10. Vicini

4.8K 279 28
                                    

@Roxi - "Scusami stamattina non mi sono svegliata per salutarvi! Buon viaggio!

P.s. Mi sono dimenticata di dirti che ho fatto pace con Yoongi"

@Mr. Peso - "Grazie, brava"

@Roxi - "Comunque la mia domanda di oggi è : qual è il posto che preferisci di più di tutta Seoul ?"

@Mr. Peso - "Hangang Park"

@Roxi - "La tua qual è 😊 ?"

@Mr. Peso - "Qual è il colore che ti piace di meno?"

@Roxi - "Il rosa. Perché?"

Questi erano i messaggi che si erano scambiati in quegli ultimi due giorni.
E dopo l'ultimo di lei, Jimin non aveva più risposto.
Roxi fissò turbata la loro chat sul suo cellulare.
"Mi spieghi cosa ci siamo scambiati i numeri di telefono a fare se tu neanche mi scrivi?"
Come mai era stato così freddo e distante, nonostante le avesse detto lui stesso quella frase nella sala giochi?
Non che Roxi si aspettasse una grande conversazione : sapeva che Jimin tra il concerto e impegni vari non avrebbe avuto molto tempo per controllare il telefono, ma questo tono così distaccato era sospetto.
Doveva essere successo qualcosa.
Le altre le avevano raccontato che Jimin due notti prima l'aveva riportata dormiente, in braccio, fino in camera sua.
"Forse si è arrabbiato per la fatica che ha fatto nel trasportarmi!" Pensò preoccupata Roxi maledicendosi per essersi addormentata sul quel divano : "Forse sono solo mie paranoie, magari questo è semplicemente il suo modo di comunicare per messaggio...".
La ragazza in cuor suo sperava che la sua seconda supposizione fosse quella giusta perché non poteva sopportare di aver rovinato tutto.
"Eravamo finalmente diventati amici..." Sospirò sconsolata. "Stanotte quando tornerà dal Giappone, se non sarà troppo stanco, proverò a chiederglielo".

"Unnie, potresti venire a dare una mano a Ceci perfavore?" La voce di Bella, proveniente dalla sua camera, la riscosse dai suoi pensieri : "Si è comprata il mondo dei souvenir e ora non riesce più a chiudere la sua valigia!".
"Arrivo!" Rispose Roxi dal bagno.
Guardò il suo riflesso allo specchio e sorrise tristemente.
Il tempo trascorso insieme alle sue ragazze era davvero passato velocemente.

Il primo giorno che avevano visitato Seoul, avevano perso Tilly cinque o sei volte : per ritrovarla alla fine a ridere, seduta a un vecchio bar, fra delle allegre ajumma, con le quali aveva fatto amicizia, che le avevano ospitate in casa offrendo a tutte una tipica cena coreana.
Ems e Bella avevano colto l'occasione per farsi passare un sacco di ricette da quelle simpatiche vecchiette.
Avevano visitato la Seoul Tower, Gyekbokgung e altri palazzi storici e fatto un picnic in un parco nei pressi del fiume Han.
La sera prima erano andate a ballare in un club molto famoso e si erano divertite un mondo (anche se poi Ginny aveva dovuto riportare Monie a casa in braccio dal tanto che era brilla).
Quel giorno lo avevano passato a fare spese fra i negozi del distretto di Myeongdong fino a tardo pomeriggio, poi erano ritornate a Villa Park per preparare i bagagli.
Il loro volo di ritorno per l'Italia sarebbe partito a mezzanotte.
Roxi cercando di ignorare la stretta al cuore che le doleva sempre più, si prestò ad aiutarle con i preparativi sforzandosi di sembrare allegra e serena.

Arrivarono in aeroporto con due auto, guidate da Hongan e da un altro autista, che erano stati istruiti da Jimin al riguardo, prima che partisse.
Ma quando furono davanti all'ingresso del loro gate Roxi non riuscì più a nascondere la sua tristezza.
Il suo volto si oscurò e la sua espressione si fece maliconica.
Divenne silenziosa e iniziò a rispondere alle altre solo con cenni del capo.
Le ragazze una ad una l'abbracciarono forte e le augurarono buona fortuna, ringraziandola per il tempo passato insieme.
L'ultima ad abbracciarla fu Monie che lasciò la presa a fatica, solo quando Ems la convinse a farlo.
E poi con la promessa di rivedersi presto, sparirono al di là delle porte dell'accettazione.
Una volta lontano dalla loro Unnie, Monie crollò e iniziò a piangere in silenzio.
Bella le si avvicinò e la tirò verso di sé stringendola fra le braccia mentre le altre intorno a lei cercavano di consolarla.
"Monie andrà tutto bene! Unnie è una ragazza coi connotati!" La rassicurava Ginny.
"Non piangere, Unnie sarà felice! Vedrai!" Aveva aggiunto Ceci.
Tilly tirò su col naso e sussurrò tra sé e sé : "Povera Unnie... Mi sono persino dimenticata di dirle qual'è il colmo per un polpo..."
Monie alzò il viso dalla spalla di Bella e incontrò gli occhi lucidi di Ems : "Ora è rimasta così sola..." Si lasciò sfuggire con un singhiozzo strozzato.
"Lo so Monie, lo so" Rispose quella in un soffio.

~•~

La voce dell'hostess invitò i passeggeri ad allacciarsi le cinture e prepararsi per l'atterraggio.
Jimin si voltò verso Suga e gli diede un colpetto per svegliarlo.
L'amico bofonchiando lo ringrazió e iniziò a sistemarsi.
Mentre l'aereo si abbassava di quota Jimin rilesse i messaggi che si era scambiato con Roxi.

Il mattino della partenza era passato dalla sua camera per salutarla.
Era entrato in punta di piedi, scavalcando le quattro ragazze che dormivano per terra, nei loro sacco a peli.
Lei era coricata al centro del suo letto dove l'aveva appoggiata la sera prima .
Ai suoi lati dormivano Tilly e la ragazzina più alta di tutte.
Jimin aveva sorriso : nel sonno Roxi le aveva prese entrambe per mano.
Che lei volesse ammetterlo o no era una ragazza molto dolce...
Mentre usciva dalla stanza l'aveva sentita sospirare forte e rigirarsi fra le coperte. Da quel momento in poi non era riuscito più ad essere sereno nei suoi confronti neppure al telefono. Infatti le aveva risposto di rado e freddamente, incapace di fingersi tranquillo.

Jimin chiuse gli occhi. Per tutto il tempo trascorso ad Osaka, aveva ripensato continuamente a quello che era accaduto nella sala giochi.
La verità era che non era in grado di perdonarsi per aver fatto un errore del genere : "La conosco da neanche una settimana e l'ho già baciata a sua insaputa! Ma com'è possibile!?!".
Oltre a vergognarsi molto, non sapeva nemmeno come interpretare il suo atteggiamento.
"Jiminah! Chiunque avrebbe ceduto al tuo posto! Ti sei trovato a un'ora tarda della notte, con una bella ragazza fra le braccia! È normale secondo me che tu abbia ceduto alla tentazione dei tuoi ormoni!" Lo aveva rassicurato Hoseok, quando l'aveva raccontato agli altri.
Si erano tutti trovati d'accordo con lui tranne Jin, che l'aveva fissato in silenzio con volto contrariato.

Quando scesero dall'aereo Jimin controllò l'ora : mezzanotte.
"In questo momento dovrebbe essere in partenza il volo delle sue amiche" Si ricordò.
All'uscita dall'aeroporto forzò un sorriso e salutò con la mano le numerose fans e i fotografi dei fansites assiepati all'esterno.
"Chissà se Roxi è già andata a casa o è ancora qui in aeroporto?" Si chiese mentre saliva in auto.
Gli tornò alla memoria ciò che si erano detti sul divanetto :

"Ti sono mancate?"
"Non hai idea quanto...Loro sono un po' come... La mia famiglia capisci?"

Mentre rimuginava su questo pensiero Taehyung lo picchiettò sulla spalla e domandò preoccupato : "Jiminie? Tutto bene? Hai per caso dimenticato qualcosa?".
Fu a queste parole che prese la sua decisione.
Lanciò uno sguardo risoluto all'amico e con tono serio gli rispose : "Credo di sì, però tranquillo Tae, ora me lo vado a riprendere."
Poi rivolgendosi all'autista disse : "Può fermarsi qui a lato della strada perfavore?".
"Cosa vuoi fare Jiminah?" Gli chiese il loro manager, seduto al posto del passeggero agitandosi.
"Non siamo nemmeno usciti dall'aeroporto signore, perché me lo chiede?" Domandò confuso il conducente.
"Perfavore, non si preoccupi. Raggiungeró Villa Park con la mia auto personale, guidata dal mio autista Hongan" Poi spiegò al manager con tono rassicurante : "Sejin, mi dispiace, ma devo tornare là. Tu rilassati e fidati di me! Le fan e i fotografi se ne saranno già andati. Non mi vedrà nessuno."

~•~

Roxi in piedi davanti alla vetrata, stretta nel suo cappotto blu invernale vide l'aereo delle sue amiche partire.
Scorse il riflesso del suo viso nel vetro e provò compassione per sé stessa.
Ora era di nuovo sola.
Se ne erano andate e con loro tutta la sua serenità.
Era di nuovo prigioniera del suo destino infelice.
Sentì qualcosa di umido scorrerle lungo la guancia e si accorse che era una lacrima.
La asciugò con le punta delle dita tremanti e tirò su col naso.
Perché doveva essere tutto così difficile e doloroso per lei?

Qualcuno le appoggiò una mano sulla spalla facendola voltare per la sorpresa.
Jimin, con il volto seminascosto da una mascherina e il cappellino calato sul capo, la guardava con occhi sorridenti.
"Cosa ci fai qui?" Fece lei con voce incrinata.
"Roxi" Le disse piano lui avvicinando il volto al suo orecchio : "Andiamo a casa."
La ragazza abbandonò il viso contro il suo petto e si lasciò sfuggire un piccolo singhiozzo.
Lui la strinse in un abbraccio e le accarezzò piano i capelli.
"Va tutto bene, non sei sola, sono tornato, sono qui" Le sussurrò con tono dolce.
E rimasero così per un po', in silenzio, nella sala d'aspetto deserta.

~•~

(E voi lo sapete qual'è il colmo per un polpo?🐙 😂

Comunque se vi va date un'occhiata anche all'altra mia Bts fanfiction che sto scrivendo parallelamente a questa : "Twist of fate", magari potrebbe piacervi🤔💙)

My business marriage  {Bts Jimin FF ITA} ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora