Capitolo 3

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"Certo ci sarò, un bacio" Erik mi ha avvisata che sarà qui a breve, lui e gli altri hanno deciso di andare al mare oggi, dice che rinchiudersi in casa non serva a niente, in effetti credo abbia ragione sono passate più di due settimane dal funerale, ed io non ho fatto altro che stare a letto, in cerca di risposte che solo ora ho capito che non potrò mai avere, penso solo che avrà capito la vita di merda e la gente falsa che ci circonda è tutto il resto che bisogna affrontare ogni giorno e ha deciso di spegnersi, cosi. Ma almeno per oggi cercherò di rilassarmi, decido di indossare subito il mio bikini turchese, sopra indosso un paio di shorts e una canotta bianca, preparo un borsone con tutto l'occorrente, raccolgo i lunghi capelli in una coda di cavallo e scendo giù ad aspettare mio cugino. Entro in cucina dove mia nonna e intenta a cucinare chi sa cosa è una morsa al petto mi ricorda a quanto possa essere veramente distrutta lei, era la sua ancora l'aveva cresciuta come una figlia a cercato di darle tutto ma non è servito perché lei se andata, lasciandoci qua in questo mondo di merda ! Il suono del campanello mi risveglia, saluto mia nonna con un bacio e un "a più tardi" ed esco, corrugo la fronte quando noto il Porsche bianco davanti casa mia, mi avvicino e noto Neith impegnato a digitare qualcosa al display. "Ei pensavo che Erik ti avrebbe avvisato che saremmo andati al mare oggi" lui alza lo sguardo su di me e sorride "ti pare che non sappia cosa facciano i miei migliori amici?, sono venuto a prenderti io perché Erik è andato invece a prendere la sua ragazza" mi blocco al pensiero di io e lui solo il macchina per poco più di mezzora di strada . "Ei bella addormentata, datti una mossa non voglio arrivare quando il sole sarà già calato" sbuffo e appoggio la mia borsa sul sedile posteriore e prendo posto di fianco a lui. Esce dal via letto di casa mia e si immette in strada, sento il suo sguardo e mi giro per incontrare quelle iridi che mi mettono suggestione e mi affascinano allo stesso tempo, seguo il suo sguardo che scendono dal mio collo alle mie gambe sul quale si sofferma qualche minuto in più. "Ehm allora ci sarà anche Alexia oggi" mi schiarisco la voce e lui riprende a guardare la strada "si Erik ha deciso che avrebbe fatto bene passare un po' di tempo tutti insieme" il mio sguardo viene catturato dal suo gesto spontaneo che fa per rimettere apposto un ciuffo troppo dei capelli e seguo la sui mani rimettersi sul volante con una stretta forte a decisa, indossa una maglietta bianca che risalta perfettamente le sue forme e dei pantaloncini da bagno blu. "Siamo arrivati"  spegne il motore e gira lo sguardo incontrando il mio, non riesco a capire cosa mi succede non ci siamo più visti dopo io funerale lui mi a scritto un messaggio al quale non ha ricevuto risposta da parte mia. "Come stai jen?" Chiede accarezzandomi delicato sulla guancia, spostandomi un ciuffo ribelle dietro all'orecchio " bene, sto bene" cercando di essere credibile ma fallisco miseramente lo capisco quando mi tira verso di se in un abbraccio caldo sospirando tra i miei capelli, rimango pietrificata da questo gesto inaspettato, sono cambiata da quando è successo quel che è successo sono diventata fredda e assente. "Jen non chiuderti in te stessa, parla,sfogati,piangi urla fa qualsiasi cosa che ti faccia sentire meglio ma non affondare nel silenzio, è l'unico consiglio che posso darti" annuisco ancora tra le sue braccia e piano mi distacco e scendo dalla sua auto. Prendiamo le nostre cose e raggiungiamo gli altri in spiaggia ci sono tutti Selen, alexia, Judy, Adam, erik paul . E manca lei la più grande. Lì  ignoro superandoli, cammino lentamente verso la riva e mi siedo lasciando che le onde bagnino i miei piedi che ho nascosto sotto la sabbia umida. Selen e alexia mi raggiungo imitandomi in silenzio. Dopo quella che sembra un'eternità mi giro a vedere i ragazzi e Judy intenti a giocare a Beach volley "che ne dite ragazze, gli facciamo vedere chi comanda?" Le propongono con un sorriso beffardo "non vediamo loro" rispondono all uniscono, ci aggiungiamo alla partita che finisce in parità. Loro continuano a giocare in acqua io invece decido di abbronzarmi e mi distendo dopo essermi sbarazzata dei vestiti,  inserisco le cuffie e chiudo gli occhi rilassandomi con le canzoni di Adele.

Neithan_

"Rebeca, cazzo ti ho detto di smetterla di chiamare, e la quinta che mi fai oggi! Abbiamo chiuso mi sono rotto le palle di te, come devo spiegartelo che non provo e non ho provato niente con te?!" Ma che cazzo, stamattina a ripreso a tartassarmi di chiamate e messaggi "e già un po' che abbiamo chiuso ficcatelo nella tua cazzo di testa!" Ci siamo frequentati per un paio di mesi ma per me oltre che sesso non è scattato nient'altro e adesso è diventata troppo assillante. "Neith ma io ti amo, e so che anche per te è così" sospira dall'altra parte pensando di farmi pena ma l'indifferenza è il sentimento che provo per lei ecco, una semplice puttana con cui non ho fatto altro che scopare come passatempo a tempo determinato. Adesso mi sono stufato semplicemente dopo un po' ti stufi di mangiare sempre lo stesso piatto e a me è successo. "Non ricominciare con queste cazzate perché ne ho le palle piene di te e le tue stronzate" riattacco subito, e ritorno dagli altri intanto che noto Jennifer impegnata a spalmarsi del olio solare sulle gambe, devo ammettere che è davvero una bomba   Ha raccolto i capelli in una crocchia con una bandana turchese come il bikini. Le cuffie nelle orecchie persa nella sua musica nei suoi pensieri, i miei piedi iniziano a raggiungerla quando Erik urla il mio nome invitandomi a raggiungerli in acqua ed e ciò che faccio scacciando l'immagini maliziosi che si sono fatte posto nella mia mente. Cazzo devo cercare di non mettermi strane idee intesta Erik mi ucciderebbe.

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