa migliore..."
A quella frase il ragazzo non rispose. Quelle parole rimbombarono pesantemente nella stanza silenziosa. In quel momento il tempo si fermò, proprio come quando si guardarono l'ultima volta 3 anni prima.
Spazio scrittrice.
Ehi! Ecco il quarto capitolo di "He's gone." Che ne pensate? Commentate e fatemi sapere. Come sempre, spero si di vostro gradimento. Un beso e buona lettura. :)))
-July
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He's gone.
Fanfiction(Tre anni dopo...) -Passò circa mezz'ora prima che Sky si accorse che Niall la stava guardando con una sottospecie di sorriso, e gli occhi pieni di lacrime. "Sky possiamo parlare?" Provò a chiederle il ragazzo. "No." "Ti prego ho bisogno di spiega...