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Capitolo 10.

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Non ho chiuso occhi per tutta la notte, mi sono rigirato nel letto, non ho smesso di pensare al messaggio che mi ha scritto.

alspussy: voglio fare tutto ciò che ci siamo scritti e anche di più.

Non riuscivo a togliermi quelle parole dalla testa, chiudevo gli occhi e mi appariva quel messaggio.

Spengo la sveglia ancora prima che suoni e scendo per fare colazione, la cucina è vuota e colgo l'occasione per preparare anche per i miei genitori.
Finisco di apparecchiare e servire il tutto nei piatti che scendono, mi siedo e comincio a mangiare lentamente.
-come mai già sveglio?- chiede mia mamma strofinandosi gli occhi -e perché hai preparato la colazione?- chiede portando lo sguardo prima su di me e poi su mio padre che si è appena seduto affianco a me cominciando a mangiare.

-non ho dormito molto bene questa notte e visto che ero già sveglio prima che suonasse la mia sveglia ho pensato di preparare la colazione- ed in parte ciò che ho detto è vero, ho solo tralasciato il vero motivo per il quale non ho dormito: Allison.

Mia mamma mi sorride e si siede al mio fianco a tavola prima di parlare ancora -non sei stato bene stanotte?- ricambio il sorriso e scuoto la testa prima di bere un sorso di succo e -nono, sto benissimo, sarò agitato per il test di oggi di algebra.- due bugie nel giro di poco ai miei genitori, non sono grandi bugie ma non mi va di raccontargli il vero motivo.
-spero solo che tu abbia studiato!- esclama mia mamma con un leggero sorriso sulle labbra, e con calma finiamo tutti la colazione.

Torno di sopra dopo aver aiutato mia mamma a sparecchiare e mi cambio velocemente per la scuola. Mi pettino distrattamente i capelli allo specchio e lo sguardo cade su una foto appesa li affianco, io ed Allison al ballo scolastico dell'anno scorso.
Lei aveva un bellissimo abito bianco perla ed io un semplice smoking nero.
È stata una serata memorabile. Non perché sia successo qualcosa anzi, non è successo assolutamente nulla, abbiamo ballato tutta la sera e poi siamo andati a casa mia e abbiamo dormito abbracciati tutta la notte.

Era la normalità: dormire abbracciati, stare ore a parlare senza vergogna, ridere e scherzare, guardare film della Disney, cercare felpe come un pazzo e poi scoprire il giorno dopo a scuola che l'aveva lei e ridere ancora.

Era tutto così normale, così innocente e bello.

Mi riprendo dai miei pensieri e corro a scuola, in ritardo. Entro e cammino per il corridoio con le mani in tasca e troppi pensieri per la testa. Alzo lo sguardo solo quando sono al mio armadietto e lo apro riponendo i libri per la giornata e prendendo quelli che mi servono per la prima ora, correndo poi verso la mia classe, tirando un sospiro di sollievo notando che la professoressa non è ancora entrata e poiché oggi io ed Allison abbiamo una sola lezione in comune: algebra e dato che abbiamo il test, non avremo modo per parlare.

Ho paura, credo, non me la sento di parlarle oggi, il suo messaggio mi ha spiazzato.

Ho da poco aperto gli occhi e capito che mi piace, mi piace vederla sorridere, mi piace averla tra le mie braccia, mi piace quando pronuncia il mio nome, mi piace quando ha i miei vestiti indosso e mi piace ancora di più perché la conosco meglio di tutti.

Ho capito solo pochi giorni fa che sono innamorato della mia migliore amica.
Ho capito da poco che sono un coglione, che non me la merito. Perché io non valgo nulla in confronto a lei.
E ciliegina sulla torta lei è la ragazza dei messaggi provocatori su kik.

Mi batto una mano sulla fronte quando sento la campanella suonare ed io non ho sentito una sola parola di quello che la professoressa ha detto ma la giornata è appena iniziata. Raccolgo i miei libri ed esco dalla classe per raggiungere la classe di algebra.
Mi siedo in prima fila così da non poter aver scuse per parlare con Allison, non finisco nemmeno tirar fuori la matita per il test che lei entra in classe e mi sorride leggermente sedendosi poi nel banco accanto al mio. Mi batto una mano sulla fronte mentalmente ricambiando il suo sorriso e appena lei apre bocca per dire qualcosa entra la professoressa con i test in mano ed io ringrazio mentalmente algebra.

I minuti passano veloci tra una risposta e l'altra, la campanella suona ed io scatto in piedi consegnando il test uscendo dalla classe dirigendomi verso il mio armadietto per cambiare libri per le materie successive.

Cammino velocemente verso la classe quando la campanella suona e io vengo trascinato nello sgabuzzino dei bidelli, la luce è spenta ma so benissimo chi è stato a tirarmi lì dentro non ho bisogno di accendere la luce perché la sua voce fa capolino nel buio -cal, perché mi eviti?-

A/N:
Spero abbiate passato un bel San Valentino, io sì il mio ragazzo mi ha preso le rose e i cioccolatini e non posso chiedere di meglio!
In ogni caso come promesso ecco qui il capitolo, vi ho fatto aspettare lo so ma ho avuto un blocco, spero vi piaccia a prestissimo! xx

Dirty ✗ cth (au) {rewriting}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora