Capitolo 16 - Revisionato

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E ancora una volta, la mattina si fece molto attendere dalla disperata famiglia. Manuel non appena si alzò chiamò Michele, mentre Marta, anche se sveglia, continuava a stare a letto. I due demonologi tornarono per quella che sarebbe stata l'ultima volta, dato che nel pomeriggio avevano il treno per Roma. Marta si alzò dal letto al bussar del campanello e accolse i due.

<<Ciao, buongiorno. Cosa è successo?>> desse Valentina. Marta aveva la risposta pronta:

<<Ieri notte mi sono sentita toccare il bacino mentre venivo scossa, come faceva Martina quando mi veniva a svegliare per qualcosa. Ero di spalle al bordo del letto e quando apro gli occhi vedo Manuel e capisco che non era lui a toccarmi, al che mi giro e vedo Martina. Emanò un urlo fortissimo, poi iniziò ad uscire sangue dalla bocca, dal naso, dagli occhi eccetera. Quel sangue non cadeva a terra perché, come una goccia si staccava dal suo viso, evaporava. Man mano evaporò anche lei.>>

<<Molto strano. L'esorcismo ha funzionato e su questo non ci piove. In questa casa non ci sono più presenze di alcun genere.>>

<<Si Valentina ma io penso un'altra cosa>> intervenne subito Michele mentre gli altri due ascoltavano.

<<Gli spiriti hanno rapito Martina prima dell'esorcismo. Con esso gli spiriti se ne sono andati ma Martina è rimasta qui e vuole essere liberata>>

<<E' possibile, anzi, penso sia proprio così>>

<<Adesso bisognerebbe chiamare la medium e fissare un appuntamento per vedere se è realmente così, e se si capire come procede. Purtroppo noi stasera abbiamo il treno per Roma e ho paura che non potremo più aiutarvi. Vi lascerò il numero della medium e mi dispiace ma dovrete continuare da soli. Chiamate anche il vostro parroco dopo la seduta con la medium e vedete cosa si può fare. Continuate ad aggiornarci anche via mail.>>

<<Grazie di tutto il lavoro che avete fatto qui>> Marta dopo aver detto ciò scoppiò in lacrime e abbracciò Valentina, con il quale aveva istaurato anche un rapporto di amicizia.

<<Ehi, Tranquilla. Noi saremo a Roma cinque giorni, poi saremo a Milano per una settimana. Quando avremo finito a Milano torneremo qui.>>

Calò il silenzio interrotto da una botta vicino la finestra. Era un piccione che aveva sbattuto. Ne arrivò un altro che però sfondò la finestra e morì sul pavimento in salone. Perdeva molto sangue e ad un tratto quel piccione sembrava brulicare: quel piccione si stava trasformando in tantissime mosche. Il piccione era ormai sparito e aveva lasciato il posto alle mosche che si posarono a tappeto su un pezzo di pavimento. Gli altri stavano a guardare disgustati ed impietriti. Le mosche presero il volo e uscirono a sciame dalla finestra e sotto di loro si mostrò visibile un pezzo di carta straccia con una scritta che sembrava di sangue. "Aiutatemi. Io non voglio la luce. Martina.". Marta alla vista di quel biglietto scoppiò in lacrime. Manuel la abbracciava cercando di farla calmare mentre Valentina, affiancata da Michele, teneva il biglietto in mano poi prese a parlare.

<<Questo è chiaramente un biglietto di vostra figlia>>

<<Non è detto, potrebbe essere stato chiunque>>

<<Lo scopo degli spiriti bloccati sulla terra è arrivare alla luce eterna e probabilmente stanno trascinando Martina con loro>>

<<Probabilmente si, forse hai ragione>>

<<Ovvio che si>>

Manuel li guardava ma senza capire quel che stavano dicendo:

<<E..cosa vuol dire questo?>>

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