Capitolo sei

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Gennaio 2018

Era una fredda mattina di gennaio e stavo andando a scuola a piedi. Attraversando le vie di Roma non potei fare a meno di pensare alle vacanze di Natale appena finite che mi avevano portato un sacco di momenti speciali con le persone che amo. Mi concentrai in modo particolare sulla sera del 31 dicembre: Michela mi aveva invitata ad una festa con altri suoi amici, mancavano pochi attimi all'anno nuovo, eravamo tutti in giardino e i ragazzi stavano per sparare dei piccoli fuochi d'artificio colorati, scocca la mezzanotte, partono i fuochi e poi gli auguri e gli abbracci. Mi sento chiamare da una voce con un inconfondibile accento argentino, mi volto, i miei occhi sono incatenati ai suoi, mi prende per mano e mi avvicina a sé. I nostri corpi combaciano perfettamente. Mi sussurra
-Buon anno-, si avvicina ulteriormente e a quel punto decido che ne ho basta di aspettare. Lo bacio. Le nostre labbra si congiungono dapprima dolcemente e poi si scontrano guidate da una passione incontrollabile. Ci stacchiamo, lo guardo e gli dico -Buon anno anche a te-. Passiamo la serata l'uno tra le braccia dell'altra. Non avrei potuto chiedere di meglio.
Mi riscossi dai miei pensieri e mi diedi una mossa, altrimenti a scuola ci sarei arrivata domani. Infatti ero in ritardo, ma per fortuna la professoressa mi ha graziata non chiedendomi la giustificazione. Non vedevo l'ora che quella mattinata finisse: il pomeriggio lo avrei passato con Ale e non ce la facevo più ad aspettare. Anche il mio professore di spagnolo si accorse della mia impazienza dato che al termine della sesta ora, quando suonò la campanella, schizzai fuori dalla classe immediatamente. Appena lo vidi, lo abbracciai, lui mi strinse in modo dolce e caloroso, sorridendomi -Allora, sei pronta per questo fantastico pomeriggio?- gli restituii un sorriso sincero -Certo, mi basta stare con te e qualunque posto diventa bello.- per tutta risposta, mi baciò con un trasporto ed un'intensità disarmanti. Poi ci prendemmo per mano e, dopo aver salutato gli altri amici, ci avviammo verso il centro. Stavamo quasi per arrivare al locale dove avremmo pranzato, quando mi scontrai con un ragazzo. Mi girai per chiedergli scusa, ma rimasi di sasso. Jeans scuri, sorriso arrogante e ciuffo ribelle. -Fra, che piacere vederti. Come stai bellezza?- Ale si frappose subito tra lui e me -Chi sei e cosa vuoi dalla mia ragazza?- io ancora non riuscivo a crederci -Giulio...?-

Spazio autrice:
Buonasera cari lettori!
Che ne dite di questo Giulio? Vi piace questo bad boy o preferite il dolce Alejandro? Fatemelo sapere qui sotto nei commenti e stellinate (new verb) la storia!
Alla prossimaaaaa!

-giuls

L'amore è una cosa sempliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora