Capitolo 2 - Oltre la facciata

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Avete capito chi è mio fratello?
Non è il koala che mi è saltato al collo poco fa, ma bensì Balto.
Oh suvvia, si scherza!

Il mio fratellino si chiama Federico, ha ben 12 anni meno rispetto a me, quindi facendo due conti, ne ha 11.
Quest'anno è iscritto in prima media.
Per comodità abbiamo scelto una scuola vicino a casa, così che lui possa iniziare ad essere più indipendente ed andare a scuola a piedi.
L'unico problema è che nessuno dei suoi compagni delle elementari ha deciso di andare in questa scuola, cosicché ora si è ritrovato un po' spaesato in una classe di nuove persone.
È un ragazzo molto sveglio, ha voglia di studiare e non ha mai fatto storie per fare i compiti.
Un alieno starete pensando.
Ha anche un grande cuore, è sempre disponibile ad aiutare gli altri, il primo a sporcarsi le mani quando serve.
Però purtroppo come ogni ragazzo un po' più timido e buono è preso di mira dai bulletti della classe.

«Oggi è tornato a casa piangendo perché un bambino gli ha tagliato le bretelle dello zaino con le forbici. Lo zaino che gli hai regalato tu, al quale teneva molto.»
Mi racconta mamma con uno sguardo triste.
«Possibile che le maestre non riescano a far nulla per fermare questi bulletti?» pongo questa domanda retorica al vento.
Domanda retorica perché anche io ho passato un periodo del genere quando ero alle elementari e quello che veniva punito dalle maestre quando reagiva ero sempre io.
Tant'è che alla fine ho cambiato classe, perché era diventata una situazione insopportabile.
Però mi son sempre chiesto come sia possibile che le maestre abbiano gli occhi così chiusi?
L'unica risposta è che non vogliono vedere di proposito.
"Sono bisticci tra bambini, è normale a questa età, risolvono tra loro questi problemini" Rispondeva la preside a mia mamma quando ci era andata a parlare.
Da una parte è pure giusto che uno inizi ad imparare a cavarsela da solo per alcune cose, ma non in questo tipo di problemi.
«Vado un attimo a parlarci io con Fede»
Detto questo esco dalla cucina e salgo in camera del koala.


«Toc toc! È ancora aperto lo zoo?»
Nessuno risponde dalla stanza.
«Oggi ho visto tanti bellissimi animali in questo zoo, ma mi manca da vedere il koala! C'è un koala in questa stanza?»
Entro di soppiatto nella stanza tutta buia, mi avvicino al letto e accendo la luce sul comodino.
Il koala è nascosto avvolto dalle coperte.
«Qui c'è un visitatore che vorrebbe un grande abbraccio!»
Fede salta fuori dalle coperte e si fionda in braccio stringendomi forte.
Vi ho già detto quanto adoro i suoi abbracci?
«Ehi koala non sento l'abbraccio, più forte!»
«Non è vero, io sto stringendo fortissimo» farfuglia Fede.
«Allora? Mamma mi ha raccontato di oggi a scuola. Come mai ti ha fatto questo dispetto?»
«Stavo giocando a ricreazione con Andrea con le carte Magic, quando è arrivato Filippo che ha visto le mie carte e mi ha detto "Me le regali?", io ovviamente ho detto di no. Che domanda è? Sono mie. Lui allora si è allontanato, però quando è finita la ricreazione e sono tornato al mio banco ho visto lo zaino sul tavolo con le bretelle tagliate. Mi son voltato subito verso di lui e l'ho visto sogghignare con le forbici in mano. Guarda lo zaino come è ridotto!» e mi porge lo zaino con le bretelle tagliate.
«Tranquillo Fede, ci sono alcuni bambini che fanno finta di essere forti in questo modo, ma sono più deboli e vulnerabili di quanto non lo sia tu. Hai fatto bene a non reagire. Non ti far impressionare o comunque sovrastare da questi atti, parlane sempre con noi in famiglia, parlane anche con la maestra»
«Io alla maestra gliel'ho detto, ma non mi capisce!»
«Domani ti vengo a prendere a scuola e parlo io con la maestra e la mamma del bambino»
«Grazie fratellone, se non ci fossi tu come farei»
«Su, andiamo a mangiare ora che di sotto ci aspettano»
Scendiamo rapidamente le scale e ci sediamo a tavola.


Si cena allegramente tra chiacchiere, risate e barzellette.
Finita la cena mamma dice a Fede di andare a dormire presto e non fare troppo tardi.
Lui esce dalla cucina e corre in camera.
«Io esco a portare a spasso Balto!» dico ai miei.


Faccio un fischio.
«Ehi Balto vieni qui!»
Balto mi corre felice incontro ed inizia a mettermi le zampe addosso per giocare.
«Andiamo a dare la buonanotte a Fede, forza»
Rientriamo in casa e Balto mi precede per le scale arrivando prima lui in camera di Fede.
«Balto fai vedere a Fede cosa vuol dire abbracciare!»
Balto si alza su due zampe e affonda un abbraccio sul koala che rimane sommerso sul letto, dopo avergli dato una bella leccata, si stacca e si mette seduto accanto a me.
«Abbraccio meglio io!» Dice ridendo Fede.
«Ne hai di strada da fare piccolo koala. Ora a dormire che domani hai una giornata impegnativa.»
Do la buonanotte a Fede ed esco a fare una passeggiata con Balto.


                                                            ***


Trascorre la mattinata in modo tranquillo e giunge l'ora in cui devo andare a prendere Fede a scuola.
Saluto mamma ed esco dirigendomi verso la scuola a piedi.
Nel frattempo nella testa scorrono i pensieri e le frasi che vorrei dire alla mamma di Filippo, cercando le parole giuste, senza essere troppo aggressivo, ma per far afferrare bene il concetto della situazione.
Così mi passano per la testa delle rime:


"La prepotenza è solo un mezzo per prevaricare,
ma se si va nell'animo della persona a scavare,
si scopre che è una vittima di sé stesso,
incapace di accettare della sua vita il riflesso."


Suona la campanella e cominciano ad uscire tutti velocemente.
Fede arriva e si mette vicino a me, nel frattempo vedo Filippo che va incontro alla mamma.
«Non mi hai portato il gelato come ti avevo detto!» Urla Filippo.
«Filippo ti avevo detto che oggi non ci sarebbe stato il gelato, l'abbiamo preso ieri»
«Non mi interessa, io lo volevo anche oggi!» e lancia il suo zaino per terra, quasi vicino ai miei piedi.
Io lo raccolgo e lo porto verso la mamma.
«Grazie!» risponde lei.
«Si figuri! Posso dirle una cosa?» domando io.
«Certo, dimmi pure»
«Ecco, vede, ieri suo figlio ha tagliato le bretelle dello zaino di mio fratello. Io immagino sicuramente sia stata una cosa impulsiva e poco ragionata, però mio fratello ci teneva molto a quello zaino e c'è rimasto molto male»
«Filippo cosa hai fatto?! Guarda mi dispiace molto, ultimamente è molto irrequieto ed ha degli atteggiamenti strani come puoi vedere. Comunque se mi dici quanto ti è costato te lo ricompro, sono mortificata. Filippo il gelato te lo sogni per 2 settimane, finché non ripaghiamo lo zaino ed ora chiedi immediatamente scusa!»
«Nooo mamma, non è giusto!» si lagna Filippo.
«Filippo non te lo far ripetere due volte, chiedi scusa!»
«Scu... e va bene, scusa! Non lo faccio più»
«Se vuoi la prossima volta possiamo giocarci insieme a carte, porto io due mazzi» risponde Fede.


Non ha un cuore grande? Riesce a vedere oltre il dispetto, oltre le ragioni per cui l'ha fatto.
Ha capito che forse c'è qualche problema di fondo in famiglia che determina questo atteggiamento di Filippo. Per carità, non che questo giustifichi determinati comportamenti, però si può fare un passo in avanti per offrirgli un aiuto. Un'amicizia in questo caso.
Filippo e Fede si danno un abbraccio per fare pace e ci incamminiamo verso casa.


«Bravo Koala ti sei comportato veramente da ragazzo maturo!» gli dico sorridendo.
«Ho imparato dal mio super fratellone! Ieri mi hai detto che chi ha questi comportamenti in realtà è più debole di chi li subisce, così ho pensato che mostrarsi amichevole gli avrebbe fatto capire che non sono io il debole»
«Sei stato coraggioso!»


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