Laptop.

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Le ricerche mi avevano tenuta sveglia tutta la notte: ero partita da Tony, ma avevo scoperto molto altro. Certo, non ero riuscita a cercare tutti perché ero crollata, ma quello che avevo letto mi bastava per almeno un mese.
«Sembri stanca!» esclamò Nat, strappandomi dai miei pensieri: mi teneva i piedi ben fermi a terra mentre concludevo la terza serie di addominali e stava dicendo qualcosa sul non forzare troppo quel pomeriggio, visto che avrei avuto il primo allenamento con Bucky, ma io ero troppo stanca mentalmente per seguire i suoi discorsi e quindi mi ero distratta. Le sorrisi, rassicurante.
«Ho soltanto dormito poco, sta tranquilla.» dissi, rialzandomi. Dall'altra parte della palestra, intenti ad allenarsi, Wanda e Steve parlottavano qualcosa tra loro, dandoci le spalle.
«Steve, siamo pronte!» gridò Nat, al mio fianco, asciugandosi la fronte con un asciugamano: se lo poggiò in spalla e m'invitò a seguirla con un gesto veloce della mano. Fui completamente presa alla sprovvista.
«Pronte per cosa?» bisbigliai, lanciando una veloce occhiata a Nat. Lei sorrise, divertita, ma non rispose alla mia domanda, il che portò i miei sospetti a livelli altissimi.
«Visto che Natasha ha deciso di non dirmi niente, posso chiedere a voi per cosa siamo pronte?» domandai, una volta abbastanza vicina ai due. Wanda rise appena, poi indicò alcuni piedistalli che, fino a quel momento, non avevo visto. Strabuzzai gli occhi e poi feci scivolare lo sguardo s ogni uno di loro: cosa volevano farmi fare?
«Com'è che te la cavi con i salti?» chiese, sorridendo. Scossi il capo con ferocia, perché dopo i video che avevo visto quella notte ero sicura, al cento per cento, che non sarei mai stata capace di fare quelle acrobazie che loro, invece, facevano eccome.
«Toglietevelo dalla testa.» esclamai, puntando i piedi. Non mi sarei mossa da quel punto per niente al mondo, le mie gambe non avrebbero mai retto uno sforzo del genere.
«Andiamo, Beth, stiamo parlando solo di qualche Step. Non ti facciamo mica saltare da un altezza ragionevole senza allenamento, per chi ci hai preso?» domandò Steve mentre, a passo spedito, raggiungeva i piedistalli. Lo fissai mentre ne impilava quattro, raggiungendo un'altezza davvero minima ed innocua. Sbuffai e lo affiancai, gli lanciai un breve sguardo e annuii. Eseguii qualche step, le gambe che tiravano rendevano lo sforzo decisamente doloroso, ma strinsi i denti e continuai senza lamentarmi. Poi, come un fulmine a ciel sereno, Steve afferrò un nuovo piedistallo d'aggiungere alla pila.


Dopo che Steve aggiunse altri tre piedistalli, facendo così crescere l'altezza dei miei step, mi fermarono, perché sforzare così tanto le gambe, in quel tipo di allenamento, non faceva bene. E così, da alunna, passai ad essere un'osservatrice: mi sedetti sui tappetini a distanza di sicurezza ed osservai Steve e Wanda allenarsi nel combattimento corpo a corpo, con Nat al mio fianco. Per ogni colpo che Steve mandava a segno, Wanda rispondeva senza esitazioni: sapevo bene che quasi nemmeno si sfioravano, per non ferirsi a vicenda, ma vederli combattere faceva crescere in me la voglia d'imparare. Wanda era leggera, agile e i suoi poteri inarrestabili. Sobbalzai quando, con uno scatto del polso, Steve fu spedito in aria e restò lì, sospeso nell'aria.
«Ha davvero più di settant'anni o è tutta una montatura?» chiesi, all'improvviso, rivolta a Nat. La rossa si lasciò scivolare lungo la parete fino al pavimento, sedendosi al mio fianco. Mi lanciò una lunga occhiata, poi puntò di nuovo i suoi occhi chiari su Steve.
«La sua storia è molto più complessa di quella che racconta internet. Quindi, hai fatto ricerche.» disse, senza guardarmi.
«Si, ho fatto ricerche.» confermai, senza staccare gli occhi dai due ancora intenti a combattere. Steve intrappolò Wanda circondandole il collo con un braccio e, almeno in apparenza, la sua era una presa ferrea. Wanda gli rifilò qualche gomitata, sospettavo terribilmente vere viste le smorfie di dolore di Steve, ma lui non mollò la presa.
«Stai pensando al tuo allenamento?» chiese Nat, all'improvviso. Strabuzzai gli occhi quando mi resi conto che, solo poche ore dopo, io mi sarei probabilmente ritrovata nella stessa situazione di Wanda, ma con Bucky: alto, muscoloso e apparentemente forte. Era nella mia lista delle ricerche che dovevo ancora fare.
«Non devi essere nervosa...» continuò Nat, imperterrita.
«Sai bene che lo sarò comunque.» dissi io, sottolineando l'ovvio. Lei rise appena, poi si girò a guardarmi.
«Non dare sempre ascolto a Tony. Le ricerche, ad esempio, perché non le sospendi? Scoprirai tutto quello che vuoi sapere gradualmente, quando ti verrà raccontato dai diretti interessati. Non credi sia meglio?» domandò, il tono di voce calmo e dolce. Mi sentii in imbarazzo perché aveva, effettivamente, ragione: avevo scavato nella vita di Steve, Wanda e Tony senza ritegno, quando invece avrei potuto aspettare che loro mi raccontassero il tutto... quando sarebbero stati pronti.
Annuii, poi tornai a concentrarmi sull'allenamento: Wanda si era liberata in qualche modo e stava respingendo i colpi di Steve, che si abbattevano su una barriera spessa e rossastra. Mi passai una mano sul viso, improvvisamente avvilita.
«Mio dio...» sussurrai, la voce ovattata per colpa della mano «Bucky mi spappolerà.» aggiunsi poi.
Nat scoppiò in una fragorosa risata che risuonò per l'intera palestra.

Soldier. |Bucky Barnes/Avengers FanFiction|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora