Presi la mia tazza di the fumante e tamburellai le dita della mano sinistra sul mio portatile.
Dopo aver bloccato gli occhiali da vista sulla testa sorseggiai la bevanda, rimanendone visibilmente deluso.Odiavo questa situazione.
Odiavo non poter seguire la mia routine giornaliera.
Odiavo non poter svegliarmi, vestirmi ed andare al mio bar preferito come ogni santo giorno.
Detestavo il dover accontentarmi dell'acqua zuccherata che stavo bevendo, una delle poche cose che ero capace a fare.Sbuffai infastidito e appoggiai la tazza sulla scrivania.
Guardai lo schermo del mio portatile ma non riuscii neanche a ricordarmi per quale assurdo motivo l'avessi accesso.
Non riuscivo a concentrarmi.
E non era la stridula voce di Soyun intenta a parlare con le sue amiche a distrarmi.
No.
Era ben altro.Erano i ricordi della sera precedente che come pulci mi prudevano addosso.
Non riuscivo a sbarazzarmi delle immagini nitide che imperterrite scorrevano senza alcuna sosta nella mia mente.Era impossibile anche solo provare a scordarsi delle sue dita lunghe che si insinuavano senza alcuna cautela sulla mia intimità.
Di come si mordeva le labbra mentre faceva scorrere le sue falangi sulla mia erezione coperta dai boxer, tastandone la lunghezza e soprattutto durezza.
Mi tappò la bocca con una mano quando cercai di fermarlo l'ennesima volta, entrambi consapevoli dell'inutilità.
Per poi regalarmi un sorrisino da schiaffi ed abbassare il pezzo di stoffa.Ricordavo benissimo il mio respiro pesante, l'inquietudine che provavo davanti a tutto ciò.
Quasi paura, avevo paura che questo potesse piacermi anche troppo.
Trovarmi nell'appartamento di un giovane barista nel cuore della notte e farmi fare cose proibite.Fissò con i suoi occhi grandi la mia erezione, per secondi interminabili e io ammaliato guardavo come continuamente si torturava le labbra.
Come se fosse indeciso se trattenersi o meno.Non lo fece neanche questa volta.
Staccò il palmo dalle mie labbra e si inginocchio senza vergogna davanti a me.
Spostò gli occhi dal mio cazzo solo per lanciarmi una breve occhiata, un contatto breve, e la solita espressione sorniona che lo accompagnava.
Non aspettò alcun cenno o lamentela, semplicemente lo impugnò e cominciò a massaggiarmi con le dita.
Ricordo come sobbalzai al contatto così diretto e come feci di tutto per reprimere un versetto imbarazzante.
Non era la prima volta che mi toccava in quel modo e io continuavo a sciogliermi come ghiaccio al sole sotto le sue mani.Mi accarezzò lentamente, lo stronzo.
Aspettando con pazienza un qualsiasi mio segnale nel chieder di più.
La mia resistenza durò sfortunatamente una manciata di minuti e appena mossi i fianchi verso la sua mano lui tirò fuori la lingua e leccò la mia asta.
Dalla base alla punta, come se fosse un fottuto ghiacciolo.Reprimere un gemito una seconda volta fu invano.
E reprimerne un terzo quando schiuse le labbra e inglobò tutto il mio pene fu impossibile.Avevo ancora ben incisa nella mente l'immagine della mia mano che senza delicatezza gli spostava i capelli scuri dalla fronte per poi stringerli e tirarli quando si abbassò fino a prenderlo tutto.
Ricordavo il suo naso che era riuscito a sfiorare i miei peli pubici.
La sensazione di appagamento.
E i suoi occhi che con desiderio mi scrutavano quando tornò sù, spargendo sperma e i miei umori sulla mia punta.Fu un'immagine indescrivibile.
Respirai con la bocca aperta e Taehyung fece un mugolio d'apprezzamento, come se gli piacesse avere il mio cazzo in bocca.
Si mosse con maestria, salendo e scendendo a ritmo, giocando con la lingua e soprattutto succhiando con insistenza.
Continuò a scrutarmi con i suoi occhi scuri.
Fu così bravo che non dovetti neanche guidarlo, fu lui ad avere le redini del gioco.
Lui, nonostante fosse in ginocchio.Sbuffai quando ripensai a come ero venuto.
Sussurrando il nome del castano e spostandolo con la forza dal mio cazzo.
Lui si era staccato confuso e non aveva obbiettato quando dopo averlo tirato sù gli avevo baciato le labbra lucide, bisognoso.Accarezzò con più dolcezza il mio palato con la lingua e continuò a segarmi forte mentre io tenevo gli occhi chiusi e la fronte aggrottata.
Gemetti il suo nome sulle sue labbra quando gli venni in mano, stringendo il suo corpo con affanno."Hobi amore?"
Sobbalzai sulla sedia e tornai con i piedi per terra appena sentii la voce di Soyun chiamarmi.
"Hai lasciato il telefono in salotto"
Mi spiegò entrando nel mio ufficio e sfoggiando l'apparecchio elettronico.Mi schiarii la voce e annuì alzandomi per raggiungerlo.
"Ti stava cercando un certo Taehyung, gli ho detto di richiamare più tardi tesoro"
Mi spiegò sorridendomi e lisciandosi la gonna lunga color cipria.Mi andò la saliva di traverso e cominciai a tossire come un'idiota.
"Tutto bene?"
Mi domandò lei avvicinandosi e lasciandomi delle pacche leggere sulla schiena.Annuì.
Sì, tutto bene.

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Cheater ➿ Vhope
FanfictionDove un Jung Hoseok in procinto di sposarsi non riuscirà a resistere alla bellezza eterea del suo barista.