Capitolo dodici

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Giugno 2018

Ebbene sì, il tanto temuto esame di maturità era sempre più vicino. Erano state settimane tutt'altro che facili: dense di studio e di ansia, di pianti per sfogare tutta la tensione accumulata e di risate per far scivolare via la paura. Alla fine con Michela alla fine avevo risolto, era pur sempre la mia migliore amica e avevo capito che l'unico suo desiderio era quello di non vedermi soffrire, invece con Alejandro... o dovrei dire, con José avevamo stabilito una tacita sopportazione: semplicemente io ignoravo lui e lui ignorava me. E andava benissimo così, avevo cose molto più importanti di cui occuparmi, tipo passare la maturità, essere ammessa alla scuola di fotografia di Arles, farmi una vita... andare a dormire. Già, l'indomani avrei dovuto sostenere l'ultima prova: il terribile esame orale. Quindi, mi ero imposta di andare a dormire presto: avevo bisogno di riposare, potevo farcela a smettere di pensare, bastava solo chiudere gli occhi e rilassarsi...

Uscii da scuola praticamente correndo e, appena fuori, lanciai in aria la tesina mentre Michela mi abbracciava tra le lacrime. Non mi importava se avessi preso 60 o 100, era finalmente finita e non desideravo altro che godermi l'estate, poi avrei pensato al resto. Il fatto è che non avevo considerato che quel "poi" non sarebbe stato così "poi". Infatti, qualche giorno dopo l'orale, frugando nella cassetta della posta per vedere se fosse arrivata una lettera di lavoro per papà, mi accorsi di una busta rigida, candida, dalle grandi dimensioni, e proprio su quella busta, con una grafia formale ed elegante c'era scritto il mio nome. Sapevo già da parte di chi fosse, ma non riuscivo a crederci. Girai comunque la busta per esserne sicura ed eccolo lì, scritto a grandi lettere, il nome di una delle scuole di fotografia più prestigiose di tutta la Francia. Rientrai in casa come un fulmine -Mamma! Papà! Fede! Venite giù in salotto!- li chiamai a gran voce. Il primo a scendere fu mio fratello -Ma cosa urli?- poi i miei -Tutto a posto tesoro?- mi chiese con fare interrogativo mia mamma. Non esitai a darle risposta -È arrivata una lettera dalla Francia, per me.- mio fratello si avvicinò -Cosa aspetti? Aprila, no?- lo guardai -No Fede, non ce la faccio, aprila tu.- e gliela diedi. Aprì la busta lentamente, sfilò la lettera, la aprì, la lesse e mi guardò sconsolato -Mi dispiace sorellona...- lo interruppi -No, è okay, insomma... i posti sono limitati, è molto difficile entrare... va bene così, non mi aspettavo nulla...- mamma mi diede una carezza e papà mi sfiorò dolcemente il braccio, Federico invece continuò -Mi dispiace davvero che non potrai venire in Spagna con noi quest'estate, sai com'è... il 28 di luglio ti vogliono in Francia...- spalancai gli occhi e gli strappai la lettera dalle mani, la lessi velocemente -Ma sei terribile! Mi hai fatto venire un colpo, ero già in modalità depressa!- lui si mise a ridere -Sei tu che non mi hai lasciato finire di parlare.- gli diedi una pacca affettuosa sulle spalle e lo abbracciai.

Spazio autrice:
Ciao ragazze e ciao ragazzi☀️
La storia sta volgendo al termine🙈
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-giuls

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