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Prese un respiro, sistemò i capelli e si alzò.

Jin andò a passi veloci verso quei due, il più velocemente possibile. Sembrava in realtà che stesse correndo, infatti.

Doveva definitivamente allontanare Jimin, prima che facesse qualsiasi minima cosa a Namjoon.

«Park.» gli costò pronunciare quel nome, una volta essersi avvicinato abbastanza.

Jimin non si aspettò minimamente di ritrovarsi davanti quel soggetto. Nel suo cervello, nella scaletta del piano, Jin non doveva essere lì in quel momento.

Si stupì.

«Cazzo ci fai qua?»

Il tono del minore irritò gravemente Jin, il quale aveva la pazienza sotto dura prova.

«Smetto di farti fare quel che più ti pare e piace con Namjoon.» rispose, dando un'occhiata al corpo di questi, già inebriato completamente dall'alcol.

Jimin ridacchiò, accavallando le gambe «Che intendi, scusa?»

Jin non si disturbò a replicare, prese per il bracciò Namjoon e cercò di farlo alzare. Così ubriaco da essere quasi impossibile fare qualsiasi cosa.

«Sul serio mi stai palesemente ignorando?» si passò una mano tra i capelli «Seokjin, non farmi incazzare.»

L'altro rise in risposta «Tappetto, non mi fai la benché minima paura. Ora scusami, ma vado a cercare un posto in cui far riposare Namjoon.»

Quest'ultimo si teneva a malapena in piedi, e, diciamocelo, non era un peso assai leggero per Jin.

Ma, poteva sopportarlo. Mise il braccio di Namjoon attorno a sé, per sostenerlo meglio. Iniziò a fare qualche passo, cercando l'uscita.

Purtroppo, prima che potesse trovarla, Jimin li raggiunse e prese per il polso Jin, bloccandolo.

Si avvicinò cautamente al suo orecchio, sussurrò.

«Come loro: solo una puttana per Namjoon.»

La voce lieve di Jimin risuonò nel conscio di Jin almeno quindici volte, sotto altrettante risonanze diverse.

Non riuscì più a muovere un muscolo, l'aveva già sentita quella frase.

Era stato Jimin a scriverglielo dal cellulare di Namjoon.

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ciao belli/e

✧ kakaotalk;namjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora