"Basta Cindy, sono esausta" mi siedo nella prima panchina che mi capita avanti nell'enorme Central Park.È più di tre ore e mezza che giriamo per i negozi e sono davvero esausta. Questa notte non ho chiuso occhio per stare con suo padre, adesso devo sopportare anche la figlia.
Sono le 16:50 e il sole sta tramontando mentre le strade di New York diventano meno affollate. Tra poche ore sarà la viglia e io devo ancora riposarmi per essere pronta psicologicamente, lavarmi, decidere cosa indossare e ovviamente dare una mano a mia madre.
Probabilmente gli ospiti saranno già arrivati e mi sembra strano il fatto che mia madre non mi abbia ancora chiamata per dirmi di rientrare.
"Tesoro,passiamo un'attimo al Rockefeller giusto il tempo di scattare qualche foto e poi mio padre ci riporterà a casa"
È pazza? Non si stanca mai.
"Cindy... io non ho neanche trovato un vestito per domani sera, andremo domani a vedere l'albero" le prometto supplicandola.
"Va bene, andiamo alla ricerca del tuo vestito" mi alzo dalla panchina sorridendole e le porgo la mano per aiutarla ad alzarsi.
"Però passiamo da Starbucks" propone.
Qui non posso rifiutare, anzi, salterei volentieri la parte del vestito e passerei direttamente ad un caldo caffè mocha al caramello.
Usciamo da Central Park per dirigerci di nuovo nei negozi.
"Quindi questa notte.. tu e Luke?" le chiedo sorridendo maliziosamente.
"Sì!" Esclama leggermente imbarazzata. "È stato più bello di come pensassi, lui è stato magnifico, cercava di riassicurarmi e mi chiedeva come stessi ogni minuto" sembra così contenta da come lo racconta.
"Penso proprio che sia quello giusto, tu e Cameron invece?" Mi rivolge un'occhiata maliziosa.
"Non abbiamo fatto niente. Non me lo ha neanche chiesto oppure dato segni che mi facessero capire che volesse"
Riflettendoci mi sembra strano. Di solito Cameron non riesce a trattenere le sue battutine pervertite neanche quando siamo scuola, invece questa notte non ha neanche tentato di sedurmi.
"Beh, forse era solo stanco o aveva paura di un tuo rifiuto" probabilmente ha ragione.
"Adesso finalmente possiamo parlare di queste cose, non sono del tutto esperta come te,non ancora, ma è sempre un passo avanti" la guardo confusa.
"Io non sono esperta" ridacchio.
"Oh sì che lo sei,la tua vita sessuale è iniziata prima della mia e sei molto più preparata di me"
Certamente la mia prima volta è stata molto prima della sua, ma non sono del tutto esperta. La mia vita sessuale va avanti insieme a tuo padre. Stavo per rispondere.
Ma fortunatamente prima di dire qualcosa aziono il cervello, a volte. Quasi raramente ma succede.
"Cindy l'ho fatto solo tre volte, non sono molto preparata"
Non posso dirle che lo faccio praticamente tutti i giorni, altrimenti inizierebbe ad avere dei dubbi poiché sa delle incomprensioni tra me e Cameron, anche se tecnicamente stiamo cercando di risolverle.
Questa mattina avrei dovuto spiegare la situazione a Justin. Non so se lui se ne rende conto, ma ciò che stiamo facendo è sbagliato nei confronti di tutte e due. Cosa succederebbe se finissi per innamorami di lui?
Sta per ribattere ma la precedo.
"Guarda! Entriamo da Prada" le indico l'insegna del negozio avanti a noi e quando mi volto non c'è più."Dai sbrigati" guardo l'entrata ed effettivamente è già dentro.
Scuoto la testa, è un caso perso.
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Il papà della mia migliore amica
De TodoLei, Alexis, 18 anni, dolce ma stronza, simpatica, le piace divertirsi e trascorre la maggior parte del tempo con la sua migliore amica, Cindy. Lui, Justin Bieber, 36, famoso e ricco avvocato conosciuto in un tutta new york, uomo di classe, sposato...