Capitolo 8

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Una volta che Lele è fouri dall'aula scoppio a piangere....
El: Emma! Vieni qui...
Eli mi stringe in un abbraccio fortissimo e io mi lascio andare completamente... Piango tra le sue braccia come una bambina... Ma stare vicino a lei mi fa sentire protetta.
El: Vuoi dirmi cosa è successo?
Mi chiede asciugandomi le lacrime.
E: Elodie stava cantando "E penso a te", che è la canzone che ho dedicato a Ste quando stavamo insieme...
Non riesco a smettere di piangere...
El: Ti fa proprio un brutto effetto eh...
E: Eli io non so che fare... Non riesco a levarmelo dalla testa....
El: Non credi che sia un segno?
E: Forse hai ragione, ma tanto io a lui non interesso, quindi...
Rinizio a piangere... Eli questa volta si limita ad abbracciarmi. Non aggiunge altro. Ed è esattamente quello di cui ho bisongo io al momento. Solo di un abbraccio. Dopo 10 minuti buoni in cui l'unico rumore nella stanza sono i miei singhiozzi decido che è meglio riniziare a lavorare.
E: Eli
El: Dimmi
E: Grazie di tutto
El: Emma per me sei come una sorella. Sei la parte più importante di me e non mi piace vederti soffrire così...soprattutto se la causa è Stefano.
E: Hai ragione... Sta notte ti va di dormire da me? Savini non c'è.
El: Certo, ora andiamo dai ragazzi.
E: Va bene, andiamo.
Quando usciamo sia Lele che Elodie si accorgono che ho pianto tanto, ma sono gentilissimi ed evitano di farmi domande.

SEPARATI DALLA NASCITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora