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Theo mi passa una bottiglia di succo di frutta alla pesca, e io gli faccio un sorriso gentile, così da ringraziarlo.

"I piedi mi fanno malissimo." Mi lamento, iniziando a muovere lentamente le caviglie, cercando di alleviare il dolore.

"Da quanto eri in viaggio?" Chiede, curioso.

Penso che non riesca a smettere di fare domande, ma la cosa stranamente mi diverte.

"Tre giorni." Dico, quasi meccanicamente "Non pensavo che abitassimo così vicini dalla civiltà."

"E tu hai sempre vissuto in quel..posto?"

Annuisco, leggermente imbarazzata.

"Siamo un branco di nomadi: abitiamo in tende e non abbiamo la televisione o quelle cose tecnologiche che ho letto nei libri. Sono pressoché una barbona."

"Beh, una barbona simpatica." Ribatte, e alzo lo sguardo, sorridendo.

Questo ragazzo è così gentile, ed è una cosa nuova per me, perché solitamente le uniche persone con cui ho avuto a che fare sono stati mio fratello e i lupi del branco, e i nostri rapporti non erano lontanamente simili a questo.

C'era sempre così tanta...violenza.

"Che c'è?" Chiede, ed io mi risveglio dai miei ricordi.

"Che intendi?"

Lui sorride, ed è così carino quando lo fa.

"Mi stai fissando."

"Oh, scusa." Abbasso lo sguardo, imbarazzata "È solo che sei il primo ragazzo fuori dal branco che vedo da quando, beh, sono nata."

Una mano sfiora la mia, e subito rialzo lo sguardo, colpita.

"Va tutto bene, tranquilla." Dice, cercando di rassicurarmi.

Annuisco, e poi tolgo la mia mano dalla sua: la timidezza fa ancora parte di me.

"Tu da dove vieni? Non penso che tu abiti in questo garage."

"Oh, no, vengo da Beacon Hills, un piccolo paese a un centinaio di chilometri a nord da qui, ma è da un po' che gironzolo senza meta."

"Perché non ti fermi mai?" Chiedo, curiosa.

Lui scuote le spalle, facendo un timido sorriso.

"Forse non ho ancora trovato un motivo per restare."  Dice, e mi ritrovo a capirlo.

"Troveremo entrambi il nostro posto." Dico, sicura "Te lo prometto."

Theo mi guarda, e i suoi occhi scintillano più di una stella davanti a me.

"Ne sono sicuro."
***
Liam mi afferra per le ascelle, tirandomi via a forza da Theo, che è ancora immobile.

"Come hai potuto?" Urlo, non riuscendo più a contenermi "Mi hai abbandonata!"

"Cassie, devi calmarti o le ferite si riapriranno." Mi dice Liam, tenendomi stretta a sé.

Io, però, non riesco che vedere Theo, l'unica persona che mi ha fatto credere di valere davvero qualcosa, e che poi mi ha distrutta completamente.

"Sei un mostro," sputo, piena di rabbia "un mostro!"

Lui nemmeno ha il coraggio di difendersi, e vorrei anche vedere, dopo tutto quello che mi ha fatto.

Come si può essere tanto meschini?

L'ombra dei tuoi passi {theo raeken}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora