Undici

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Non sapevo cosa fare, poi corsi a prendere il cellulare. Per primo chiamai l'ambulanza, poi Noa che mi raggiunse in ospedale.

-Che è successo?- era visibilmente preoccupato. -Ha avuto un attacco all'improvviso, in un attimo era stesa per terra.- -Ti hanno detto qualcosa?- -No ancora niente. Ho detto ad un'infermiera che sono la madre e se poteva farmi sapere qualcosa, ma non l'ho più vista.- Poi finalmente arrivò la sua dottoressa. Ci disse che Mer e il bambino stavano bene, e che doveva solo stare a riposo. Per fortuna.

-Per caso hai preso la borsa di Mer?- mi chiese Noa . -Si è in macchina.- aveva qualcosa in mente.

Quando ci accompagnarono da lei Noa non disse niente. La baciò e abbraccio, era semplicemente felice che stessero bene. Le fecero una flebo e ci dissero che potevamo portarla a casa. Salimmo in macchina. Noa si mise alla guida. Ma non andò a casa. -Dove stai andando?- gli chiese Mer. -Questa cosa deve finire.- Noa era determinato, qualunque cosa voleva fare, niente lo avrebbe fermato.

Si fermò vicino al molo. -Che vuoi fare?- Mer era preoccupata. -Mettere fine a questa storia.- rovistò nella borsa di Mer. Nello stesso astuccio della sua spada teneva anche il cuore dell'oceano. Noa si infilo la spada in una tasca dei pantaloni e si tolse la felpa. -NO!- gridò Mer mentre la trascinava fuori dalla macchina. - Noa sei sicuro di quello che stai per fare?- gli chiesi. -Non ho altra scelta. Non rischierò di nuovo di perderli entrambi.- aveva ragione. Tolse la felpa anche a Mer, la getto in macchia. Prese il ciondolo tra le mani e lo mise al collo di Mer. -Ti prego non farlo.- Mer lo supplicava. Non aveva la forza per ribellarsi.

Noa la prese in braccio, arrivo sul orlo del molo, fece un respiro profondo e si tuffo. Appena il cristallo tocco l'acqua comincio a brillare, quando la luce spari, Noa, vide la sirena che lo aveva salvato nuotare verso di lui. Mer lo bacio prima che rischiasse di annegare. Il bacio gli permetteva di respirare e comunicare con lei. -Sei stato uno stupido. Potrebbe averci visto qualcuno.- -Lo so, ma dovevo rischiare.-

Improvvisamente delle reti scure caddero su di loro. intrappolandoli. Mer capì subito cosa stava succedendo. Si tolse rapidamente il ciondolo e lo diede a Noa. -Nascondilo- gli disse un secondo prima che uscissero dall'acqua. Rimanendo trasformata in sirena poteva ancora comunicare segretamente con Noa e le nascondere il fatto che era incinta, si notava meno con la coda.

-Guarda cosa abbiamo pescato, una sirena con un umano.- disse il primo uomo. -Era un po' che vi tenevamo d'occhio piccioncini.- disse il secondo. -Come hai fatto a trasformati in sirena in pieno giorno?- disse il capo. Le sirene potevano mutare forma solo le notti di luna piena. Mer lo guardò dritto negli occhi con sguardo duro. -Già le sirene non parlano nemmeno sotto tortura. Ma forse lui non è così temprato, infondo è molto giovane.- i cacciatori non dovevano sapere per nessun motivi che Noa non invecchiava.

Il primo uomo prese un coltello e lo mise sul collo di Noa.

Gli avevano legato le mani dietro la schiena non riusciva a combattere. -Parla ho gli taglio la gola.- disse il capitano. -Non lo so come ho fatto. Lui mi ha buttato in mare ed è successo, non so come.- Mer era una grande attrice. Sembrava sul orlo di piangere. -Vi prego lasciatelo andare. È così giovane.- "-Mer che stai facendo?-" le disse Noa telepaticamente. "-Fidati di me-" -Se non vuoi che gli facciamo del male piangi qualche lacrima per noi.- disse il capo. Mer si lascio sfuggire un paio di lacrime. Non sarebbero servite a molto, visto che erano solo lacrime di coccodrillo, come si usa dire. Ma ora che la luna non c'era non potevano saperlo. Avevano poco tempo prima che sorgesse.

-Ora che hai avuto ciò che vuoi lascialo andare.- lo implorava Mer. -Come vuoi.- disse il capo. Fece un cenno hai due uomini che tenevano Noa, lo sbatterono a terra, con forza e cominciarono a dargli calci. -NO!- gridò Mer. -Ora piangerai delle vere lacrime?- Mer chiuse gli occhi e le lacrime cominciarono a rigarle il viso. -Oh brava sirenetta.- "-mi dispiace Noa.- -Non ti preoccupare, ho subito di peggio.-"

Il terzo uomo la legò sul bordo della grande vasca, che c'era sul ponte, immersa per metà.

"-Ti prego perdonami, se non ti avessi obbligato ora non saresti legata lì.- -Se non mi avessi obbligata probabilmente presto sarei morta. Invece ora sto bene.- -Ti amo.- -Ti amo.-"

Mer non era forte come voleva far credere a Noa le serviva del tempo per recuperare le forze.

Gli uomini lo lasciarono steso a terra. Appena si votarono Noa prese la spada, che aveva nascosto dietro la cintura dei pantaloni mentre era in acqua, con le mani legate dietro la schiena ci arrivava abbastanza bene. La fece cadere a terra prima di impugnarla saldamente, in un secondo fu libero dalle corde, la lama era ancora molto affiliata.
Gli uomini se ne accorsero e cercarono di fermarlo. Prima che gli saltassero addosso lancio la spada a Mer. Appena la lascio tornò ad essere un coltello, ma bastava per tagliare le corde. Uno degli uomini cercò di prenderla, Mer rilancio velocemente la spada a Noa, e afferrò l'uomo trascinandolo sul fondo della vasca, finché no perse i sensi.

Riemerse e cerco di aiutate Noa che combatteva contro gli altri tre uomini. Appena la vide riaffiorare prese il ciondolo dalla tasca e glielo lanciò. Mer lo prese al volo. Se lo mise al collo velocemente. Appena lo fece tornò ad avere le gambe. Corse da Noa per aiutarlo ma non aveva armi. Si mise dietro di lui e lentamente cercava di portarlo sul bordo della nave per poter scappare in mare.

Uno degli uomini la afferrò, riuscendo a trascinarla via. Avevano solo dei coltelli come armi. Gli mise un coltello alla gola -Arrenditi.- gli ordinò il capo. Noa non sapeva cosa fare. Lasciò cadere la spada, che non si ritrasformò. Mer capì che il suo incubo ricorrente si stava avverando. -Noo!- grido con tutta la forza che aveva. Dovette intervenire anche l'altro uomo per trascinarla via, mentre il capo raccoglieva la spada di Noa. La afferrò saldamente e la puntò contro il petto di Nolan, poi guardò Mer e lo trafisse. Mer cadde a terra ma non si fece sfuggire neanche una lacrima, sapeva benissimo che era quello che voleva il capo. -Lasciatela.- ordino sperando che magari avrebbe pianto sul corpo inerme del ragazzo.

A Thousand Years With YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora