"Dove cazzo ho messo il mio pigiama?!" sono agitatissima perché oggi, 31 agosto, devo prendere il volo per il college e se continuo con questo passo finisco col perderlo.
Mia mamma, come sempre, cerca di aiutarmi, mi ha preparato il pranzo e ora mi sta aiutando a finire la valigia. È come un angelo, calma tranquilla, a differenza mia che ho sempre ansia e agitazione, probabilmente ho preso da mio padre.
Cerco di finire la valigia il prima possibile prendo la borsa mi trucco velocemente, quel poco per non sembrare un mostro, ed esco di corsa.
Carico la valigia in macchina e guardo l'orologio 12:45, siamo già in ritardo spero almeno di non trovare traffico. Accendo la radio, mentre mia mamma guida e di tanto in tanto si gira e mi sorride, io so che vorrebbe piangere ma questa è la mia vita e questa scuola mi aiuterà per il futuro.
Eccola All of me la mia canzone preferita, comincio a cantarla nella mente e le palpebre mi si fanno pesanti, chiudo gli occhi e lentamente mi addormento cullata da quella canzone.
Vedo Dylan, ma che ci fa lui qui? ho voglia di picchiarlo ma non posso, non voglio, sembra una specie di ombra non ben definita, ne compare un' altra, sta volta una ragazza, la riconosco, lei, quella cosa che mi ha portato via quello che una volta era il mio ragazzo, la mia rabbia sale, gli vedo baciarsi, ho voglia di urlare il suo nome...
"Hannaaa" grido e mia madre sobbalza, "siamo quasi arrivati, tesoro, tranquilla" cerca di tranquillizzarmi, e in effetti poco dopo vedo un cartello con scritto London Airport, sono contenta ma allo stesso momento preoccupata per il mio sogno, Dylan non è più nessuno per me eppure continuo a sognarlo, io voglio dimenticarlo ma il mio cuore non collabora.
"Siamo arrivati" dice mia madre.
Prendo le valigie e insieme ci dirigiamo all'interno, non ho mai preso un aereo e ora che sono qui ho un po' di ansia (come se non ce l'avessi mai).
Rido, mia mamma mi guarda per cercare di capire, quindi mi spiego "sai sin da piccola ho sempre sognato di andare ad un collage, di prendere l'aereo e di godermi il più possibile la vita, ed ecco qui i miei sogni si stanno avverano quasi da non credere"
"Certo che si avverano" risponde "basta metterci il cuore e tutto sarà possibile" sorrido, ma quanto cazzo le voglio bene?
Mentre lo sto pensando sento una voce "La signorina Madison Smith è pregata di dirigersi all'imbarco"
mia mamma mi guarda negli occhi e mi dice "mi prometti che non farai cazzate e ti impegnerà nello studio?" io da buona figlia che sono rispondo "certo, ti voglio bene" la abbraccio e comincio a dirigermi verso l'imbarco, quell' abbraccio mi accompagnerà per tutto il viaggio..."Signori passeggeri vi preghiamo di allacciare le cinture stiamo per atterrare" la voce della hostess mi sveglia e mi accorgo solo allora di aver dormito per la maggior parte del viaggio.
Comincio a prepararmi prendo la borsa, mi guardo allo specchio e mi metto a posto mascara e rossetto, per sembrare decente, il ragazzo di fianco a me che avrà circa diciott'anni mi continua a fissare, mi sento un po' irritata ma faccio finta di niente non ho voglia di litigare proprio ora che è il mio primo giorno a New York.Scendo dall'aereo e mi dirigo all'uscita, quando vedo uno di quei tizi che aspettano le persone che tiene in mano un cartello con il mio nome, mi avvicino, "lei è il signore che mi deve accompagnare all'università?" chiedo il più gentile possibile, "se lei è la signorina Madison della
Fordham university allora sì sono qui al suo servizio" risponde.
Wow nessuno mi aveva mai parlato in quel modo, penso e mi accorgo che sto sorridendo, anche il tizio sembra accorgersene, "scusi se non mi sono ancora presentato, il mio nome è John e mi hanno incaricato di portarla al college insieme ad un altro studente"
Lo guardo un po' perplessa, un altro studente? Non sono brava a far amicizia quando mi trovo con 2 o 3 persone, ma il ragazzo dietro di me non sembra dello stesso parere "John amico mio, come stai? Lei è la ragazza che porterai con me all' università?" e mi guarda facendo l'occhiolino, io divento rossa, non so come reagire allora lascio che sia il mio, nostro autista a rispondere con un cenno del capo "lei è Madison e inizierà il primo anno, e lui è Nathan che frequenta il secondo"
Lui mi stringe la mano, giuro che sto per svenire, i suoi occhi verdi sono bellissimi e i suoi capelli indescrivibili.
Poi mi viene in mente che sono conciata malissimo i miei capelli, pur essendo biondi (che i ragazzi amano) sono spettinati e il mio trucco non è dei migliori.
Decido allora di sorridere e ci incamminiamo alla macchina.
Fordham university arriviamo.
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Io e Te
Storie d'amoreMadison è una sedicenne di Londra e sta per iniziare il suo primo anno al collage "Fordham university" di New York mentre Nathan frequenta il secondo anno dello stesso college; fidanzato con Sasha, il loro cammino finirà per scontrarsi e anche qualc...