capitolo quindici

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lui è qui con me. non mi ha abbandonata. ci sono anche i miei genitori, più preoccupati che mai e lo si vede dal viso di entrambi. 

-ciao a tutti.- borbotto debolmente. gli occhi di Elias guizzano per la stanza, capendo che non siamo soli. gli sorrido per tranquillizzarlo, e penso di esserci riuscita.

-come stai Jes?- mi chiede lui accarezzandomi una mano. 

-come se un jet fosse passato su di me. - rispondo sorridendo e poi poso lo sguardo su i miei genitori. -sto bene..davvero.- 

non so se sto convincendo loro o me stessa. 

le immagini del volto distorto della  nonna si fanno spazio nella mia testa. la scuoto , per mandarle via, ma rimangono li come se fossero incollate. 

guardo il mio corpo sotto le coperte. è pieno di lividi. di tagli. 

lo odio. diciamo, che non mi è mai piaciuto, e ho sempre dato credito a coloro che mi dicevano ero troppo grassa, che il fatto di avere gli occhiali, mi rendeva stupida. 

Io ho sempre pensato che essere una creatura sovrannaturale fosse orribile.

i ricordi distruggono sempre. 

Il presente distrugge.
Il futuro ci tiene ancorati a nuove speranze.

Guardo il viso di Elias distorto dalla preoccupazione e dal senso di colpa. Lo accarezzo lentamente. È cosi bello. E mio.

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