-C-che cosa?- furono le uniche due parole che riuscii a pronunciare.
-Dan è il padre di Zayn- ripetè anche se avevo ben capito -vedi, io e Zayn eravamo nella stessa classe il primo anno di liceo e quelli successivi...- lo interruppi -ma tu hai un anno in più di...-, -lo so, lo so- mi rispose prontamente -sono stato bocciato l'anno prima e ho dovuto ripetere l'anno; comunque era stato il padre di Zayn, Dan, a decidere di far frequentare la mia stessa scuola al figlio, così avremmo potuto "conoscerci meglio" come diceva sempre. Zayn mi odiava, perchè il padre si era separato dalla sua famiglia per stare con mia madre ma io che colpa ne avevo? Sai, Malik era proprio un bambino e poi io avevo il mio gruppo e lui il suo. Quando picchiai Dan per il male che faceva a mia madre, Zayn, avendo saputo di ciò che avevo fatto, inziò ad arrabbiarsi ancora di più con me e sicuramente io di più con lui. Eravamo sempre sull'orlo di fare a botte, ma i nostri amici ci trattenevano. Iniziai ad andare meno a scuola, non volevo vederlo, ero troppo schifata dal padre, che, nel frattempo, si era riavvicinato alla madre di Zayn. Poi qualche anno dopo è partito per l'America con la famiglia e non potevo essere più felice, ma ora...- rimasi lì ad ascoltarlo parola per parola e capii la vita difficile che questo ragazzo di fronte a me stava vivendo -non ne sapevo niente. Mi dispiace Louis, mi dispiace così tanto- e lo abbracciai forte, volevo solo fargli capire che l'avrei aiutato, in qualsiasi modo. Accarezzai i suoi soffici capelli, era la seconda volta che lo vedevo così debole: non era quel Louis Tomlinson di cui tutti parlavano, era diverso.
-Ti lascio dormire, dai. E' tardi Belle, dormi- e fece per andarsene ma lo richiamai.
-Louis-
si voltò osservandomi -v-vuoi dormire con me?- e mi sentii andare a fuoco alla richiesta che avevo appena fatto, sorprendendomi sempre di più delle mie parole. Seguì un lungo silenzio dove mi sentii una stupida. Ma come mi era venuto in mente?
Poi venne verso di me, mentre io ero ancora seduta su quel letto e lentamente si avvicinò alla mia guancia sinistra, posando delicatamente una mano dietro il mio collo. Mi sentii invasa dal suo dolce profumo e poi mi diede un lento bacio sulla mia pelle ormai divenuta rossa per l'imbarazzo.
-Certo che voglio dormire con te- sussurrò piano, ancora vicino alla mia guancia.
Poi andò in camera sua e ritornò pochi istanti dopo con indosso un lungo pigiama con disegnati dei piccoli conigli. Iniziai a ridere.
-Scusa ma quello che cosa sarebbe?- dissi tra le risate, -che c'è che non va?- mi rispose lui guardandomi spalancando gli occhi, sarcastico.
Prese un cuscino e me lo tirò in pieno viso.
-Ahi!- quasi urlai -mi hai fatto male!- sorrisi e poi mi vendicai afferrando un altro cuscino, prendendo Louis in pieno.
-Ah, vedo che ci piace giocare eh?- chiese in maniera maliziosa mettendosi in una strana posizione e torcendo la bocca in una strana espressione che mi fece sorridere.
-Guarda la tua faccia- lo indicai e poi prese un cuscino continuando a sbatterlo contro di me.
Dopo dieci minuti la camera era completamente invasa dalle piume. Mi guardai intorno imbarazzata, sedendomi sul letto. -Be...e ora?- chiesi sistemandomi i capelli ormai arruffati.
-Be e ora...- rispose Tomlinson non concludendo la frase. Venne verso di me, si piegò e mi accarezzò una guancia -sei bellissima quando diventi rossa- mi disse -poi con quei capelli sei un vero e proprio incanto!- concluse e lo spinsi via -idiota, va a dormire- risi io.
-Non mi vuoi?- e fece una faccia da cucciolo a cui non potei resistere e sorrisi.
-Lo prendo come un si- e in due secondi Louis fu di fianco a me.
Mi svegliai perchè sentii il mio telefono suonare, era un messaggio. Cercai sul comodino di fianco a me ma non trovai l'oggetto. Dove poteva essere?
Fu lì che aprii gli occhi accorgendomi di essere nella casa di Louis. Mi alzai e mi resi conto che il mio cellulare era posto sul comodino di Louis, e il ragazzo non c'era.
Mi avviai verso la parte opposta del letto e cliccai sul pulsante centrale, quando comparvero una decina di messaggi di Zayn.
Tesoro perchè te ne sei andata con quello? Stasera dovevamo fare quella cosa.
Torna da me, dai. So che preferisci i miei baci ai suoi.
So che te ne vuoi andare da lì, vieni da me per le tre di stanotte?
I messaggi erano tutti così. Non capivo, non ci capivo niente. Perchè Zayn mi parlava in quel modo? Non ero la sua ragazza, non ero nessuno, perchè faceva così?
Poi pensai a Louis, pensai che il telefono era sul suo comodino, pensai che forse aveva letto tutto e se ne era andato. Il suo pigiama era risposto sul letto, si era cambiato. Forse era andato da Zayn. Probabilmente si e quel pensiero mi impaurì.
Presi il telefono e uscii da quella camera, dovevo trovarlo.
Provai a cercarlo per la casa, poi come ultima stanza andai in soggiorno.
Quello che vidi mi fece rabbrividire, feci alcuni passi indietro e il mio telefono cadde a terra per il terrore.
Harry.
Dormiva, ma si svegliò non appena giunsi nella stanza. Ero pietrificata, immobile.
-Cosa ci fai tu qui?- parlai lentamente, non abbassando gli occhi, fissi su di lui.
Si alzò ed io indietreggiai sempre di più fino a che non sbattei contro il muro freddo, dietro di me.
Harry mi guardò, poi cercò qualcosa nelle tasche e prese un pacchetto di sigarette.
Si bagnò le labbra con la lingua, fece un gesto veloce, prendendo poi una sigaretta, accendendola davanti a me.
-Come sei bella- sussurrò scrutando tutto il mio corpo, gettando fuori il fumo.
-Non ti ho chiesto questo- risposi fredda, fissandolo nei suoi occhi verdi.
-Dov'è Louis?- chiesi nuovamente.
Sbuffò -al momento Tomlinson è fuori uso-
Un brivido scosse la mia schiena -che cosa significa?- lo guardai andando in panico, temendo il peggio.
-Niente Isabelle, tranquilla, non ho fatto del male al tuo ragazzo-.
-Lui non è il mio ragazzo-.
-E' andato fuori, in un pub ad ubriacarsi, l'ho incontrato stanotte appena ero uscito da una festa. Era scosso, non parlava, aveva lo sguardo costantemente basso- pronunciò per poi fermarsi per gettare fuori il fumo -poi mi ha visto e si è allontanato da me, ma io sono corso da lui e gli ho detto di seguirmi. Poi si è trovato una bella biondina e si è ubriacato-. Ho preso le sue chiavi di casa, ovviamento so dove abita, tanto non se ne è nemmeno accorto. Avrebbe passato la notte fuori. Quindi sono venuto qui, sapevo che ci saresti stata tu-.
Harry sogghignò facendo un sorriso beffardo mentre i miei occhi si riempivano di lacrime.
Gli diedi uno schiaffo, forte. -Voi ragazzi siete tutti uguali! Non avete un minimo d'intelligenza! Nessuno di voi, siete tutti uguali. UGUALI. E tu Harry, non cambierai mai. Vattene ti prego!- e iniziai a piangere, ma il ragazzo non se ne andava.
-Sai cosa? Me ne vado io e dì al tuo amico che se preferisce la sua amichetta bionda, be che se ne vada con lei. Non mi importa più di nessuno di voi.
Me ne andai diretta a casa, da mia madre. In fondo aveva ragione fin dall'inizio.
Ciao a tutte :) scusate tantissimo per il ritardo, è una vita che non aggiorno ma in questi giorni con la scuola ho avuto a malapena il tempo per mangiare!
Anyway spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche se io non sono molto convinta...
Votate e recensite, un bacio.
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I want you
Fanfiction-Vieni con me, ti porto a casa, Isabelle- In quell'istante un brivido scosse tutto il mio corpo -C-come fai a conoscere il mio nome?- dissi spostando il mio sguardo dal suo occhio sinistro a quello destro velocemente e in continuazione mentre la...