- so far away

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12 mesi dopo.

Cassandra mi controlla per l'ultima volta i capelli.
"tranquilla, vanno bene" le dico rassicurandola.
Mike passa nel mio camerino avvisandomi per l'ultima volta "10 minuti in scena".
L'ansia cresce. E non poco.
Neil bussa per poi entrare.
"no dai non sono ancora pronta!" gli esclamo coprendomi il volto con le mani.
"certo che lo sei, lo sei sempre" mi dice lui rassicurandomi.
resta sull'uscio. non si muove. immobile, a fissarmi. sorridente, sereno, con la chitarra in mano, il microfono pronto. aspetta solo me. aspettano solo noi.
"ti amo" sussurra, quasi come volesse che leggessi il suo labiale.
sorrido. un vero e sincero sorriso di serenità.
"anche io" dico a voce più alta.
e così lui torna dietro le quinte lasciando me e Cassandra lavorare ancora qualche attimo sul look.
"okay, sei pronta!" esclama facendomi alzare.
uscendo dal camerino sento le urla delle persone in platea, una semplice tenda ci divide.
poi passando qualcuno mi tocca il braccio dicendomi "5 minuti".
allora decido di andare verso niall.
è il primo concerto. il nostro primo concerto.
da quando l'album è uscito, la mia carriera è davvero iniziata, e sono decollata in cima alle classifiche americane e mondiali.
tantissime visualizzazioni ai videoclip dei singoli, e tantissime persone che hanno iniziato a seguirmi, quelle che molti altri chiamerebbero "fan". non sono ancora pronta a chiamare i mie followers fans, nel senso, chi sono per essere l'idolo di qualcuno?
è successo tutto così in fretta, e quando mi hanno proposto il tour mondiale, non sapendo che dire, ho chiesto di farlo con niall.
quattro mesi di prove, un po' tutto velocemente, ed eccoci qua. alla prima data, a los angeles. le persone che urlano fuori sono troppe. non sono pronta.
mia mamma continua a mandarmi messaggi,
e non so cosa dirle, non so cosa rispondere.
"sto bene." "tutto apposto!" "tra poco salgo sul palco!" "sono un sacco in ansia" "non ce la faccio mamma" "tranquillissima!" quale di queste risposte è più adatta? apparentemente nessuna!
niall mi sorride, sta parlando con un ragazzo dello staff; i ballerini sono pronti, le luci anche, e io sto già sudando. una ragazza mi sistema il microfono sorridendomi.
"andrà bene!"
devo crederle? non ne sono tanto certa.
cantare in live davanti a migliaia di persone in uno stadio, non è come in camera tua o in uno studio di registrazione.
"alive", il mio album, ha venduto così tante copie, che quando me l'hanno detto pensavo fosse uno scherzo. disco d'oro in america.
e di platino in molti altri stati. stati.
in tutto il mondo! vi rendete conto di quanto la mia vita sia cambiata nell'arco di due anni e mezzo? solo così pochi mesi sono serviti a farmi arrivare qui. il mio sogno.
letteralmente realtà.
neil è pronto, mi fa cenno di avvicinarmi, io sorrido e gli annuisco.
vado per posare il cellulare, quando per sbaglio apro instagram.
e sulla home ritrovo una foto particolare, una foto di martin.
martin. già, non l'ho dimenticato. mai. certo, ho visto che ce l'ha fatta, che è andato tutto bene, che non l'ho fatto soffrire troppo, anche se avrei preferito non farlo soffrire per niente.
"buona fortuna mia!" è un messaggio di justin, i contatti con lui sono aumentati in questi mesi, abbiamo anche duettato, partecipato a qualche intervista insieme, e siamo usciti a volte in quattro a cena: io, niall, justin e selena.
"crepi!" rispondo più agitata di quanto non lo fossi due secondi fa.
ma quell'immagine mi rimane impressa. non perché ci sia lui, ma per il posto taggato, è a Los Angeles. anche lui qui. chissà se mi pensa, chissà se ha sentito parlare di me, da un lato spero di no. spero stia bene c he si sia rifatto una vita. dall'altro, vorrei non mi avesse mai dimenticata. sta suonando in una discoteca dove andavamo spesso, un pub molto famoso a Los Angeles, un bel posto.
con niall, sono mesi che non vedo una discoteca o una festa. il mio animo ribelle è cresciuto. un mio obbiettivo, certo, ma è come se avessi perso una parte di me, non credete?
"forza mia, manca un minuto!" mi urlano indicandomi l'ingresso del palco.
io annuisco, con volto serio e indifferente.
d'un tratto tutte le urla sembrano calare e niall sembra scomparire. so che è lì, so che nulla si è mosso e nulla è cambiato.
ma il suo volto stampato in testa, quella foto, i tanti ricordi. sono mesi che non lo vedo. un messaggio?
una chiamata? e se avesse cambiato numero? e se non potesse rispondere? e se non volesse sentirmi?
e se...

20.12.2002 • martin garrix, niall horanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora