Capitolo 5

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Arrivo alle porte dell'infermiera. Balzo giù da cavallo e con molta delicatezza, aiuto Arrow a scendere.
Mi mette un braccio attorno al collo, mentre io gli sostengo l'altro. Lo aiuto anche con le ali. Ci avviciniamo alla porta dell'infermieria. Non è completamente chiusa. La apro violentemente con un calcio, annunciando a tutti i presenti la nostra presenza.
Vedendoci, due guaritori si precipitano a soccorrere Arrow.
"Che è successo?"
"Un attacco del Lupo Bianco."
Mentre rispondo al più anziano dei due, aiuto mio fratello ad appoggiarsi a loro.
Cominciano a portarlo verso una porta di legno. Io li seguo a poca distanza: mi fido abbastanza da permettergli di curare mio fratello, ma non abbastanza da permettergli di farlo senza la mia supervisione.
Se dovesse succedergli qualcosa per colpa loro, sarebbe certamente il loro ultimo errore.
Un terzo guaritore apre loro la porta. Lo conducono all'interno della stanza. Io li seguo. È una stanza in pietra, come il resto della Fortezza. Al suo interno ci sono due barelle in legno coperte con pelli e tessuti. Lo fanno sdraiare su quello più vicino.
Io resto in piedi accanto a lui.
I due guaritori esaminano la ferita.
"Stando alle regole non potresti stare qui."
Mi dice il più giovane. Io lo guardo dritto negli occhi castani. Lui fa un passo indietro, leggendo la furia dei miei occhi.
"Io non farò un solo passo da qui, finché non lo farà anche mio fratello."
"M-mi spiace, l-le regole sono q-queste..."
"La mia regola afferma che se qualcuno osa allontanarmi, farà amicizia con la mia lama. Sono stata chiara?"
"M-ma...."
Sguaino la spada.
"Sono stata chiara?"
"C-certo."
Rinfodero Freya.
Nel frattempo il più anziano, un uomo sulla sessantina con i capelli grigi e cespugliosi e la barba, ha medicato la ferita di Arrow, applicando alcune erbe per fermare il sanguinamento.
"Ho medicato e disinfettato la ferita. Ho anche applicato alcune erbe medicinali per impedire la perdita di sangue. Io ho fatto il possibile. Ora sta a lui."
"Mio fratello è forte. Ce la farà."
Vedo una finestra dall'altro lato della stanza. Mi precipito ad aprirla. Essendo, la fortezza, costruita su un'altura, tira molto vento. Blocco la finestra con un bastone appoggiato li vicino. Il vento comincia a soffiare attraverso la finestra, dritto verso Arrow.
"Che cosa fai!?!?"
Sbraita uno dei guaritori presenti in quel momento.
"Così gli verrà un accidente!!"
"Ti sembro una che non sa quello che sta facendo?"
Lo guardo con sguardo severo.
"Pensi che, se fossi ferita gravemente e ti dicessi che devi assolutamente dare fuoco al mio sangue, lo farei senza una buona ragione?"
"Cosa intendi dire?"
"Intendo dire che so quello che faccio. E intendo dire conosco mio fratello, e che so come aiutarlo."
"Aprendo una finestra? Pensi di aiutarlo aprendo una finestra?!?!"
"Se non te ne sei accorto, il vento sta soffiando attraverso quella finestra."
"E con ciò?!?"
Sto per ribattere, ma qualcuno lo fa al mio posto.
"E con ciò mi ha salvato la vita."
"ARROW!!!!!!"
Gli corro incontro con le lacrime agli occhi, e gli getto le braccia la collo.
"Temevo che ti avrei perso!"
Lo abbraccio forte.
"Mi hai salvato la vita, sorellina. Grazie."
"Le sorelle servono a questo no? A togliere i propri fratelli dai guai."
Scoppiamo a ridere.
I guaritori ci guardano sbalorditi.
Li ignoriamo completamente e usciamo dall'infermiera chiacchierando.
Io mi trasformo in lupa. Per il semplice motivo che, a mio parere, quattro zampe munite di atrigli e denti affilati, sono meglio di due piedi e una lama. Ovviamente se si è capaci di usarli.
Ci dirigiamo verso il palazzo centrale, per chiedere alloggio momentaneo.
Entriamo con fare tranquillo, ma quello che troviamo all'interno, è decisamente fuori dalle nostre aspettative.
Due guardie ci lanciano addosso una rete in metallo, ricoperta con una sostanza che brucia a contatto con la pelle. La scaravento via con le ali, e atterro le guardie prima che possano contrattaccare. Una Seconda coppia di guardie ci attacca alle spalle, sto per usare le maniere forti.
"Fermi!!"
Le guardie si bloccano all'istante e indietreggiano.
"Scusate l'accoglienza un pò brusca. Vi prego di accomodarvi e di fare come se foste a casa vostra."
"Accoglienza brusca?!?! Veniamo qui in cerca di aiuto e appena entriamo, cercano di ucciderci senza motivo!!!! Io questa non la chiamo accoglienza io lo chiamo tentato omicidio!!!"
"Light, adesso calmati."
"No, Arrow. Non mi calmo. Ho percorso cinquanta leghe in venti minuti per arrivare qui, in cerca di rifugio e aiuto. Non per dover star sveglia la notte con il timore si ritrovarsi un coltello nel petto il giorno dopo."
Arrow mi appoggia una mano sulla schiena, sapendo che potrei saltare alla gola di qualcuno in qualsiasi momento.
"Capisco la tua rabbia, mia signora. Ma, vi prego, avvicinatevi!"
Avanzo mostrando leggermente i denti, fin quando mi ritrovo di fronte un uomo alto, dai capelli neri e corti e gli occhi castano scuro. L'ho già incontrato. È a capo della Fortezza.
Non mi ha mai ispirato molta fiducia, ma mi ha sempre offerto rifugio. Forse per il fatto che sono mezza demone, o forse per avere la mia lealtà. Non lo so. Quel che è certo, è che io non mi fido.
"Benvenuti alla Fortezza Nera, Light Tunder Freya e Arrow Tunder Greyell."
"Non abbiamo ricevuto un gran bel benvenuto, o sbaglio?"
"Oh, Light. Perdona le mie guardie per avervi attaccato. Hanno ricevuto ordini di catturare chiunque entri da quella porta."
Lo fulmino con un'occhiata malevola.
"Vi prego di seguirmi. Vi mostro i vostri alloggi."
Si volta per farci strada e il suo mantello blu scuro adornato con una pelliccia bianca, mi passa a pochi centimetri dal naso. Ritraggo leggermente la testa ringhiando indispettita.
Poi cominciamo a seguirlo, sempre in guardia.
"Ricordami perché siamo venuti qui."
"Light, abbiamo bisogno di riposare. Hai bisogno di riprenderti dalla battaglia e io dallo scontro con Fayker. Il Vento ha guarito la ferita, ma non mi ha restituito tutte le energie."
"D'accordo. Ma sappi che non intendo fermarmi più di una settimana."
"Già. Neanche a me piace questo posto. Ma è l'unico dove veniamo accolti."

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