Capitolo 6

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"Ehm.. scusa Nick, ma devo andare.." Dico di fretta dopo essermi alzata dalla panchina ghiacciata. Nick si alza di scatto dalla panchina e dice: "Tess, cos'hai contro di me? Insomma, prima fai la simpatica e mi dai anche un bacio sulla guancia, però poi ti scosti quando ti metto un braccio attorno alla vita..." Una lacrima scende dal mio viso. <<Diglielo, Tess>> No. Non lo conosco così bene per raccontargli i miei problemi. Nick mi guarda con una faccia desiderosa di chiarimenti e io esplodo. Esplodo davvero. Gli racconto tutto d'un fiato: la scuola che non va, Claire che è sparita, mia madre che si arrabbia sempre e solo con me, ma che nel frattempo mi manca perché non mi ha ancora chiamata da quando è partita... tutto questo davanti ad un ragazzo che vedo si e no tutti i pomeriggi ma con cui ho iniziato ad avere un rapporto di amicizia, se così si può dire, da a malapena due giorni.
"Non sai niente di me, di cosa sto passando in questo momento, di come le mie compagne mi prendono in giro perché mi piace sognare ad occhi aperti e fantasticare tutto il giorno, perché non vado in discoteca a farmi i ragazzi e fumarmi erba... Non c'è nulla di bello nella mia vita! I miei genitori hanno divorziato e mamma non mi chiama neanche! Claire è scomparsa e nessuno si cura di me! Ho solo Tom e i suoi amici... solo? No. Io ho loro e sono grata. E ho te. Non ci conosciamo da tanto e già abbiamo legato. Ti ringrazio.."
Osservo attentamente Nick che durante il mio racconto assume un'espressione triste e malinconica. Ho detto tante cose per poi contraddirmi. Credo di averlo spaventato. Per questo, quando finisco di parlare, sussurro un misero "scusami per aver alzato la voce e averti rotto le palle" e me ne vado da lì.
Nick mi insegue fino a che mi prende il braccio e mi ferma. Mi dimeno, Pew abbaia, ma Nick è impassibile e mi guarda con occhi fermi. Mi blocco a fissarli e inizio a piangere. Lentamente Nick mi avvicina a sé e mi stringe in un caldo abbraccio, si, come quelli di Olaf. Mi lascio avvolgere e Nick inizia ad accarezzarmi i corti capelli biondi. "Tranquilla Tess, andrà tutto bene. So quanto questo non ti aiuti, però forse ti consolerà sapere che ero nella tua stessa situazione fino all'anno scorso. Vedi, la gente crede sfigati quelli che hanno una visione meno realista di ciò che li circonda. Insomma, i sognatori. Come te! E io lo ero, eccome se lo ero: fantasticavo ogni giorno su avventure che potevo avere soltanto in sogno, ed era bellissimo. Ma questo non piaceva ai miei compagni di classe, perché stavo sempre sulle mie e non parlavo con nessuno. Poi questi bastardi mi hanno picchiato, credendo che facendomi passare un'esperienza così avrebbero potuto farmi diventare come loro e dimenticare cosa volesse dire sognare. E ci sono riusciti, sai?
<<Come ti difendi da questo Nick? Con i sogni?>> continuavano a ripetere. E io lì, fermo, a lasciarmi picchiare. Poi, sbagliando, mi sono allenato ogni giorno per farla pagare a quel gruppetto di insolenti, e un giorno mi sono vendicato. Nello stesso vicolo in cui mi hanno tolto il mio 'potere speciale'. Da quel giorno non riuscii più a sognare, ma non nel modo in cui intendono le persone 'normali', cioè di notte, ma sognare ad occhi aperti, che è la cosa più bella che una persona possa fare. E tu, Tess, non cambiare per le persone che hai intorno, perché non ti renderanno mai felice al cento per cento. Tu ascolta il tuo cuore, e resta come sei, perché sei unica nel tuo genere e nessuno vuole un doppione, o almeno, io no. Vederti così mi ricorda quanto era bello volare via dalla realtà per non soffrire, per scappare via da questo mondo bastardo. Ma promettimi una cosa, Tess, non fuggire troppo, o rischierai di perderti. Ok?".
Mentre Nick parlava, le lacrime scendevano a fiotti e non sapevo come smettere. L'autocontrollo è andato a quel paese.
Improvvisamente, Nick si stacca dall'abbraccio e mi guarda sorridendo debolmente, mi asciuga le lacrime e mi dà un bacio sulla fronte.
"Nick... ti va di parlane?" Chiedo intimorita.
"Tess, hai abbastanza grilli per la testa, non voglio peggiorare ulteriormente la situazione"
"Ma... voglio sapere perché. Perché la gente ce la deve avere con noi? Perché io e te non siamo lasciati in pace? Perché la vita è così ingiusta verso alcune persone?"
"Calma, Tess! Ci sono tante domande a cui non possiamo rispondere. Non troverai mai la risposta, perché... non so nemmeno perché! Ma la vita è una, vivila!" Esclama sorridendo. Strano. Nick che sorride più spesso?
"Vai a casa, ora, Pew ha freddo" Dice dolcemente per poi distogliere lo sguardo e facendomi scappare una risatina nervosa. In questo è anche meglio di Law... no, impossibile, chi è meglio di Law nel far ridere le persone? Mi abbraccia ancora, poi ci salutiamo e corro a casa velocemente. Il cuore mi batte a mille. No, ancora no.
Pew mi scodinzola davanti tutto contento, abbaia e mi salta addosso.
"Che cos'hai adesso, Pew??" Urlo ridendo. Il mio cane è riuscito a non farmi sentire quel sentimento opprimente.
BAU BAU!
"Dai, prendi il bastone!"
Sono quasi arrivata a casa e mi sento bene dopo tanto tempo.
Dovrei uscire più spesso con Pew.

My name's TessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora