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"Tesoro, fidati di me, un'abito a sirena valorizzerà la tua magnifica silhouette"

Sbadigliai assonnato, sentendomi in parte ancora nel mondo dei sogni.
La mia vista appannata tornò a focalizzarsi sugli individui seduti beatamente a tavola, circondati da una sfilza di biscotti e un paio di tazze fumanti.

Guardai seccato Chohee, colui che secondo la mia futura sposa dovrebbe essere 'il miglior wedding planner sulla piazza, il meglio del meglio".
Notai che l'inseparabile duo si trovava in mezzo ad una di quelle conversazioni senza fine, di quelle importanti, decisive.
Quasi quanto lo scegliere il tipo di cravatta per i testimoni e quanti confetti mettere in ogni sacchettino ricamato.

Rimasi stupito quando Soyun interruppe la raffica di parole del nuovo amico regalandomi finalmente la sua attenzione.

"Buongiorno amore"
Ricambiai il saluto con un cenno, beccandomi l'occhiataccia di rimprovero del Wedding planner.

"Potresti uscire per compere?"
Mi chiese lei, con un sorriso leggero.

"Con piacere"
Cercai di non mostrare troppo entusiasmo nel togliermi finalmente di torno con una scusa plausibile.
Le mie povere orecchie ne avevano abbastanza di parole come 'Location, décolleté, depliant e chiffon'.

"Che ti serve piccola?"
Le chiesi, alzandomi dalla mia sedia, pronto a correre in camera a cambiarmi subito.

"Hai presente le meringhe al limone che avevi portato un paio di giorni fa dal Chamkkae? Erano favolose, potresti portarne ancora?"

Cominciai a tossire sentendomi la saliva andarmi di traverso, così forte che Chohee venne a tirarmi un paio di pacche forti nella schiena.
Mi sentii gli occhi lucidi ed annuì quando Soyun mi chiese se stessi bene.

"Uhm non credo sia una buona idea, mi sono ricordato che ho un po' da fare oggi"
Mi grattai la testa imbarazzato, cercando di sembrare convincente.

"Dai amore, puoi fare le tue cose nel pomeriggio.
Prometto che non ti disturberemo"
Soyun cominciò a piagnucolare, implorandomi con i suoi occhi truccati.
Per quanto -francamente- non mi fece smuovere un minimo, mi arresi davanti a questa assurda situazione.
Soprattutto davanti al sopracciglio pericolosamente alzato del suo amico che mi fece rabbrividire.

Capii che questo Chohee probabilmente soffriva di personalità multipla; sembrava un peso piuma del tutto innocuo davanti a donne come Soyun -mentre quando queste non erano attente- si dimostrava essere abbastanza pericoloso nei confronti di quelli del suo stesso sesso. Inquietante.

Esasperato salutai i due rintanandomi in camera, pronto a rivedere la faccia beffarda che per giorni ero riuscito ad evitare egregiamente.

[...]

Tirai un sospiro di sollievo quando lo vidi per la prima volta indaffarato con altri clienti nel locale.
Dopotutto non era di norma che mi presentassi ad un orario mattutino a due cifre.

Furtivamente mi avvicinai al bancone e attesi pazientemente.
Gli ci vollero una buona manciata di minuti prima che mi raggiungesse di corsa.
Squadrai i suoi capelli scompigliati e gli diedi un'occhiata di sottecchi mentre si sistemava il grembiule costantemente sporco di farina.
Feci di tutto per non venir di nuovo catturato dalla sua aura, non facendomi beccare come al solito a fissarlo come uno stupido.

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