Pov Harry
Era inutile quanto io dissimulassi o ignorassi quella strana chimica che mi rendeva difficile staccare lo sguardo da quello di Draco.
Albus doveva essere al centro dei miei pensieri e delle mie preoccupazioni, allora perché sentivo quell'angoscia ad opprimermi il respiro e quella paura che succeda qualcosa a Draco? Proprio come a scuola quella paura che un suo passo possa essere l'ultimo mi tormenta e tiene sveglio. Perché? Perché ancora e di nuovo ora, dopo tanto tempo?
Quella notte chiudere gli occhi fu un grande errore.
Mi trovavo davanti la lapide dei miei genitori, ero piccolo e accompagnato da zia Petunia, quando Voldemort si avvicinò a noi e poggiando una mano e poggiando una mano sulla lapide di mia madre mi sussurrò - Rimorsi, Potter?-
Il terrore per Albus mi immobilizzò. Volevo svegliarmi ma la scena cambiò. Era buio e sentii dei singhiozzi alle mie spalle.
Non potevo sbagliarmi, troppe volte in sogno quei lamenti non mi lasciarono dormire, quello era Draco.
Mi girai quindi scorgendo una luce fioca e una porta semichiusa. L'aprii e lo spettacolo era davvero raggelante.
Trovai Malfoy in ginocchio , i polsi bloccati da una delle mani di Voldemort mentre con quella libera tendeva un artiglio sulla sua candida gola ben in vista. Il volto di Draco era ricoperto di lacrime e il respiro ridotto a spasmi. I suoi occhi ghiacciati e ora rossastri si fissavano ai miei mentre cercava invano di balbettarmi qualcosa.
-no...Har...no!-
Gelato, pietrificato sul posto alzai lo sguardo trovando Voldemort sorridente, in piene forze. Una fragorosa risata riempì la stanza.
-Ancora guardi con i miei occhi, Potter?-
Mi svegliai urlando e sudato. Ansimando tutto quello che riuscii a dire a Ginny fu :
- Voldemort, pericolo, noi, Albus!-
Fu così che quella maledetta mattina tornai ancora ad Hogwarts.
Mandai un gufo a Draco, non tanto perché temessi per Scorpius quanto che la scusa l'avrebbe portato qui, al sicuro, sotto il mio sguardo.
Nonostante tutto vederlo arrivare mi fece passare un ansia che fino a quel momento neppure dubitavo d'avere.
-Harry non posso farti entrare così in un dormitorio-
La Mcgonagall tentava di farmi rispettare il regolamento ma bastò poco per oltrepassare l'entrata.
-Non ci sono.-
A Ginny salì l'ansia.
-Sono scappati di nuovo.-
Disse Draco guardandomi.
Uscimmo dal dormitorio iniziando a discutere sul dove fossero finiti che arrivò Hermione.
-Che mi sono persa?-
Ne discutemmo e dopo una breve ricerca capimmo che erano con Delphy Diggory che Ron scambiò per la ragazza di Albus.
Tutto sembra perduto. I ragazzi sono rispariti chissà in quale epoca ed ora mi trovo solo nella stanza del Direttore dell'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia rassegnato ad aspettare.
Che tutto cambi, che tornino indietro, che tutto si distrugga e vada perduto, bon so più, non m'interessa più, avrei almeno voluto riabbracciare mio figlio.
Mi massaggio le tempie con gli occhi che bruciano. Non doveva andare così.
Ed ecco che a farmi compagnia arriva Draco, con i capelli sciolti, i vestiti chiaramente presi a caso nella fretta di raggiungermi, il volto sgualcito. Una stretta al cuore mi blocca il respiro. Draco, che fine farà? Quanto tempo ho gettato dandolo per scontato?
- Sai...in quell'altra realtà ero Direttore di questo stesso ufficio. Forse questa stanza fra non molto sarà mia.-
Lo sguardo basso come a studiare il pavimento non riesce a nascondere le profonde occhiaie.
- Vieni ti faccio fare un giro...-
Un sorriso a sdrammatizzare e il mio braccio ad indicare la scrivania riuscirono solo a far nascere un sorriso sarcastico e tremolante in Draco, ma almeno alzò il suo sguardo sino al mio.
-La verità è che non ho mai voluto diventare Ministro. Neanche da bambino. Era il sogno di mio padre. Non il mio.-
Mi poggiai alla scrivania ad un palmo da Malfoy.
-E qual'era il tuo sogno?-
Ormai bisbigliavamo, e presi a carezzare un suo braccio abbassando li lo sguardo.
- Giocare a Quiddich. Ma non ero abbastanza bravo. Sopratutto avrei voluto essere felice. Tu... A tuo modo mi tenevi in vita.-
Rialzai lo sguardo. Non ce la facevo. La sua vita stava andando a puttane peggio di prima e non avrei potuto fare nulla. Stavamo così vicini da respirare l'aria dell'altro, davvero troppo vicino da non pensar male a vederci. Ma non feci assolutamente nulla, restai immobile davanti a lui.
Lo sguardo fisso sulle sue labbra rosee e incapace d'alzarlo fino agli occhi.
-Scusami... Non ti ho mai capito davvero.-
Lui annuì e allontanandosi da me prese a guardare in alto per non cedere alle lacrime.
Un silenzio pesante come un maciglio scese fra noi.
-Perdonami, non so parlare del più e del meno. Ti spiace se andiamo dritto al sodo?-
Draco riuscì a riconquistare la sua solita austerità in un modo che quasi mi spaventò.
Ma lo imitai riprendendo la mia solita, tesa, posizione per poi riprenderlo a guardare con serietà.
-Certamente, che sodo?-
-Secondo te, Theodore Nott aveva l'ultima GiraTempo rimasta? -
Sgranai gli occhi, avrebbe mai finito di sorprendermi?
-Come?-
-La GiraTempo confiscata dal ministero era un prototipo. Di metallo non prezioso. Funziona, certo. Ma lasciarti solo 5 minuti nel passato è un difetto grave. Non è un oggetto che si può vendere a veri collezionisti di Magia Oscura.-
Finalmente iniziai a capire.
-Lavorava per te?-
-No. Per mio padre. Gli piaceva possedere cose che nessun altro possedeva. La GiraTempo del Ministero , grazie a Croaker, erano dei giocattolini per lui. Lui voleva la possibilità di andare più indietro di anni. Non l'avrebbe mai usata, credo che segretamente preferisse un mondo senza Voldemort. Ma si, la GiraTempo è stata costruita per lui.-
-Ce l'hai ancora?-
La tirò fuori dalla tasca come se fosse una caramella. Tutta luccicante che mi penzolava davanti il naso.
- Nessun limite di 5 minuti e luccica come l'oro, come piace ai Malfoy. Stai sorridendo-
Gli occhi gli luccicavano ma guardandolo meglio si scorgeva un ombra dietro quel colore così chiaro causato da chissà quali pensieri o ricordi.-Hermione. È la ragione per cui non ha distrutto la prima. Temeva che ce ne fosse in giro un'altra. Hai rischiato di finire ad Azkaban, non consegnandola.-
-Considera l'alternativa. Considera cosa sarebbe successo se la gente avesse saputo che avevo la facoltà di viaggiare nel tempo. Pensa a quali voci si sarebbe dato ulteriore credito.-
Capisco perfettamente e mi rattristo all'idea.
- Scorpius.-
- Potevamo avere figli, ma Astoria era fragile. Una maledizione del sangue, molto seria. Un antenato era stato maledetto... Ed è venuto fuori in lei. Sai come queste cose possono ritornare dopo generazioni.-
- Mi dispiace, Draco-
- Non volevo che rischiasse la vita, le dicevo che non mi importava se la linea dei Malfoy si interrompesse con me, nonostante tutte le storie che faceva mio padre. Ma Astoria...non voleva un figlio per il nome dei Malfoy, per il sangue puro o per la gloria, lo voleva per noi. Nostro figlio, Scorpius, è nato...il giorno più bello della nostra vita, ma Astoria si è indebolita moltissimo... Ci siamo nascosti, noi tre soli. Volevo che conservasse le forze...e così sono cominciate le voci.-
-Dev'essere stato orribile-
-Astoria aveva sempre saputo di non essere destinata alla vecchiaia. Voleva che mi restasse qualcuno, perchè è un esistenza estremamente solitaria essere Draco Malfoy.-
Solo ora mi rendo conto che se siamo andati avanti era grazie a chi ci circonda.
-L'amore acceca. Non abbiamo voluto dare ai nostri figli quello di cui avevano bisogno loro, ma quello di cui avevamo bisogno noi.-
Non riuscivo proprio a consolarlo per Astoria.
-Avrei venduto l'anima per un altro minuto con Astoria...-
-Oh Draco. Non la possiamo usare.-
-Li dobbiamo trovare però. Dovessero volerci secoli.-
Improvvisamente la cruda consapevolezza che non sarebbe funzionato mi colpì.
-Non abbiamo idea di dove o quando sono. L'amore e la GiraTempo non basteranno, tutto è nelle loro mani.
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Il tempo uccide -DRARRY Fanfic-
FanfictionCiò che nessuno sapeva e che nessuno ,probabilmente, avrebbe mai saputo.