Capitolo 4

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Mancava ormai solo un giorno a cavallo, per arrivare alla Fortezza Nera. Il sole era già calato da un pezzo, e stavamo camminando in un tratto di bosco talmente fitto, da attutire persino i suoni.
La luna splendeva alta e le luci Dell'Ovest, spettacolari fiamme rosse-arancio, illuminavano il celo sopra di noi, indicandoci la via. Sono quasi invisibili da terra, ma noi possiamo vederle. Abbiamo la vista acuta degli elfi combinata a quella da cacciatori notturni dei lupi.

Sento appena uno scrichiolio, ed eccolo che mi salta addosso, puntando alla gola: Fayker.
La forza dell'impatto è tale da ribaltare Dhast. Mi trasformo in lupa e cerco di levarmelo di dosso. Gli do un calcio con entrambe le zampe posteriori sul ventre e lo scaravento via, ferendolo con gli artigli. Mi alzo in fretta e assumo la posizione di battaglia: nel frattempo Arrow mi ha raggiunto, ed è pronto a combattere al mio fianco. I cavalli sono scappati, ma non importa, torneranno. Tornano sempre quando li chiamiamo.
Faccio qualche passo verso il mio avversario, ringhiando e mostrando denti e artigli, affilati come rasoi. È inferiore di numero, ma non certo meno pericoloso. Una nuvola d'aria fredda gli circonda la bocca: so cosa sta per succedere. L'ho già visto una volta. Lui è l'Imperatore del Ghiaccio, esattamente come io lo sono del Fuoco e Arrow dell'Aria. Scarto di lato, spingendo via mio fratello, prima che gli spuntoni di giaccio lanciati da Fayker lo colpiscano. Ora tocca a me fare la mia mossa: ringhio furiosamente, i miei occhi si fanno rossi, e scintillanti. Le mie ali, da piumate diventano simili a quelle di un drago. Gli uncini alle loro estremità brillano di rosso. Spine simili spuntano dalla mia pelliccia, sul dorso e sulle zampe. La mia coda diventa simile a quella di un drago, con alcuni residui di pelliccia, spine su ambo i lati e termina con un aculeo  da scorpione. Due corna sottili mi crescono sulla nuca.
"FAREN!!!!!"
Quando ruggisco, quella parola, faren, fuoco, Arrow indietreggia, sapendo quello che sta per accadere.
Vengo avvolta da un vortice di fiamme, che mi ricoprono ali, zampe, occhi e muso.
Quando le fiamme si dissolvono, ruggisco contro Fayker. Vedo negli occhi del mio nemico la stessa paura che ho visto negli occhi di molti, prima di lui.
Balzo a fauci spalancate: lui fa lo stesso. Fuoco e Ghiaccio si scontrano ancora una volta.
Ci scontriamo in posizione rampante, aggrappati ognuno alla carne dell'altro con gli artigli.
Cerchiamo di morderci la gola a vicenda: entrambi riusciamo a prendere la zona della clavicola, tra collo e spalla. Sento i suoi denti nella mia carne. Il suo morso è freddo come il ghiaccio. Ma il mio, brucia come il fuoco.
Dimeno la coda avvelenata cercando di colpirlo, o almeno da obbligarlo a lasciare la presa. Il mio tentativo ha successo. Fayker molla la presa e scarta lateralmente, ma le spine della mia coda lo feriscono ugualmente. Le spine non sono velenose, e il suo è solo un graffio lieve. Ma gli fa capire di esserci andato vicino.
Avanzo ringhiando.
Secondo assalto.
Balzo nuovamente verso di lui. Lui fa di nuovo lo stesso.
Mi accorgo troppo tardi che si tratta di una finta. Fayker devia il salto, mirando all'ala destra. Quando la afferra, guaisco dal dolore. Il colpo mi fa atterrare all'indietro. Fayker mi inchioda l'ala a terra con una zampa, mentre con l'altra, mi immobilizza la zampa sinistra, in modo che non possa muovermi. Vedendomi in difficoltà, Arrow balza addosso al mio avversario, facendogli perdere la presa su di me e dandomi il tempo di rialzarmi.
Mi serve qualche secondo per riscuotermi dal dolore. Quando riesco ad alzarmi mio fratello sta cercando di resistere agli attacchi di Fayker, ma lui è più forte. Lo afferra per il collo e lo scaraventa contro un albero.
Questo non doveva farlo. Sono furiosa. Nessuno. Tocca. Mio. Fratello. Nessuno.
Risveglio completamente il mio demone. Una nube nera mi avvolge. Ora il fuoco che mi avvolgeva le zampe e il muso è diventato rosso sangue. Il mio demone è sveglio.
Lo scateno contro il mio avversario.
Gli balzo addosso con tale velocità da coglierlo di sorpresa. I miei artigli affandano nella sua carne e lo stesso fanno i miei denti. La sua pelliccia bianca si macchia di rosso. Uso le ali come mazza uncinate, e lo colpisco ripetutamente alla schiena. Non ragiono. Sono furiosa. Penso potrei ucciderlo. Continuo ad affondare i denti nella sua carne, poi mi da un calcio al ventre, e mi fa indietreggiare leggermente. Si da alla fuga con la coda tra le gambe. Lo rincorro per qualche metro, cerco di mordergli le zampe, ma nn ci riesco. È fuggito. Ora non ho tempo di inseguirlo. Ruggisco per fargli capire che sono più forte di quel che pensa e per annunciare la mia vittoria.
Riappacificato il demone e ritornata normale mi avvicino ad Arrow. È ancora sdraiato a terra. Ha una grossa ferita sul collo. Temo per la sua vita, in questo momento. Mi avvicino e lo scuoto leggermente con il muso.
"Light......"
La sua voce è bassa, e soffocata.
"Sono qui, Arrow, non temere, andrà tutto bene....."
Anche la mia voce è soffocata, ma non dalle ferite. Bensì dalle lacrime.
"Tranquillo, ti porto via di qui...."
Si trasforma, sapendo che da lupo non riesco a portarlo. Mi trasformo anch'io. Fischio, e dopo poco Dhast arriva di corsa.
Preso mio fratello in braccio. Mi rendo conto che che ha perso molto sangue. Lo faccio montare su Dhast. Io mi siedo dietro di lui, in modo che non cada.
"Coraggio, Arrow."
"Dhast! Kor duhm Foyk Nayke!! Kor!"
"Dhast! Corri immediatamente alla Fortezza Nera!! Corri!!" Ordino.
Lui comincia a correre più veloce che può, comprendendo l'urgenza nelle mie parole. Nonostante stia già andando molto veloce, continuo a spronarlo.
"DHAST, KOR!!!! NIE ARROW KONLAR!!!!"
"DHAST, CORRI!!!! ALTRIMENTI ARROW MORIRÀ!!!!!!"
Lo sento accelerare ancora di più.
"Resisti, Arrow. Manca poco."
Riesco a coprire in poco meno di 20 minuti, una distanza in media percorribile in mezza giornata. Vedo all'orizzonte la sagoma della Fortezza Nera.
"Forza, Dhast!!!"
Con una straordinaria accelerazione del mio cavallo, riusciamo ad arrivare alle porte della fortezza.
Balzo giù da cavallo, e mi metto a urlare e a battere contro il portone principale.
"APRITE!!! VI PREGO APRITE!!! HO BISOGNO DI AIUTO, MIO FRATELLO È FERITO!!!"
Risponde una voce cupa e gutturale.
"Chi osa bussare alle porte della Fortezza Nera?"
"Il mio nome è Light Tunder Freya, altrimenti conosciuta come "l'Elfa Demone" o "l'Elfa Mannara"."
"Mostraci la spada che potra il nome dell'Antica Dinastia e l'arco del Skurdhast, il Signore Delle Tenebre."
Sguaino Freya e prendo in mano l'arco. La lama e i decori scintillano alla luce della luna.
"Ecco la Spada e l'Arco degli antichi, ora fateci entrare!!"
"Non vedevamo quelle armi da molto tempo. Entrate pure. Tuo fratello riceverà le migliori cure, Regina delle Tenebre."
Balzo di nuovo in sella a Dhast e stringo forte mio fratello.
"Ci sono riuscita. Siamo dentro. Resisti ancora un pò, tra non molto riceverai le cure di cui hai bisogno."
"Visto.....? Tel'avevo detto io....."
Sorrido leggermente. Un sorriso soffocato dalle lacrime e dalla preoccupazione.
Il portone si apre di scatto. Dhast si impenna, e io lo lancio al galoppo sfrenato, rischiando di travolgere le guardie che hanno aperto le porte. Sono già venuta qui. Una volta. Tempo fa. Mi ricordo dov'è l'infermieria. Ci sono stata molte volte.
Ignoro ogni saluto, ogni insulto per la mia corsa sfrenata, tutto. A tutto penserò dopo. Ora l'unica cosa che conta è portare Arrow in un posto dove possa ricevere cure adeguate.














Nella foto PIÙ O MENO Light da demone.

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