"You can afford it." (Bucky)

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Steve inarcò un sopracciglio quando, aprendo la porta di camera sua, mi trovò fermo a fissarla con un pugno sospeso in aria, pronto a bussare. In realtà, ero semplicemente indeciso se bussare o meno e lui mi aveva colto sul fatto.
«Bucky.» disse, quasi sorpreso. Si spostò di lato, invitandomi ad entrare, ed io lo feci senza farmelo ripetere due volte. Incrociai le braccia e mi schiarii la gola, poi mi girai a guardarlo.
«È successo qualcosa?» chiese, chiudendo la porta dietro di se. Imitò la mia postura ed io spostai il peso da un piede all'altro, indeciso sul da farsi.
«Questo pomeriggio è successa una cosa molto strana durante gli allenamenti con Beth. Dici sempre che devo aggiornarti, per cercare di capire qualcosa sulla sua situazione, quindi eccomi qui.» spiegai, senza staccare il mio sguardo dal suo. Lui inarcò di nuovo un sopracciglio e si mosse, probabilmente confuso, poi si schiarì la gola.
«E...?» m'incitò. Presi un respiro profondo e scossi lievemente il capo: probabilmente mi stavo "preoccupando" per niente, ma visto che ormai ero lì.
«Siamo passati al combattimento corpo a corpo ma niente di troppo serio, stiamo procedendo per gradi, peccato che oggi mi ha praticamente messo al tappeto con una presa che non le ho mai fatto vedere e che, subito dopo, sia scoppiata a piangere dicendo che "non riusciva a fermarsi".» Steve strabuzzò gli occhi alle mie parole e si sedette sul letto perfettamente rifatto, sgualcendolo di poco.
«Il suo corpo l'ha fatto in automatico, senza che lei facesse nulla. È veloce, è forte, agile ed astuta. Per non parlare del fatto che ha fermato un masso in caduta libera senza il minimo sforzo. Qualcosa non quadra.» continuai, senza prendere fiato. Lui annuì appena, si passò una mano sugli occhi e poi nei capelli, sbuffò.
«Fury è irrintracciabile, T'challa e sua sorella stanno analizzando il suo DNA ed io non so più come muovermi. Natasha dice che ormai non fa più fatica a starle dietro durante gli allenamenti, che rallenta per poter camminare al suo fianco, e non so se proporle di farsi aiutare da Wanda per quanto riguarda i... poteri...» disse, il tono esasperato. Mi mossi a disagio, perché in certi momenti ricordavo sempre che agli occhi di Steve ero sempre lo stesso Bucky, almeno esteriormente, e che magari si aspettava un minimo di conforto. Lui sembrò ripensare alle mie parole per qualche secondo, poi si raddrizzò e puntò il suo sguardo su di me.
«Come sta adesso? Hai detto che ha pianto.» chiese, lo sguardo preoccupato s'incatenò al mio, avido di informazioni.
«Si è chiusa in camera.» dissi, perché era vero. Quando era uscita dalla palestra avevo aspettato un po' e poi l'avevo seguita, almeno finché non si era chiusa in camera. Ero rimasto di guardia per un po', nel caso avesse avuto bisogno di aiuto, ma lei non era mai uscita. Questo però non l'avrei detto a Steve visto che il perché l'avessi fatto era ancora poco chiaro anche a me.
Lo vidi annuire, passarsi una mano nei capelli e scuotere la testa.
«Dobbiamo dirlo agli altri.» esclamò, dopo aver riflettuto per qualche secondo. Strabuzzai gli occhi e scossi il capo, in completo disaccordo.
«Assolutamente no. È già tanto che l'abbia detto a te. Non ha voluto nemmeno l'aiuto di Natasha, quando è successo tutto questo casino, come pensi possa reagire quando scoprirà che l'ho detto a te e che, di conseguenza, l'abbiamo detto a tutti?» chiesi, dando troppa aria alla bocca. Steve si raddrizzò di scatto, puntò i suoi occhi chiari su di me ed inarcò un sopracciglio, poi il suo sguardo s'illuminò quasi avesse capito qualcosa solo in quel momento.
«Sei preoccupato di come reagirà lei o di cosa penserà di te quando scoprirà che sei stato tu a dirmelo?» chiese, nascondendo un sorrisetto divertito. Alzai gli occhi al cielo.
«Stai perdendo di vista il centro della nostra conversazione.» dissi, eludendo la domanda. Lui scosse il capo.
«Il centro della nostra conversazione è Beth, no?» chiese, portandosi le mani sui fianchi. Distolsi lo sguardo dal suo viso e lo puntai sul tappeto blu sotto ai miei piedi; non ero preparato ad affrontare quel tipo di conversazione, visto che la cosa non era del tutto chiara nemmeno a me. Steve mi si avvicinò lentamente, poi mi poggiò le mani sulle spalle ed io alzai di nuovo lo sguardo su di lui.
«Te lo puoi permettere, Bucky.» disse ed io inarcai un sopracciglio.
«Posso permettermi cosa?» chiesi, abbastanza confuso. Steve ridacchiò appena, poi scosse il capo.
«Puoi permetterti di affezionarti a lei senza troppi dubbi o troppe paure. Devi rilassarti e cercare di ricominciare.» sospirai e scossi lievemente il capo.
Ricominciare sembrava ancora un concetto astrale per me, eppure quelle semplici parole mi rimbombarono nella testa mentre tornavo verso la mia camera.



Soldier. |Bucky Barnes/Avengers FanFiction|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora