Capitolo 9 - Revisionato

33 5 3
                                    


Passarono due mesi e finalmente tornarono a casa, tornarono alla normalità, almeno così pensava Manuel, invece Marta era totalmente indifferente. Era estate e i bambini non andavano a scuola, Martina non ne era particolarmente entusiasta perché a lei piaceva la scuola, Carlo era contentissimo per due motivi, era tornato a casa e non si andava a scuola. Manuel stava preparando tutto per una cena in giardino, per inaugurare il ritorno a casa, Marta era seduta in cucina a leggere, Martina era in camere sua e Carlo girava per la casa cercando Caby. Carlo andò a cercare anche in camera della sorella.

<<Ancora con Caby>>

<<E' mio amico>>

<<Non è necessario che lo cerchi in tutta la casa, è un amico immaginario? Immaginalo e apparirà>>

<<Ti ho detto che non è immaginario, lui esiste.>>

<<E perché mamma e papà non lo vedono?>>

<<Lui non vuole farsi vedere da loro e neanche da te>>

<<Ma poi non è lui che ti ha fatto male?>>

<<Si ma lui è cos'ì, è arrabbiato>>

<<E con chi?>>

<<Con i suoi genitori>>

<<La tua storia è molto bella, ti do un dieci per la fantasia, torna alla realtà e vattene>>

<<Ti comporti come mamma e papà!>>

<<E che ci vuoi fare, non è mica colpa mia se sono io>>

Carlo continuò fino a quando non trovò Caby in soggiorno. Carlo si avvicinò a lui ma poi cadde a terra. In quell'istante entrò il padre dal giardino e chiese a Carlo una mano a portare i bicchieri fuori. Vedendolo a terra gli chiede <<Cosa ci fai li a terra?>>

<<Niente>>

Carlo si alzò ma cadde di nuovo. Manuel si insospettì, sembrava proprio che qualcuno lo spingesse ma non diede peso alla cosa.

<<Carlo, vuoi prendere i bicchieri in lavastoviglie e li porti fuori?>>

Carlo così fece e attraversando il corridoio che dalla cucina portava al sottoscala, dove c'era la porta per uscire sul retro del giardino, cadde e si ruppero tutti i bicchieri. Manuel corse dentro e vide Carlo a terra con frammenti di vetro nel braccio e richiama Marta che li presente non aveva mosso un dito per aiutare Carlo. Manuel avrebbe potuto chiederlo direttamente a Marta ma vedendo Carlo annoiato in salone lo chiese a lui per coinvolgerlo ma è finita male. Marta non era preoccupata, si alzò in piedi e svenne. Manuel chiamò di corsa l'ambulanza e fece soccorrere i due. Nel frattempo era andato anche lui in ospedale con Martina ma poi chiamò Stefania per far venire a prendere Martina. Manuel era in pediatria con Carlo mentre Marta era in radiologia per fare le lastre e rassicurare i dottori che non avesse avuto lesioni alla scatola cranica. Manuel era seduto su una sedia fuori da una stanza mentre il figlio era anestetizzato e pronto per farsi estrarre i frammenti di vetro. Una festa in famiglia si era trasformata in un orrore. Manuel era assolto dai suoi pensieri. Era stata sicuramente solo una coincidenza il fatto che fosse accaduto proprio la prima sera in quella casa, l'esorcista aveva fatto sicuramente un buon lavoro e quindi non abbiamo motivo di preoccuparci.

<<Signor Lombardi?>>

<<Si sono io>>

<<Suo figlio ha lividi su tutto il corpo, questo ci fa pensare a delle violenze fisiche. Siamo costretti a chiamare gli assistenti sociali>>

Beyond LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora