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Quando un Taehyung entusiasta aveva mandato per messaggio un indirizzo sconosciuto a Hoseok, quest'ultimo, senza pensarci si era catapultato in macchina, inserendo con nonchalant le impostazioni nel navigatore.

Aveva guidato la sua Audi per una buona mezzora, storcendo il naso davanti alla calca di persone uscite lo stesso venerdì sera.
Una volta parcheggiato uscì dalla propria macchina, infilandosi di corsa il cappotto scuro e controllando freneticamente il telefono.

Occhieggiò l'insegna appariscente sopra alla sua testa, e perplesso, entrò.

Pochi attimi e Hoseok capì che far prendere decisioni al bel barista era stata una pessima idea.
Avrebbe preferito un posto più tranquillo, con meno gente, più illuminazione e meno alcolici.

Decisamente meno alcolici, quelli sarebbero stati la sua fine.

Attraversò il locale sedendosi in un angolo, sorridendo alla cameriera quando gli si presentò subito davanti, chiedendo la sua ordinazione.

"Una doppio malto grazie"
La cameriera annuì spostandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio destro, arrossendo visivamente quando il rosso le suggerì di portare anche qualche stuzzichino di contorno.

La ragazza tornò dietro al bancone e a far compagnia all'uomo rimase solo l'ansia.

Hoseok si sentii ansioso durante l'attesa, controllò il proprio telefono diverse volte, alzando gli occhi al cielo davanti al deliberato ritardo del barista.

Passarono dieci minuti e mentre il rosso si guardava attorno tamburellando le dita ritmicamente nel proprio tavolo lanciò un'occhiata all'entrata del locale.

Non distogliendolo più.

Mentirebbe se dicesse che quasi si era dimenticato della bellezza del barista.
E non era l'unico a pensarlo, anche una piccola parte della clientela di quella sera, sia maschile che femminile, stava occhieggiando il nuovo arrivato.

Il ventisettenne studiò l'aspetto dell'altro, trovandolo piacevolmente diverso dalle usuali vesti che portava sul posto di lavoro.
Si era presentato con un trench color crema, lungo ed elegante, riuscì ad intravedere il colletto della camicia chiara al di sotto abbinata ai pantaloni eleganti.

Ma ciò che più lo colpì fu visibile solo da vicino.

Trattenne un sospiro di sollievo quando vide lo sguardo di Taehyung illuminarsi e cominciare a raggiungere il suo tavolo.
Pochi passi contati e ce lo aveva di fronte, di nuovo.

Provò a non indugiare ulteriormente sulla sua capigliatura diversa, più scura, più lunga e mossa.
A far finta di non aver memorizzato nella mente i suoi due nei, uno sotto l'occhio destro e uno nella sua guancia sinistra piena, da mordere.
Far finta di non aver notato la mancanza dei suoi occhiali da vista e del suo solito sorrisetto sornione fissato sulle sue labbra.

Prese posto.

"Ciao"
Hoseok ebbe la pelle d'oca dopo aver udito la sua voce.
Provò a contraccambiare ma fu interrotto dall'arrivo della cameriera di prima.
Che con uno sguardo confuso le lasciò di fronte un boccale di birra, contornato da patatine fritte ed olive ripiene.
Quest'ultima con entusiasmo salutò Taehyung, chiedendogli se volesse il solito.

Il -da poco- moro annuì gentile, tornando poi, quando ella se ne andò, a prestare la propria attenzione al rosso.

"Non pensavo che avresti acconsentito ad uscire con me con così tanta facilità"
Disse, occhieggiando curioso il boccale di birra dalle dimensioni gigantesche.

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