Ció che ci siamo lasciati alle spalle

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POV Draco
Passarono gli anni, crescemmo, invecchiammo anche. La cosa ancora mi lascia incredulo, tutto questo tempo, non ho ben capito come abbia fatto senza Harry. Lui è stato più forte, si è sposato giovane con la piccola Weasley e ora vantava ben tre figli.
D'altronde anch'io presi esempio da lui, ho sposato la prima purosangue che propose mia madre ed ho avuto la fortuna di avere Scorpius, il più bel dono che la vita ha potuto darmi.
Realizzai che non avrei più avuto Harry solo quando me lo vidi portare via da Ginny. Fu dura, fino a quel momento non mi ero reso conto di quanto realmente avevo bisogno di lui, ma sembrava felice ed io non avevo il cuore di attentare ancora alla sua felicità.
Restò sempre nei miei pensieri.
Sono andato avanti, o per lo meno ci ho provato. Finii con l'affezionarmi all'ostinazione di Astoria a cucinare anche se gli elfi arrivavano sempre di nascosto a correggere i suoi piatti.
Ce la metteva tutta e questo mi ricordava anche un po l'ostinazione di Harry. Mi sono innamorato di come alcune mattine si svegliava piena di energie e prendeva dei fiori dal giardino per riempirne la casa col loro profumo, di come nelle giornate di sole imbandiva tavolini bellissimi all'aperto e di come le si illuminavano gli occhi davanti a tutto ciò che le sembrava bello.
Davvero, credevo di aver dimenticato Harry.
Lo rividi alla stazione di King Cross, il 1 settembre del 2016, lo ricordo come se fosse ieri. Era semplicemente...bellissimo, mi era difficile ammetterlo ma se non fosse stato per gli occhiali dalla montatura leggermente diversa, nulla in lui mi sembrava cambiato, non una singola ruga, nulla nel suo sorriso sembrava essere variato.
Ma questa volta era tutto diverso, me lo ripetei così tante volte.
Mi girai verso Astoria e le cinsi le spalle, presi un bel respiro e quando i nostri sguardi si incontrarono sorrisi come una persona sorride davanti ad una vita completa, come a dire " hei guarda, ce l'ho fatta lontano da te" , anche lui rise nello stesso modo.
È imbarazzante ammetterlo, ma passai notti in bianco afflitto solo per quel breve incontro.
Poi Astoria si ammaló, riversai su di lei le mie attenzioni come se questo potesse evitare l'inevitabile.
Lei si spegneva ed io anche. Solo con mio figlio ed il mio dolore.
In breve tempo la persi, l'unica che mi teneva in piedi in questa vita dove nulla andava come sognavo.
Provai almeno ad aiutare mio figlio e poco prima della morte di mia moglie mi rivolsi ad Harry per far tacere le voci sulla nascita di Scorpius, e anche in questo caso, Potter mi sorprese, somigliando molto più ad un pezzo di ghiaccio che ad un essere umano, dandomi le sue sterili risposte liquidatore.
Da lontano Harry poteva sembrare sempre lo stesso, ma non da vicino...era freddo, glaciale, un perfetto impiegato del ministero e quasi mi spaventò. Non era quello che avevo conosciuto in gioventù.
Arrivò infine quella " Assemblea Generale Straordinaria" dove dopo 22 anni Harry si rimise in mostra dichiarando che gli faceva nuovamente male la cicatrice. Baggianate, tutta questa storia avrebbe solo alimentato le malelingue su mio figlio.
Ennesima umiliazione regalatami dal grande Harry Potter!
Me ne andai indignato dichiarando che li dentro era tutta una falsa; e mentre mi allontanavo, quasi come un dejavu, mi ritrovai Potter ad inseguirmi proprio come la volta in cui la Grenger mi prese a pugni.
-Draco! Draco fermati un attimo!-
Mi fermai più agitato del necessario.
-Cosa vuoi ancora Potter?-
-Te lo giuro, te o tuo figlio non sarete in nessun modo giudicati per questa storia. Ti do la mia parola, ma ci serve un piano. E ci serve il tuo aiuto.-
Restai fermo, incredulo. Non credevo che Harry avesse mai più avuto bisogno di me e mi venne spontaneo arricciare le labbra in un mezzo sorriso. Lui sorrise a sua volta.
- Beh...mi sorprendi. Dopo tutti questi anni sembravi essere diventato così freddo nei confronti del genere umano.-
Harry abbassò lo sguardo quasi addolorato dalle mie parole.
-Io...non sono cambiato, sto solo cercando di fare il meglio da quello che si si aspetta da me.-
-Ogni tanto, dovresti andare d'istinto, come quando andavamo a scuola e mi facevi diventare matto.-
Mi venne spontaneo sorridere e distogliere lo sguardo da Potter.
-Mi era mancato parlarti-
Mi sorpresi.
-Anche a me-
-Rientriamo in assemblea, ti va?-
Mi girai e guardai la direzione che volevo prendere per andarmene, poi mi girai verso Harry e...cazzo non riesco a negargli il mio aiuto, fosse anche per una cavolata.
Iniziai con la mano sinistra a pettinarmi la coda platino prima di riguardarlo in faccia.
-Ok, ti darò una mano. Se qualcuno trova un modo per riportare in vita il signore oscuro, noi lo fermeremo.-

Il tempo uccide -DRARRY Fanfic-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora