Capitolo13

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Capitolo 13: l'ultima volta Me, l'ultima volta noi

Mi sento schiacciata. Sono dentro una gabbia...vedo il mio corpo agire...tengo Kim per il collo e sto premendo forte su di esso. È a circa dieci centimetri dal suolo...non so come faccio ad avere questa forza... Il mio braccio fa ciò che vuole...non voglio farle del male. Qualcosa mi si lega attorno al polso sinistro e mi strattona facendomi perdere la presa sul collo della ragazza. La frusta di Iz si ritrae, ma la afferro e la tiro all'indietro scaraventandola contro il muro. Simon mi guarda con occhi increduli...torno a guardare Kim. È ancora mezza sdraiata ai miei piedi. Mi chino e la afferro nuovamente per il collo e la sollevo.
"Ti avevo avvertito di stare lontano da lui...ma non mi hai ascoltato..." Le rivolgo un sorrisetto pieno di odio "credo che non dimenticherai questa serata. Ho sempre voluto dirtelo ed ora posso farlo. Sei una stupida, ti sei divertita a farmi del male per anni... E hai sempre pensato che non mi sarei mai vendicata...beh, ti sbagliavi e ora devi pagarne le conseguenze" stringo la mano intorno al suo collo sottile "Clary basta! Smettila! Questa non sei tu, combatti e riprenditi!"
La voce di Izzy mi arriva...le rivolgo uno sguardo ed è come se mi liberasse.
ORA BASTA! Riesco a ricontrollare il mio corpo e lascio Kim che crolla esausta ai miei piedi. Mi allontano da lei e inizio a tremare. Alec é corso da Izzy che si è già alzata e cerca di avvicinarsi a me, ma lui la tiene a distanza.
"Clary..." Volgo lo sguardo sul mio ragazzo...continuo a tremare...non solo per il freddo, ma soprattutto per quello che sono. Cerca di avvicinarmi, ma alzo una mano e lui si ferma. Sento che gli occhi stanno lasciando andare le lacrime. Quelle lacrime che trattengo dentro di me da tanto tempo sembrano fuoco che brucia la pelle. Il mio petto è percosso da silenziosi singhiozzi, il respiro è veloce ed affannato. Jace cerca di avvicinarsi di nuovo, ma lo fermo per la seconda volta.
"Izzy....mi dispiace tanto...non..non volevo...perdonami" appena finisco di parlare sento un vuoto riprendere il controllo dei miei muscoli, dei miei pensieri e prima che possa fare del male a qualcuno scappo dagli sguardi della mia famiglia con gli occhi velati dalle lacrime.

Le luci della città illuminano ogni angolo di strada tranne i vicoli, ed è proprio a quest'ora che i demoni attaccano...ed io adesso cosa sono? Le lacrime continuano a rigarmi il volto.
Gli sguardi delle persone mi feriscono,mi guardano come se fossi una pazza. Il rumore delle auto che sfrecciano sull'asfalto le risate dei ragazzi che escono dalle discoteche...mi fanno restare lucida. Vengo guardata come se fosse strano vedere una ragazza con i tatuaggi...aspetta ho ancora i marchi? Come faccio ad averli ancora? Dovrei averli persi... Dove sono? davanti al Pandemonium...inconsciamente sto tornando a casa. L'orologio del mio cellulare segna le due del mattino...ci sono moltissime chiamate perse.

"Questa è casa" eccomi davanti all'istituto...la finestra di camera mia è aperta, Jace è sicuramente li ad aspettarmi.
Raggiungo la mia camera e con un salto raggiungo il cornicione ed entro...eccolo li, seduto sulla poltrona con in mano una foto di noi due che dorme o cerca di farlo. Gli accarezzo una guancia con estrema delicatezza e poi ritraggo la mano, ma la sua ferma il mio polso e apre gli occhi.
"Sei tornata..." Si alza e mi stringe forte a se, glielo lascio fare. Mi lascia una scia di umidi baci sul collo, i brividi percorrono tutto il corpo e sento la voglia di averlo con me fino a diventare una cosa sola, un unica anima. "Non dovresti starmi così vicino" tra un bacio e l'altro scambiamo poche parole "non mi farai del male, sei qui e questo vuol dire che sei tu" mi stringe a se "ti amo" geme al mio tocco "ti amo".
Sollevo il bordo della sua maglia e la faccio sfilare per poi buttarla a terra mentre entrambi ci togliamo le scarpe. Mi toglie la cintura delle armi e la butta da qualche parte.
Le sue mani sono come mine sulla mia pelle, non riesce ad averne mai abbastanza. Mi bacia con passione, mi trasmette tutto l'amore, la sicurezza e la determinazione che ha.
Sento la cerniera del mio vestito scendere, in un secondo mi trovo davanti a lui con solo l'intimo addosso, gli slacciò i pantaloni che cadono a terra. Mi prende in braccio mettendo un braccio sotto le ginocchia...attraverso le vibrazioni del suo corpo sento la disperazione, l'amore, la speranza, la passione e il desiderio, ma soprattutto sento il ragazzo che amo dal primo momento che l'ho visto.
Mi lascia sul letto e mi si sdraia sopra reggendosi sui gomiti, senza schiacciarmi o farmi del male, ma lo sento. Il desiderio di averlo dentro di me è troppo forte, lo amo e lo voglio con me un ultima volta.Mi accarezza delicatamente mentre i baci sono sempre più passionali e dolci, la sua bocca sulla mia è come un respiro d'aria fresca all'inferno. Gli ultimi indumenti che indossavamo si sono volatilizzati...siamo pelle a pelle. Tra carezze e baci ci siamo uniti, siamo un cosa sola.
I nostri respiri sono affannati, ma non riusciamo a smettere ed insieme arriviamo al paradiso e involontariamente gli graffio la schiena con le unghie.
La sua fronte è imperlata di sudore, i suoi occhi sono luminosi..."ti amo". Mi bacia con passione e mi stringe a se mentre ribalto la situazione portandomi su di lui.
La nostra scintilla si accende una seconda volta dando vita alla nostra danza, amo lui e tutto quello che abbiamo passato.
Jace sta dormendo mentre mi tiene stretta a se.
Con l'indice disegno dei cerchi immaginari sul suo petto. Ho la testa poggiata nell'incavo tra la spalla e il collo, il respiro è rilassato ed il battito regolare, per ora sono me stessa, ma sento che l'altra me sta per affiorare.
Gli lascio un bacio delicato sulle labbra e mi alzo dal letto, mi rivesto e metto una divisa. Prendo una sacca e metto tutto quello che mi serve, vestiti e armi... Il mio blocco lo lascio accanto a lui, almeno avrà qualcosa della vera me.
Salto fuori dalla finestra e vado nella direzione in cui sento di dover andare.

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Se ne è andata...ha preso quello che le serviva e se ne è andata.
È tornata per me questa notte, è tornata per dirmi addio. Mi alzo e indosso i miei vestiti, ma rimango a dorso scoperto perché fa caldo.
Prima che i miei fratelli vedano che è successo qui questa notte sistemo la stanza, finisco appena in tempo.
"Bei graffi" guardo mia sorella con un sopracciglio alzato
"Di cosa stai parlando?" Al mio Parabatai scappa una risata
"dei graffi che, probabilmente ti ha fatto una ragazza rossa questa notte" vado davanti allo specchio e mi osservo la schiena...non me ne sono neanche accorto.
"Adesso dov'è?" Incontro lo sguardo azzurro di mia sorella e poi guardo a terra "quando mi sono svegliato se ne era già andata...ed ha portato tutto con se...tutto tranne il suo blocco da disegno" conoscendo Izzy so che se potesse mi inchioderebbe al muro per non averla fermata "lei c'è, non l'abbiamo persa e la salveremo, la sento...sta chiedendo aiuto" La ragazza dai capelli corvini pronuncia la frase con sicurezza.
Alec è cosciente di cosa sto provando, anche se non lo ammetterà mai, è preoccupato per Clary.
"Dobbiamo avvisare Jocelyn e dirlo a nostra madre" annuisco, sarà veramente dura.

The shadow of the pastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora