ℭapitolo 10✿ L'arazzo di Xia Ai

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«Quindi, io sono il nuovo Custode dei Miraculous e devo scegliere i nuovi Portatori. Mako (Makotokhino) ed Ema (Nekoiruka), che conosciamo da anni, sono state adottate da Fu tecnicamente, il che le rende tue cugine e parte della famiglia reale, e tu sei Ladybug e la discendente degli Xia. Manca qualcosa?» chiese Lin sottovoce. In realtà si capiva che voleva urlare per la frustrazione, ma siccome il biondo non molto dietro di loro sapeva parlare cinese non poteva.

«Hai mancato Tikki, il Kwani che sta nella borsetta e la aiuta a trasformarsi» gli rispose Yuki.

«Per l'ennesima volta, si dice KWAMI. K.W.A.M.I. Ketchup, Wafer, Arancia, Mandarino, Insalata»

«Lin!»

"Ehm ehm" li richiamò all'attenzione madame Bustier.

I tre chiesero scusa mentre tutti li guardavano, per poi riprendere ad ascoltare le due ragazze.

"Allora, come dicevo ci stiamo avviando verso la collezione privata della famiglia reale" iniziò una delle due. Forse Makoto. Era magra e leggermente pallida, con dei vivaci occhi marroni e i capelli castani con delle ciocche bionde. Era anche un po' bassina per avere sedici anni. Era molto allegra e socievole, appena li aveva visti aveva attaccato bottone con Alix, Rose e Nathaniel (quest'ultimo sotto lo sguardo furibondo di Chloe. Nath era il SUO tesoro! Aspetta, cosa?)

L'altra, Emanuela, era più timida e riservata, quindi aveva legato abbastanza con Juleka e Myléne. I capelli erano più sul nero, e gli occhi verde smeraldo, ma anche lei era magra e con la pelle chiara. Si vedeva anche la "parentela" con Marinette: continuava a inciampare dappertutto!

"La collezione reale è il motivo per cui noi siamo qui. Si può entrare solo accompagnati da un membro della famiglia reale" aggiunse quest'ultima.

"E dove sarebbe questa collezione?" chiese confusa Sabrina.

Si trovavano in fondo a un lungo corridoio. Non c'era più niente, solo i muri e un paio di candelabri.

"Proprio qui!" sorrisero le due, tirando in giù un candelabro a testa. Nella parete si aprì un varco grande abbastanza da far passare tre persone una accanto all'altra.

La stanza era immersa nell'ombra quando entrarono. Non si vedeva niente. Solo una volta accese le luci si accorsero del tripudio di mobili antichi, quadri, disegni ad inchiostro, arazzi, tappeti, ceramiche e altro che c'era. In particolare, una parete era dominata da un grandissimo arazzo rosso, con dei decori neri sul bordo, mentre l'interno sembrava raccontare una storia. Marinette ne era particolarmente attirata, e Adrien fu il primo ad accorgersene.

"Tutto bene Mari?"

"Io l'ho già visto questo"

"Appartiene al periodo Xia, in particolare ai tempi del primo imperatore, forse poco prima del secondo" spiegarono le due ragazze.

Marinette guardò meglio l'arazzo, fino a notare in un angolo un nome.

Xia Ai.

Marinette non sapeva perché, ma alla vista di quel nome le era mancato il fiato e venuto un capogiro. Poi una fitta, abbastanza dolorosa, poco sopra al cuore. Marinette cadde sulle ginocchia, portandosi la mano in quel punto e accorgendosi che era dove si trovava la gemma rossa. L'aveva appesa a una catenina per portarla come collana e, toccandola, si accorse che la gemma scottava.

Quello di cui non si accorse era l'aura rosso-magenta che l'aveva circondata e che partiva dai suoi orecchini, ritornati nella forma di Miraculous.

Figuratevi il caos che c'era quando la classe si accorse che la loro compagna si trovava in quello stato. E figuratevi la preoccupazione dei sette amici della corvina, specialmente di Adrien. Appena le erano cedute le ginocchia, lui l'aveva presa per le spalle e aiutata a scendere senza farsi male. Per fare ciò aveva dovuto inginocchiarsi assieme a lei e, essendole accanto, non poté non notare gli orecchini.

Ma la cosa più sorprendente era che l'aura/fumo si era gradualmente allontanata dalla ragazza per spostarsi verso l'arazzo e assumere una forma umana. Era una giovane donna, alta e slanciata con addosso un tipico vestito cinese. I capelli erano evidentemente rossi, ma alcune ciocche, per quanto potesse rendere un fumo rosa, sembravano nere e gli occhi erano di un azzurro accesissimo.

Appena il fumo si staccò completamente da Marinette, lei smise di tremare, ma tutta la situazione la lasciò ansimante.

"Me lo dovevo aspettare che fossi stata tu a fare l'arazzo sorellina" disse la figura guardando l'arazzo. Aveva un sorriso dolce e la voce era chiara e melodiosa.

Nella tasca del biondo un esserino nero si agitò sentendo quella voce. "Tikki?" si chiese, prima di sbirciare fuori per vedere cosa stava succedendo.

La figura si girò verso i ragazzi e aiutò Marinette ad alzarsi in piedi assieme a Adrien, che per tutto il tempo era rimasto accanto alla sua amica. La ragazza di fumo sembrava incredibilmente solida per essere fatta, be', di fumo.

"Perdonate la mia maleducazione. Non mi sono ancora presentata. Io sono Tikki, prima principessa della dinastia Xia" si fermò un attimo per riprendere fiato, poi riprese a parlare.

"Sono l'essenza della creazione e della fortuna, lo spirito che dimora nel Miraculous della Coccinella, ciò che rende Ladybug quella che è"

"Ma... cosa ci fai qui? Perché farti vedere da noi? Perché Marinette ha fatto quella cosa col fumo?" chiese Max confuso.

"Perché dici? Riesco a percepire il sangue mio e dei miei simili scorrere nelle vene di otto di voi. Li sento che vi chiamano e non riescono a raggiungervi, perché sono troppo lontani"

Prese un profondo respiro e poi continuò.

"Otto di voi, gli otto discendenti, sono l'ultima speranza del mondo"

Poi si rivolse a Marinette.

"E tu, piccola coccinella mia, sarai la prima di loro"

L'intera classe posò il proprio sguardo sulla corvina. A parte Lin e Yuki, nessuno si aspettava che Marinette potesse avere un destino del genere.

Ma prima che potessero dire qualcosa, persero conoscenza.

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Poco lontano, all'aeroporto di Pechino, un aereo proveniente da Parigi atterrava.

Ne scesero in particolare un signore alto e ben piantato, abbastanza simile ad un gorilla devo dire, una donna dall'aspetto austero e severo, con i capelli neri tendenti al blu e una ciocca rossa, e un signore alto e magro.

Avrebbe potuto essere affascinante se non fosse stato per l'espressione acida e scorbutica. Nella ventiquattr'ore del signore, due gioielli tremolarono leggermente, illuminandosi un po'.

Uno non era la prima volta che faceva così. Lo faceva quasi continuamente a Parigi, ma aveva smesso quando la classe era partita. L'altro gioiello era la prima volta che tremava. Era molto tempo che non veniva usato, ma era comunque rimasto attivo. E lì, a Pechino, aveva percepito la presenza del suo discendente.

Doveva riuscire a raggiungere la ragazza, e il prima possibile.

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BUON NATALE GENTEEEEEEEE!!!!
YOHOOOO🎅🏻🎄🎊🎊🎊
Vi piace il capitolo? Spero vivamente di si, ci ho messo un botto a scriverlo. E non sapete cosa succede poi!
Ma quella è una storia per un'altra volta😊
Fatemi sapere cosa ne pensate e premete quel bellissimo pulsantino a forma di stella che sta in fondo al capitolo. In fondo è Natale, no?
Auguroni a tutte/i (che c'è? Non si può mai sapere se passerà un fanboy)
Ciauuuu😘❤

💙Azzure💙

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