¤¤¤Levi¤¤¤
E anche questa giornata lavorativa si è conclusa. Ho davvero un sonno pazzesco e credo di non essere l'unico. Anya è messa peggio di me: è seduta sulla sedia e si sta infilando i jeans con una lentezza snervante, tenendo gli occhi chiusi e sporgendosi in avanti come se stesse per crollare da un momento all'altro.
La sveglio squotendola dalla spalla con una mano e lei riapre gli occhi di scatto, come se con il mio tocco si fosse ustionata. Si alza in piedi e sbadiglia, stiracchiandosi. Successivamente mi guarda e tenta di fare un mezzo sorriso, che si rivela essere una smorfia. «Allora? Che ne pensi di questo tuo primo giorno di lavoro?» mi domanda con voce impastata.
«Non è stato male» mi limito a rispondere. Lei annuisce, indossando il maglione rosa pastello e il giaccone nero di almeno due taglie più grandi. Successivamente si copre il collo con una sciarpa gialla e nera e la testa con un berretto di lana nero. Si guarda allo specchio e si stropiccia gli occhi. «Comunque il posto non mi convince. Mi sa tanto come se fosse una sottospecie di... prigione, per tutti voi ballerini più che per noi manager»
Fa spallucce. «Questione di tempo. Ti ci abituerai. Io l'ho fatto» guarda l'orario e sbuffa. Tra poco più di un'ora sorgerà l'alba. «Beh, è tardi, io vado. Ci vediamo domani» mi saluta con un cenno della mano ed esce dalla stanza senza chiudersi la porta alle spalle. La sento salutare qualcuno e poi Eren fece la sua apparizione. Sembra il più sveglio di tutti.
«Tra dieci minuti ci vediamo fuori? Finisco di cambiarmi e ti raggiungo? O preferisci andare a casa?» mi avvicino a lui e lo afferro per i fianchi, stringendolo a me.
«Ti do il tempo di fumarmi una cicca e se non esci prima che l'abbia finita, me ne vado e torni a piedi» rispondo ironico, facendolo ridere. Tira indietro la testa e sospira.
«Mikasa mi darebbe un passaggio, perciò fidati che a piedi non ci tornerei» mi bacia la punta del naso e va verso la porta, per poi girarsi a guardarmi. «Dieci minuti» corre via ed io alzo gli occhi al cielo, uscendo definitivamente dalla stanza senza prima chiuderla a chiave e dirigermi versò la porta sul retro.
L'aria fredda di Dicembre mi investe brutalmente, facendomi uscire il vapore dalla bocca. Fa davvero molto freddo quest'anno.
Mentre mi accendo una sigaretta, sento la porta aprirsi e una ragazza bionda, che riconosco come Annie, la Gigante Femmina, credo che si chiami così, fa capolino al mio fianco. «Posso?» domanda, indicando il pacchetto quasi pieno di Marlboro rosse. Annuisco e gliene do una, accendendogliela.
Lei inspira una gran quantità di fumo e lo lascia uscire dalla bocca, come rilassata o annoiata. «Grazie» dice soltanto ed io annuisco. Intanto controllo il cellulare e trovo un messaggio da parte di Hanji di circa quattro ore fa dove mi chiede se possiamo vederci al bar sotto casa mia per colazione alle otto. Le rispondo confermando la mia presenza e poco dopo dal Night Club escono due ballerini: il Gigante Colossale e quello Corazzato.
Quest'ultimo si rivolge ad Annie. «Andiamo?» le chiede e lei annuisce, buttando la sigaretta per terra e spegnendola con il piede. Mi saluta con un cenno della testa ed io faccio lo stesso, guardandola allontanarsi insieme agli altri due. Certo che non hanno proprio il fisico da ballerini.
Eren mi raggiunge poco dopo, giusto quando ho finito la cicca e lo vedo mettere il broncio. «Smetti di fumare, dai. Ti fai solo del male, così» mi dice, prendendomi a braccetto mentre ci incamminiamo verso la moto. Gli passo il casco, ma lui sembra sovrappensiero.
Alzo un sopracciglio. «Che hai? Sembri incantato»
«Ci pensi che la prossima settimana è Natale?» ignora completamente ciò che gli ho detto e mi fissa sorridente. La guance e il naso arrossati per il freddo e gli occhi che si illuminano mentre parla. Sembra emozionato per la festa tanto attesa.
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The Night Club Guy
FanfictionLevi, 22 anni, disoccupato, decide di andare con dei suoi amici a divertirsi in un famoso Night Club chiamato "Titan" dove incontrerà Eren, 18 anni, Lap Dancer. Tra i 2 nascerà qualcosa di speciale tra le mille complicazioni che affronteranno insiem...