"Ero così stupido. Così ingenuo. Pensavo davvero che con un po' di amore si potesse sconfiggere qualsiasi cosa. Ero ufficialmente il ragazzo di Stiles Stilinski e non riuscivo a pentirmene. Ogni volta che vedevo un sorriso sul suo viso sapevo che era grazie a me e mi sentivo bene. Uscivamo come tutte le coppie, andavamo al cinema, al ristorante, a mangiare cinese, a ballare.. mi sentivo davvero il ragazzo perfetto. Mi dicevo: Stiles sorride, ride e scherza.. sta bene. E invece non stava bene. Ogni volta che entravamo a scuola il suo viso diventava sempre più cupo, ogni giorno sempre un po' di più. E dopo qualche settimana la routine divenne sempre la stessa. Lo passavo a prendere alla mattina per andare a scuola, entravamo, lo accompagnavo al suo armadietto e davanti all'aula. Lo andavo a prendere ad ogni lezione, cercavo di lasciarlo da solo il meno possibile e grazie all'aiuto dei ragazzi e delle ragazze ci riuscimmo. Pranzava sempre con noi, protetto tra me e Erika. Nessuno osava avvicinarsi. Ma, ovviamente, non poteva essere tutto finito così. Ed io come uno stupido che ci speravo. Per Stiles mettersi con me è stata una condanna. E lo so che ora mi sta prendendo in giro, ovunque lui sia, ma è così. Perché da quando ci mettemmo insieme, nonostante tutti i nostri sforzi di tenerlo il più possibile al sicuro, gli atti di bullismo di quadruplicarono. Ogni volta che lo vedevo aveva un livido nuovo. E ogni volta sentivo una rabbia dentro, alimentata dal fatto che non sapevo più come.. cosa fare. Vedevo tutto nero, il mio ragazzo continuava a venire bullizzato solo perché omosessuale e io.. io che ero il suo fottuto ragazzo non facevo nulla. Cosa potevo fare? Arrivai perfino a pensare di intrufolarmi nelle sue ore di lezione, pur di essere sicuro che non lo picchiassero. Ma non lo feci mai, e me ne pento tutt'ora. Forse se l'avessi fatto, ora sarebbe tutto diverso. Ma con i se e i forse non si va da nessuna parte no? Non sai quante volte mi sogno tutte queste cose. Sogno come è andata e poi come sarebbe potuta andare. Quante volte vorrei lasciarmi andare, ma non posso. Ho te, Dylan, Tyler. Non posso lasciarmi andare. Quante volte avrei voluto dirti tutto. Quante volte, invece, desideravo che tu non mi chiedessi mai di raccontarti tutto questo. Tu.. tu che hai avuto la fortuna di essere stata troppo piccola quando tutto questo è successo."
Zoe mi si avvicina e mette la testa sul mio petto. "Mi.. mi dispiace farti ricordare tutto questo, ma io.." Si morde il labbro.
"E' giusto che tu sappia, sorellina."
"Ma pensavamo.. speravamo che fosse il più tardi possibile."
Dylan e Tyler si siedono sul divano accanto a noi, mentre io annuisco grato che siano arrivati in questo momento. Zoe si scosta da me per saltare in braccio a loro e riempirli di baci e abbracci.
"Quando siete arrivati?? Non vi abbiamo sentito. Oh non mi interessa, mi siete mancati!!" Loro ridacchiano e ricambiano l'affetto.
"Eravate troppo concentrati per sentire la nostra presenza." Sorride Dylan.
"Ma lo sapete che papà è arrossito prima?"
"Ah ma davvero?" Tyler alza un sopracciglio.
"Erano anni che non lo facevi! Chi è la fortunata.. o fortunato?"
"Stavo parlando di Stiles." Sospiro e roteo gli occhi. "Finitela con sta storia che devo uscire per forza con qualcuno."
"Papà sei giovane e bello, te lo puoi permettere!"
"E poi noi siamo già grandi.."
"Sentite, è complicato.. non.. non penso troverò mai una persona come.."
"Come papà?"
"S-Stiles è nostro padre?"
"Non glielo hai ancora detto?"
"No." Sospiro. "Ma lo stavo per fare prima che voi arrivaste."
"Stiles.. papà.. non ci credo.."
"Beh, siamo stati concepiti da lui e zia Cora." Dylan alza le spalle, mentre Zoe sbarra gli occhi.
"EH?!"
"Beh, io e Stiles volevamo crearci una famiglia e.. beh Cora si è offerta subito di fare da madre surrogata. Ovviamente non potevo darle il mio seme, sarebbe stato.. incestuoso. Così abbiamo deciso di darle quello di Stiles, aveva senso." Li guardo tutti e tre insieme. "E siete così terribilmente uguali a lui." Sorrido e sento le lacrime minacciare di uscire dai miei occhi.
"Allora a chi va una bella pizza?" Chiede Dylan.
"Sempre il solito, Dylan."
E mentre loro tre si alzano dal divano per organizzare la tavola e ordinare le pizze, io rimango seduto sul divano a guardarli e a sorridere. Inevitabilmente ti penso e sorrido con amarezza, perché questo.. questo è tutto ciò che hai sempre sognato amore mio e ora non sei qui per potertelo godere. E' tutto così ingiusto e ho solo voglia di piangere e urlare. E invece guardo i nostri figli e sorrido.
"Pà, tu come la vuoi?"
"Oh lui la prende sempre margherita, dubito che.."
"Una ai 4 formaggi."
"Come?"
"Si, Zoe. Una ai 4 formaggi." Ridacchio e mi alzo anch'io dal divano. "Allora queste pizze?"
Tyler sorride e prende il telefono per chiamare la pizzeria, mentre Dylan e Zoe iniziano a passarsi bicchieri e posate. Mi appoggio allo stipite della porta e li osservo ancora. E si Stiles, sono la cosa più bella che potessimo fare. A volte non mi sembrano veri, così perfetti.. poi, però, mi arriva una chiamata da Yale e mi ricordo di che pasta è fatto Tyler.. successivamente, mi chiama anche il college di Quantico e mi ricordo che Dylan è la tua copia e rido. La visione della perfezione sfuma e nei loro occhi, movenze e sorrisi vedo te. Che poi, diciamocela tutta, chi ha mai detto che tu non sei perfetto? Non troverò mai una persona come te, perché nessuno è così perfetto per me come lo eri tu.
Le pizze sono arrivate e la tavola è apparecchiata. Manchi solo tu. Tu che eri la mia forza e non hai saputo lottare. Tu che eri la persona che ammiravo di più e hai mollato tutto. Tu che eri l'amore della mia vita e mi hai lasciato da solo.
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capitolo cortino per far vedere un po' quello che pensa Derek e un po' la sua famiglia nel presente. Dal prossimo capitolo cambierà il pov, che sarà incentrato di più sui pensieri di Stiles.
Baci stellari💝
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Vietato Morire.
Tienerfictie"Papà?" "Si, piccola?" "Perché non ho una mamma?" Derek sobbalza, preso in contropiede. "E' una cosa un po' complicata, te lo spiegherò quando sarai grande." "Ma io sono grande! Ho.." Zoe apre le manine per contare esattamente i suoi anni. "Hai 7 an...