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Da Soyun:
Amore ci vediamo a pranzo per le 14 al Loyal, viene anche Chohee.
Ho già prenotato, a dopo xx

Bloccai il telefono e lo rimisi in tasca alzando gli occhi al cielo.

Spinsi il grosso portone di vetro del mio bar preferito ed entrai.

Occupai il mio solito posto, vicino alla finestra tirando fuori dal borsone il mio amato portatile.

Sbuffai.

L'idea di dover passare un paio di ore con quei due insieme mi fece venire voglia di sbattere la testa contro il tavolo su cui sto appoggiando i gomiti.

Chonhee è il nostro Weedding planner, una persona egocentrica, chiassosa ed estremamente drammatica.
Diciamo che va d'amore e d'accordo con Soyun perché è la sua versione maschile, solo cinque volte più travolto da queste fantastiche caratteristiche.

Faccio sempre di tutto per evitarli assieme e infatti sto già pensando a quale piano poter effettuare per svignarmela anche questa volta.

"Buongiorno signore, vuole ordinare?"
Mi girai di scatto verso la voce che ha interrotto i miei piani malefici.

"Che fine ha fatto Molly?"
Dissi ritrovandomi a pochi passi di distanza un ragazzo sicuramente molto più giovane di me.

È alto, poco più alto di me.
I suoi capelli hanno un colore strano, una sorta di biondo cenere che a tratti sembra anche grigio, sono lunghi e  sorretti da una bandana nera che gli copre la fronte.
Porta degli occhiali da vista abbastanza semplici e mi sta scuotendo una mano davanti alla faccia.

"Ehi, mi hai sentito?"

"Cosa?"
Mi sentii confuso.

"Ho detto che Molly è andata in Nuova Zelanda dai suoi nipoti, per adesso gestisco solo io il bar, spero non sia un problema"
Mi lanciò uno sguardo di scuse e un piccolo sorriso.

Lo ignorai e pensai a Molly, la conoscevo da anni, dal primo giorno in cui mi servì il mio ordine contorto con un sorriso materno.
Probabilmente se ne era andata perché era giusto così.
Aveva già una certa età per continuare a lavorare qui ma amavo i suoi dolci come le sue bevande, era dannatamente brava.
Mi mancheranno i momenti in cui si sedeva e ascoltava i le mie lamentele continue, mi consolava sempre regalandomi qualche dolcetto sfizioso.

Sorrisi pensando a quante volte mi ha consigliato di cambiare fidanzata.

Tornai a guardare il ragazzo.

"È un problema"

"Cosa?"

"Nessuno era bravo come Molly a farmi un cappuccino doppio in tazza grande con retrogusto di caramello fatto con latte parzialmente scremato, un terzo di vaniglia e zucchero di canna"
Sputai la mia sentenza e lo guardai con uno sguardo di sfida, aspettandomi che mi chiedesse da un momento all'altro cosa avevo velocemente detto.

Rimasi di stucco quando prese il suo taccuino chiedendomi se volessi altro.

Negai col la testa.

"Bene, allora un cappuccino doppio in tazza grande con retrogusto di caramello fatto con latte parzialmente scremato, un terzo di vaniglia e zucchero di canna in arrivo tra tre minuti"

Se ne tornò dietro al bancone a smanettare con i vari macchinari e io leggermente sorpreso tornai al mio portatile.
Per quei pochi minuti di attesa non riuscii a concentrarmi sul portatile, avevo il costante bisogno di girarmi a sbirciare cosa stesse facendo quell'individuo.

Tanto non sarebbe riuscito a fare un cappuccino degno di essere chiamato tale

Finì di trafficare con il vasto numero di ingredienti e quando si fermò tornai a posare gli occhi sul mio computer facendo finta di niente.

Sentii i suoi passi avvicinarsi e delicatamente posò il vassoio sul mio tavolo.
Guardai l'ordine e guardai anche la sua espressione sicura.

"Non ho chiesto la torta ai mirtilli"
Dissi indicando la grossa fetta gialla e viola lasciata su un piattino.

"Offre la casa, sei il primo cliente che servo"
Incrociò le braccia in attesa.

"Vuoi startene qui impalato a fissarmi?"
Dissi lanciandogli un'occhiata simile a quella ricevuta prima dal mio giardiniere.

"Ho capito, me ne vado"
Si inchinò educatamente e sorride, tornandosene dietro al bancone.

Tornai a guardare il vassoio, sentendo il mio stomaco chiamarmi.
Hanno un bell'aspetto ma non vuol dire che siano esattamente buoni quanto belli.
Furtivamente avvicinai la tazza alle mie labbra e soffiai.
Mmh anche l'odore non è male, riesco a sentire la vaniglia.
Ne bevvi un sorso.
Cazzo, non posso crederci.
Ne bevvi un'altro per accertarmi che fosse tutto vero.
No, com'è possibile?
Quello stronzo ha eseguito questo dannato ordine perfettamente, rendendolo anche più buono di quello di Molly, ricetta che era stata per me imbattibile per anni e anni.

Senza accorgermene ingurgitai tutta la bevanda in pochi sorsi e senza pensarci azzannai anche la fetta di torta emettendo un gemito roco.
Non posso crederci.
Questa torta è fastidiosamente squisita.
La leggera acidità del mirtillo in contrasto con la dolcezza della bevanda da vita a una combinazione praticamente perfetta.

Finì anche quella con poche forchettate e mi sentii un'imbecille a vedere il sorriso strafottente del biondino dietro al bancone.
Mi ha spiato tutto il tempo.

Senza dire una parola richiusi il portatile per poi infilarlo in borsa, lasciai due banconote sul tavolo, decidendo di andarmene.

Poco prima che riesca aprire il portone di vetro lo sentii urlare.
"Mi chiamo Taehyung comunque, è stato un piacere"

Non mi girai a guardarlo, uscii lasciando la porta aperta alle mie spalle.

Cheater ➿ VhopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora