Capitolo 3

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Capitolo 3
Flashback-terzo anno

Pov Draco

Il terzo anno iniziò male. Tre mesi che non sentivo Harry perché ci rifiutavamo di tenerci in contatto fuori dal caso e già il primo giorno ci troviamo in una terrobile litigata per colpa di uno stupido Grifone.
E non importa se dopo tutti i litigi si fermò di fronte a me con aria apprensiva, per chiedermi come stava il mio braccio, perché ero così arrabbiato con lui. Così arrabbiato della sua convinzione che io sbagliassi tutto. Arrabbiato nel sentire il bisogno d'averlo vicino.
Non gli parlai per giorni, seppure mi mancasse.
Arrivò infine, il giorno in cui avrebbero giustiziato quel Fierobecco, insieme al pugno di Hermione.
Mi umiliò e Harry osava ridere anche di questo.
Ma non gli bastava ridermi in faccia, tant'è che decise di seguirmi.
Mi fermò in giardino,mostrando un aria rammaricata.
"Scusami per la mia reazione. Non me lo aspettavo altrimenti l'avrei fermata. Te lo giuro."
"Potter smettila di voler risolvere tutto con delle scuse! Non funziona così!"
Harry sgranò gli occhi per poi imbronciare lo sguardo.
"Io almeno ci provo. Non sono l'unico che ha sbagliato qui. Sei così arrogante che hai mandato Fierobecco alla morte! E te ne vanti pure! Sei crudele e sadico ogni anno di più."
Era la prima volta che mi parlava cosi in privato.
Non mi scaldai, quel che aveva detto mi ferì al punto di farmi perdere pure la voce, così mi ritrovai a sussurrare.
"È questo che pensi di me, Potter?"
"I-io...si, cioè no, non volevo gridarti quelle cose...io..."
Si stava arrampicando sugli specchi, volevo dire qualcosa, qualunque cosa, ma non lo feci.
Ero lì, immobile e non riuscivo a parlare.
Volevo andarmene, ma mi tremavano le ginocchia.
Era incredibile, non poteva importarmi così tanto la sua opinione di me... Eppure, in quell'istante, mi resi conto quanto per me era l'unica che veramente contasse.
Mi accorsi che delle lacrime solitarie bagnavano il mio volto solo quando Harry me le asciugò con il suo pollice, provocandomi un sussulto per il contatto.
Vidi il suo volto preoccupato e ripresi coscienza di me.
"Sto bene."
Lo scansai da me.
"Draco..."
Tentò di replicare, ma lo bloccai.
"Scusami, devo andare."
E mi voltai, raggiunsi il dormitorio e fissai il muro alla destra del mio letto per delle ore.
Ero arrabbiato, con Harry, o con me stesso, non aveva importanza.
Mi aveva insultato, non riuscivo a sopportare la sua insolenza.
Decisi di alzarmi, ero pronto per affrontarlo, e ora sarebbe stato lui a sentirmi.
Uscii dalla mia camera, era praticamente l'alba, ma ero disposto anche ad aspettare che uscisse dai dormitori grifondoro.
Raggiunsi la sala della mia casa senza sorprendermi di trovare già dei serpeverde svegli a scambiarsi le ultime novità.
Di solito non mi interessano queste cose, anche perché so sempre tutto prima degli altri, ma...
A quanto pare Ron Weasley è in infermeria, stando a letto la notizia non mi era arrivata.
Harry doveva stare da Ron, forse non avrei dovuto aspettare.
Ero così nero mentre mi dirigevo a passi svelti verso l'infermeria. Mi stavo preparando a mente tutto il bel discorsetto che gli avrei fatto, quando venni distratto, o meglio, riportato al mondo reale da un boato proveniente dalla cima del castello.
Doveva esser saltato qualcosa e il rumore dev'essere arrivato facendo vibrare le pareti. In maniera quasi impercettibile, ma udibile.
Harry. Mi illuminai che con Potter in giro e Ron in infermeria c'erano alte possibilità che il boato lo riguardasse.
Forse era in pericolo. Io dovevo trovarlo. Non mi sarei perdonato se gli fosse accaduto qualcosa ora che devo parlargli.
Correvo. In quel momento correvo verso l'infermeria nella vana speranza che fosse lì, sano e salvo e all'oscuro dei motivi di quel boato.
Arrivai che avevo il fiatone, la porta dell'infermeria era chiusa così sbirciai dalla serratura.
Destra, sinistra, di nuovo destra... Nulla, non vedevo nessuno.
Poi ecco che spostano una tendina, è Silente che sta parlando con Ron. Sembra stia per andarsene, guardo meglio, come sospettavo non c'è l'ombra di Harry e nemmeno della Granger.
Battevo le mani sul muro stringendo i denti, sudai a freddo imprecando quasi e infine misi una mano tra i capelli cercando di darmi un contegno.
Ero davvero preoccupato per la sua incolumità.
Sapevo da che parte stava la mia famiglia, sapevo dove sarei finito e quale fine volessero far fare ad Harry. Un brivido s'impadronì della mia schiena. Dovevo calmarmi, non era possibile che questa storia centrasse con Harry quella mattina, quell'anno o anche solo in quel luogo.
Ancora un po di tempo. Volevo solo ancora un po di tempo per Harry.
Respirai a fondo, concentrandomi su dove potesse provenire il boato di prima.
Ancora una volta mi fermai. La voce della Granger gridava ad Harry di darsi una mossa, mi nascosi, quasi per abitudine che per una vera ragione.
Li vidi arrivare all'infermeria quando da quest'ultima stava uscendo Silente.
"Ce l'abbiamo fatta."
Hermione regalò un sorriso smagliante nonostante il fiatone, pronunciando questa frase.
"Fatto cosa?"
Silente rispose come a non saper nulla per poi andarsene.
Vidi i due entrare in infermeria, lasciando la porta semi aperta.
Mi affacciai ,per prendermi un colpo.
Per un attimo mi sembrò di vedere sparire un altro Harry ed Hermione oltre a quelli appena entrati.
Ma non aveva senso, prima avevo visto solo Silente con Ron e i due erano appena arrivati.
Mi affacciai di nuovo per trovare Ron con la sua solita espressione da 'non ci sto capendo niente' mentre gli altri due ridevano.
Infine noto che Harry mi vede e subito si gira per dire qualcosa agli altri due.
Che si stia burlando di me?
La rabbia affievolita per la preoccupazione torna mentre poggio la schiena sul muro accanto all'entrata dell'infermeria. Smettendo di sbirciarci dentro.
Alzo il mento prendendo un profondo respiro e chiudendo gli occhi, quando di colpo mi sento afferrare per un polso e trascinato.
Riaprendo gli occhi la prima cosa che vedo è la schiena di Potter, con una felpa che riesce comunque a cascargli perfetta seguendo la linea del torace e della vita.
Poi mi accorgo delle macchie di terra, dei capelli castani spettinati e sporchi di grigio e dei graffi che si notavano su ogni spazio di pelle di Harry rimasta scoperta.
Gira di poco lo sguardo, anche gli occhiali appannati, gli occhi lucidi come pieno di lacrime trattenute.
Ci fermiamo in un corridoio senza uscita e inutilizzato. A volte credo che questi posti li conosca solo Potter.
"Che ci fai qui Malfoy?"
Rimasi allibito. Ero io quello arrabbiato e lui mi parlava con quel tono?
Dovevo dirgliene quattro ma tutto il discorso prima preparato alla perfezione nella mia testa si cancellò, lasciando posto all'unica cosa davvero importante che volevo sapere.
"Cos'è successo?_ E non dirmi nulla, vedo i tuoi vestiti, vedo i tuoi occhi e i tuoi graffi. C'è Ron in infermeria e mi pare di aver visto un altro te scomparire con una seconda Hermione!"
"Tu sei pazzo."
Harry mi guardò con la faccia di chi vuole mentire ma non ci riesce.
Così lo bloccai per un polso.
"Harry.Raccontami."
Così alla fine raccontò tutto. Di Sirius, della sua fuga, di Fierobecca. Mi disse della giratempo e di Crosta.
Praticamente tutto, lasciandomi notare come metà della vicenda avrei dovuto saperla, ma di cui mi hanno tenuto all'oscuro.
Ogni frase, ogni parola detta da Harry mi fece ribollire il sangue.
Ha rischiato di morire più di una volta senza che io mi accorgessi di nulla.
E lui non mi ha detto nulla. Senza darmi la possibilità di decidere se aiutarlo.
Iniziai a gridargli contro, iniziai a sputare fuori tutta la rabbia, la preoccupazione che avevo per lui.
"Ma a te, che importa Draco?!?"
Sbottò Harry.
"Non sei serio. Non puoi chiedermelo."
Quasi ghignai isterico.
"E invece si! Cosa sono per te? Un passatempo? Un amico?! Ti prego dimmelo perché non lo capisco! Prima mi odi, poi ti preoccupi per la mia vita. Tu sei pazzo!"
"Sei tu che non fai altro che ferirmi e insultarmi!"
Era così crudele, poi ero io il sadico?!
Sembrava si divertisse a torturarmi stile Nightmare!
"Continui ad attaccarmi ma non chiarisci mai! Io non credo di riuscirti a sopportare ancora per molto!"
Continuava a sputarmi in faccia queste sentenze con un aria davvero infuriata.
"Bene, si, bravo fatti pure ammazzare, prego!"
Non sapevo che altro dire.
"Bene!"
"Perfetto!"
"Magnifico!"
Continuavamo a gridarci parole a caso l'un l'altro avvicinandoci sempre di più, come a voler rendere le esclamazioni più potenti, fino quasi a sfiorarsi i nasi.
"Puoi andartene allora!"
Sputai la frase con tutto il veleno che avevo in corpo.
"Sei tu che non ti muovi!"
"Ohhh... Non vorrei toglierti l'onore di sparire per sempre dalla mia vita allontanandoti scenicamente!"
Abbassai un po la voce solo per donargli più sarcasmo.
"Non era nelle mie intenzioni!"
"Nemmeno nelle mie!"
Ci fu un qualche piccolo istante di silenzio in cui entrambi prendemmo aria nei polmoni.
"Io non vorrei perderti..."
Parlò prima Potter tornando ad un tono normale.
"Nemmeno io"
Ammisi infine, così vicini da sentire il suo cuore battere quasi all'altezza del mio.
Così vocino da scorgere il suo collo lucido di sudore, o le labbra rosa e ora bagnate poiché Harry ci passò sopra la lingua e gli occhi ora rossi per la stanchezza.
"Ma se tu non mi sop.."
Bloccai la sua ennesima uscita acida coprendo la sua bocca con la mia.
Baciandolo.
Oh cavolo lo stavo baciando. Il cervello in tilt e il corpo che si muoveva da solo.
La mente in totale confusione con tutte le spie rosse accese con su scritto 'ora.scappa'.
Il cuore a mille che minacciava di cedere e le nostre labbra così perfettamente incastrate da non riuscire a spostare le mie dalle sue.
Fu lui alla fine a muoversi, ma non per scappare o insultarmi, neppure per guardarmi confuso.
Lui mise una mano dietro al mio collo, spostò un po la testa e approfondì il bacio.
Nom avevo ancora il coraggio di aprire gli occhi.
Riprendemmo fiato per poi riprendere a baciarci appassionatamente.
Le nostre bocche sembravano fatte per incastrarsi e le nostre labbra fatte per incollarsi tra loro.
Ci baciammo a lungo e ogni istante mi faceva perdere sempre di più la lucidità.
Harry era dolce e pieno d'affetto.
Lo stesso Potter che poco prima mi stava insultando ora mi riempiva d'attenzioni.
Io, disperatamente bisognoso di legarmi a quell'affetto che sapevo avrei dovuto fare a meno prima o poi.
***
Scusatemi per il ritardo enorme, spero vi piaccia 😖😖🌈
Copertina grazie a xkatty

Il tempo uccide -DRARRY Fanfic-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora