Capitolo 1.

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Capitolo 1.

Ormai erano passati tre mesi dall'inizio del settimo anno nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Dopo la sconfitta di Voldemort, Harry

Potter si era accorto di non essere molto indifferente al fascino di Draco Malfoy e quell'anno aveva preso la sua decisione, vedendo il ragazzo cercare di essere il più invisibile possibile, diventando così il fantasma di quello che era, gli faceva male ed era arrivato per lui il momento di fare il primo passo e farlo tornare alle origini.

Era lunedì pomeriggio e le lezioni non si sarebbero tenute a causa di una partita di Quidditch tra Grifondoro e Serpeverde, tutti i ragazzi delle due squadre erano negli spogliatoi e stavano indossando le divise, ma Harry era troppo pensieroso e Ron se n'era accorto. Erano giorni che si comportava in modo strano e sia lui sia Hermione avevano sperato che si aprisse con loro, cosa che non era avvenuta, così avvicinandoglisi il rosso gli domandò: «Harry stai bene?» il moro pensieroso rispose: «Sì. Mi domandavo solo se avevi notato qualcosa di diverso in Draco»

«A dire il vero mi sembrava molto più pallido e un paio di volte l'ho visto tremare, ma non fa poi così freddo, anzi, si sta bene c'è caldo» Harry a quella conferma sospirò dicendo: «Allora avevo ragione...» si affacciò un attimo fuori dallo spogliatoio osservando il cielo azzurro, in lontananza aveva notato delle nuvole cariche di pioggia e sperava che il tempo reggesse.

Se Draco avesse giocato sotto la pioggia poteva peggiorare e non voleva che la sua salute ormai precaria peggiorasse ancora di più. Ron perplesso e un po' irritato gli domandò: «Harry che ti succede? Sei preoccupato per Malfoy?»

Harry non dovette nemmeno pensare a una risposta da dare all'amico: «Sì. Sono preoccupato...» si passò una mano tra i capelli lasciandosi andare nuovamente a un sospiro, poi si voltò verso l'amico e gli sorrise triste. Cercando di rassicurarlo, contrariamente a quello che voleva fare, Ron gli si avvicinò e posò una mano sulla sua spalla: «Cosa ti succede? Sei strano da un po' di tempo a questa parte»

«Lo so, ma quando si tratta di Draco sento come una morsa stringermi il petto e farmi male, ma questa morsa sparisce sempre quando me lo ritrovo davanti» in quel momento nonostante l'enorme delusione disse: «Sei cotto amico. Io provo lo stesso con Hermione, comunque secondo me non sei poi così indifferente a Malfoy prova a parlarci dopo la partita» l'unica cosa che doveva fare in quel momento Harry era affrontare il ragazzo: «Sì. Lo farò...»

Adesso era più sereno e tranquillo, così uscirono dallo spogliatoio raggiungendo il campo e la partita iniziò subito dopo il fischio di Madama Bumb.

Per tutta la sua durata Harry non aveva perso d'occhio Draco, un paio di volte lo aveva visto passarsi una mano sopra gli occhi, sapeva che la vista gli si doveva essere offuscata.

Voleva far terminare la partita al più presto se Draco fosse crollato cadendo dalla scopa si sarebbe potuto fare molto male. Passò mezz'ora prima che Harry avvistasse il boccino d'oro e lo afferrasse alzando il pugno, Madama Bumb dichiarò il termine della partita e in quello stesso momento Draco crollò dalla scopa cadendo nel vuoto. Harry li vicino con la sua Firebolt raggiunse il ragazzo e lo prese al volo tra le sue braccia. Nessuno aveva avuto il tempo di reagire visto che Harry stava già scendendo verso terra tenendo stretto a sé il ragazzo. Tutti pensavano che si odiassero, ma a quanto vedevano non era proprio vero, forse il loro modo di comportarsi era dovuto a tutt'altro.

Arrivarono a terra sani e salvi, dopo essere sceso dalla scopa Harry si inginocchiò in terra e spostò una ciocca di capelli dal volto di Draco che aprì gli occhi proprio in quel momento: «Draco, stai bene?» tutti i ragazzi della scuola li osservavano dagli spalti sorpresi e senza parole nel vedere Draco tra le braccia di Harry che lo aveva preso al volo: «Sì... ho freddo...» Harry sorrise e a quelle parole lo strinse di più contro il suo corpo avvolgendolo nel mantello verde della divisa che indossava.

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