Capitolo 1 - Revisionato

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<<Carlo, Martina svegliatevi. Sono le otto e dovete andare a scuola>> disse Marta salendo le scale che dal piano di sotto della casa, portavano alle camere da letto. Marta entrò prima nella camera di Carlo, perché era la prima stanza a destra dopo le scale. Carlo aveva solo sei anni e da poco aveva iniziato la prima elementare. Dopo aver svegliato Carlo, chiamò Martina la cui stanza si trovava invece, in fondo al corridoio. Il marito di Marta lavorava in una città a due ore di distanza dalla loro, loro vivevano in Val di Susa, quindi si ritirava sempre verso le dieci a casa dato che il suo turno finisce alle otto. I bambini una volta pronti furono accompagnati a scuola, e dopo che Marta si fu liberata andò a lavoro. Marta lavorava in una ditta privata che si occupava di finanziamenti economici. Il suo turno iniziava alle nove per finire alle due. I due genitori avevano perfetti orari di lavoro che permetteva loro di gestire i piccoli al meglio senza mai far mancare la presenza di uno dei due. Manuel, il marito di Marta, Si ritirò come al solito alle dieci, si sedette sul divano, accese la televisione e si appisolò.

La casa era una bellissima villetta rustica circondata da un muretto sovrastato da inferriate. Entrando dal cancello per arrivare all'ingresso si deve percorrere un bellissimo giardino. Appena si entra nella casa, Si vedono le scale, proprio di fronte alla porta. A destra c'è un divano ad angolo di fronte alla televisione appoggiata su un mobile di fianco alle scale. Invece a sinistra c'era un piccolo muretto che divideva corridoio e soggiorno dalla cucina, molto grande e spaziosa, con un tavolo apribile. Salendo le scale, c'è un disimpegno o un corridoio, arrivati sopra dalle scale, a destra c'è la camera di Carlo subito dopo c'è la porta del bagno e in fondo al disimpegno la camera di Martina. Invece sulla sinistra, la camera matrimoniale e il secondo bagno. Era una casa molto grande e spaziosa.

Manuel, si sveglio col pensiero di cucinare e andare a prendere i bambini a scuola. Mise alcune pentole e padelle sul fuoco e lasciò al bollo. Uscì di casa e si diresse sul vialetto esterno dove aveva parcheggiato la macchina, salì e non fece in tempo a mettere in moto che ricevette una telefonata di Marta.

<<Manuel, vedi che io oggi esco prima da lavoro, vai a prendere i bambini e dopo vieni a prendere anche me.>>

<<D'accordo>> rispose; Marta si era fatta dare un passaggio da una sua collega che per andare a lavoro doveva passare d'avanti casa sua. Manuel prese i bambini, si salutarono, salirono in macchina e andarono a prendere la madre. Tornarono a casa, aprirono la porta e i bambini corsero come per fare una gara a chi fosse arrivato prima, in camera a posare gli zaini. Marta andò in bagno e Manuel si diresse in cucina e notò che il fuoco sotto le pentole si era spento. Controllo se avesse lasciato finestre aperte, ma era tutto chiuso. Poi si accorse che non poteva essere stato uno spiffero, perché se fosse stato così le manopole del gas sarebbero dovute rimanere nella loro posizione massima, ovvero dove Manuel le aveva lasciate, invece erano girate sullo zero.

<<Bolle?>> domandò Marta riferendosi all'acqua per la pasta. <<No, ho trovato il fuoco spento, eppure ricordo di aver lasciato il gas acceso.>>

<<Sei sempre il solito, i bambini hanno fame>>

Manuel non sapeva come spiegarsi ciò che fosse accaduto, si dette autonomamente una spiegazione: si era dimenticato di accendere il gas.

Dopo, finalmente l'acqua iniziò a bollire, calarono la pasta e nel giro di dieci minuti mangiarono. Dopo pranzo Manuel cacciò un dolce dal forno e disse <<Mi sono fatto perdonare?>> tutti gridarono felici di si. Dopo aver mangiato Manuel andò a letto di sopra stanco della lunga notte lavorativa. I bambini guardavano la tv in salone e Marta lavava i piatti, Quando però chiuse l'acqua sentì l'acqua continuare a scorrere ma non ci fece caso. Dopo pochi minuti i bambini iniziarono a chiamare Marta a squarcia gola per avvertirla che c'èra acqua che scorreva sulle scale proveniente dal piano di sopra. L'acqua scorreva come un fiume e Marta non sapeva come riuscire ad asciugare, si mise le galoche e salì le scale. L'unica spiegazione era che quell'acqua provenisse dal bagno. Controllò in entrambi i bagni, ma erano asciutti, si girò per scendere di nuovo al piano di sopra e l'acqua si era come volatilizzata, era tutto asciutto. Marta chiamò Manuel e gli raccontò ciò che aveva visto. <<C'era acqua che scorreva da tutte le parti, ma poi è scomparsa>> Manuel ancora con la voce rotta del risveglio di soprassalto rispose a fatica <<Come fa l'acqua a sparire nel nulla, sei sicura che non stavi fantasticando?>>.<<Ma l'hanno vista anche i bambini, c'era acqua dappertutto>>.<<Ve bene allora più tardi chiamerò l'idraulico per dare un'occhiata va bene?>>.<<Va bene>>.

Ritornato in pace nel letto, Manuel si chiedeva come fosse accaduto. Pensò ad un tubo interno alla parete che perdeva e quindi la parete avesse drenato tutta quell'acqua fuori e l'avesse riassorbita con la stessa facilità.

La giornata passa, Manuel si prepara perché doveva prendere servizio dopo 2 ore. Marta mette a letto i bambini e va a letto anche lei.

Dopo essersi addormentata sente un urlo agghiacciante si sveglia e guarda l'ora; 3:33. Si era abbastanza spaventata, pensava fosse uno dei suoi figli e andò a controllare; ma dormivano entrambi. Pensò allora che si potesse essere trattato di un brutto sogno, uno di quelli che per un momento ti fa vivere un incubo come se fosse reale e ti fa svegliare urlando per poi subito riaddormentarsi. Si riaddormentò anche lei.

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