Capitolo 3

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Oddio, finalmente sola. Ho 3 ore di tempo per studiare, riposare e fare una doccia prima della cena, o almeno è quello che dovrei fare.
La mia stanza è al terzo piano di un imponente edificio che in tutto il suo insieme potrebbe essere più che idoneo per l'inizio di un film horror.

Seduta sul letto aspetto che i prof lascino il collegio, ho proprio bisogno di fare un giro... In teoria non potrei lasciare questo posto senza il consenso del mio tutore, il signor Tinker, ma dal momento in cui del tutore me ne frego altamente qualche scappatina di tanto mi è concessa. Nel frattempo la prof di fisica è appena uscita, di solito è sempre l'ultima quindi...
Bene; Giacca, chiavi e qualche bugia da dire alla tipa della segreteria!
Aria di libertà.

Qui a Boston il cielo è sempre cupo grigio e spento, chissà magari anche lui come me ha smesso di sperare. Il sole già non c'è più, che brutto però... Perchè sono costretta a guardarlo solo dalle finestre di quello schifo, perché?
Pensare che alla casa famiglia non volevo mai uscire a giocare al parco lì vicino, ero proprio stupida; magari se non avessi fatto la strana ora sarei alle Hawai con una noce di cocco in mano, rido al pensiero ...
Non so di preciso dove stia andando, però mi piacerebbe andare in quella via dove ci stanno quelle ochette snob pure racchie che ogni tanto vengono a sbaciucchiarsi con quegli idioti dei loro ragazzi del collegio, che nel frattempo fanno il filo alle papere che ho in classe, senza offesa per le papere e le oche, massima solidarietà!

Ed eccomi qui... belle case, bei vestiti, suppongo belle famiglie; BELLE VITE insomma.
Camminando arrivo fino alla fine della via, lì non c'era una bella casa ma soltanto un'immensa distesa d'erba; forse un tempo anche lì abitavano ochette snob!
Purtroppo non ho portato con me il telefono, cosa non troppo strana anche se senza sono persa... Per questo motivo mi accorgo alla buon ora di essere stata a fissare il vuoto per tipo mezz'ora, che sommato al resto del tempo passato a girovagare fa più di 3 ore.
È praticamente notte e sicuro appena entro mi aspetta la ramanzina. Sospiro tra me.
Dopo una corsa disperata entro dalla porta di servizio. Sento dei passi.
<<Betty! Dove caspio eri ti stanno aspettando tutti? Lo sai che se ti scopre il signor Tinker sei morta? Sbrigati!>>
Menomale, era solo Riley. Quell'idiota della mia vicina di stanza e compagna di banco nell'ora di mate, fisica e chimica.
<< Si si, aspetta. Mi hai fatto venire un infarto >>.
Corriamo fino alle camere e lei entra con me.
<< Puoi dire che non scendo per la cena?>>
Lo so che cederà ...
<< ELIZABETH MARY SMITH  esigo che tu venga a cena. È la nona volta nelle ultime 3 settimane che ti rifiuti di presentarti ed io sono stufa di subirmi quel deficente di Henry!>>
questa volta la sento un pochino più contrariata.
<<Dai Riley ti prego... non ho fame, per favore; GIURO CHE DOMANI SERA VENGO>>
speriamo bene, non sopporto l'idea di dover rivedere quelle brutte facce prima di domani.
<< Va bene, si dai. Abbandonami. Sai che c'è non venire, ma sappi che me lo ricorderò. Poi non venirmi a chiedere scusa, non ti perdonerò.>>
Perchè ho le amiche sceme?
<< Ok, ok! Hai vinto tu, domani però non rivolgermi la parola... INFAME!>>
Detto ciò mi cambio la felpa e scendiamo velocemente le scale per andare a mensa, che vita di stenti...

Spazio autrice:
Ciaoooo 💚
Volevo ringraziarvi per le letture e per i voti... Spero che vi stia piacendo la storia💋
Tranquilli, se vi state chiedendo dove sia il mistero tra poco arriva👍🏻
Baciiii

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