14- NOTIZIE

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¤¤¤Eren¤¤¤

Passò una settimana da quel giorno. Io non avevo ancora detto nulla a nessuno della mia relazione con Levi, anche se sono più che sicuro che lo sappiano tutti o che, per lo meno, lo abbiano intuito.

Si, sicuramente è così. O forse no dato che Armin mi ha scritto un messaggio veramente assurdo.

Armin:
Eren, buon notizie! Ti ho trovato un uomo!

Io:
Per un attimo ho pensato mi avessi trovato un cercatore. Ad ogni modo, ti ho già detto che hai dei gusti orribili in fatto di uomini. Questa volta pacco

Armin:
No Eren, hai bisogno di essere amato e di stare con qualcuno! Fidati, stavolta non resterai deluso. Ci vediamo domani sera alle 7:30 al Titan. Ci sarò anch'io!

Io:
Armin, ho detto di no. Non insistere

Armin:
E invece insisto. A domani! Ti vengo a prendere fin sotto casa se non sarai qui. Ti voglio bene

Gli avrei voluto risponde con un "io per niente" ma so quanto sia sensibile e decisi di accettare. Mal che vada sarei andato, avrei detto a questo tizio che non ero interessato e poi sarei tornato a casa. Il problema è: che cosa gli dico a Levi? Stasera e domani sera si sarebbe dovuto fermare a dormire da me, ma per colpa del mio tanto amato migliore amico ora devo inventarmi una scusa plausibile. Peccato che faccia schifo in questo campo.

Alla fine decisi di scrivergli che non stavo tanto bene e che era meglio se non venisse. Poi aggiunsi che sarei andato io da lui una volta guarito.

Levi:
Ti faccio da dottore, se vuoi. Fidati che non resterai deluso

L'immagine di Levi con il camice e gli occhiali e sotto solo un paio di boxer risvegliò il mio piccolo amico. Quanto avrei voluto dirgli di si, ma così facendo avrebbe capito che sto mentendo. Alla fine lo convinsi a rimandare il nostro incontro. Non sembrava essere molto contento.

Domani ammazzo quel melone biondo!

Il giorno dopo mi ritrovai con 10 minuti di ritardo davanti al Titan. Non avevo il coraggio di entrare. Io odio gli appuntamenti al buio che mi organizza Armin. Non ne azzecca mai uno: l'ultima volta mi sono ritrovato un tizio etero che aveva capito che io fossi una donna e la volta prima un modello gay ma completamente stronzo. Ora che cosa devo aspettarmi? Un pazzo? Un assassino? Mio fratello? Oddio no, che brutta scena mi sono immaginato!

Alla fine entrai, deciso a far finire in fretta questa giornata. Semmai dopo sarei potuto andare da Levi e fargli una sorpresa.

Davanti a me vidi Anya, Sasha e Connie che discutevano se la forchetta andava a destra o a sinistra del tovagliolo. Armin, invece, era dietro di loro che guardava la porta sul retro e, quando sentì aprirsi quella principale, per poco non gli venne un infarto. Si girò di colpo e mi corse incontro, stringendomi per le spalle.

«Una maglietta grigia, felpa nera aperta e dei jeans larghi e strappati?! Cosa cazzo significa?!» mi urlò, guardando il mio outfit e poi me.

Feci spallucce. «Non l'ho voluto io questo appuntamento. È inutile che ti arrabbi. A proposito, dov'è questo presunto uomo?» domandai, guardandomi in giro.

«Dovrebbe essere qui a minuti! Non ho tempo di cambiarti» si morse il labbro, a disagio. «Spero gli vada bene lo stesso»

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