3 Marzo 2018, Seul.
Jimin stava andando a scuola con le cuffiette e i Chemical Romance, era quasi arrivato, moriva di freddo anche se fuori c'erano 10°C. Aveva la testa bassa, ad un certo punto una mano gli afferrò il braccio, "di nuovo no" pensava Jimin. Lo trascinò dietro al muro, dove nessuno poteva vederli. Il viso di Taehyung era davanti al suo.
-Senti Jimin, Yoongi non ti ama,- già quelle parole l'avevano ucciso -perciò smettila di andargli dietro, di spedirgli quelle dannate lettere o di mandargli messaggi. Non pensare in grande solo perché si preoccupa per te.- Taehyung si avvicinò ancora al suo viso -Gli fai solo pena.-
Jimin aveva le lacrime che stavano per traboccare fuori dagli occhi, ma non poteva piangere davanti a Taehyung, sarebbe stato troppo ridicolo.
-Perciò smettila di mettergli occhi addosso, o dovrò metterti io qualcosa addosso.-
Dopo quelle parole se ne andò con la sua camminata da strafottente tirando fuori il pacchetto di sigarette.
Jimin era immobile al miro e delle lievi lacrime scesero lungo le sue guance, era devastato.
Guardò l'orologio, le 8 in punto. Che senso aveva andare a scuola? Che senso aveva andare avanti? Jimin non ci vedeva più dalle lacrime, girò la testa e vide una lunga scala antincendio. L'unica cosa che gli venne in mente era salire, salire e.. basta. Iniziò a salire, per poi arrivare fino al tetto, in cima. Camminò fino al centro e posò lo zaino,
per poi arrivare al bordo, era molto altro, più di quanto pensasse. Passarono 10 secondi esatti e una ragazza urlò da sotto. Tutti quanti iniziarono ad allarmarsi e in pochi secondi, il preside era là, assieme a tutti.
-Park Jimin,- chiamò al megafono -sei pregato di stare immobile, fai attenzione ti stanno venendo a prendere.-
Jimin aveva gli occhi chiusi, poi li aprì e guardò in basso. Yoongi, seduto su una panchina, si accorse di tutto, appena sentì il nome di Jimin il cuore gli si fermò per un secondo.
-Cazzo, no no no no merda!- velocemente corse verso il retro dell'edificio, ma venne bloccato dal preside.
-Signorino Min, dove pensa di andare?-
-La prego, non faccia salire nessuno, faccio tutto io, per favore..- Yoongi aveva le lacrime agli occhi e il cuore a mille.
Il preside acconsentì, lui corse subito dietro la scuola e salì velocemente le scale.
Arrivò e lo vide, lì, sul bordo, in mezzo al cielo.
-J-Jimin.. sono Yoon. Ti prego non muoverti.- Yoongi avanzò verso il bordo e Jimin si girò. Erano faccia a faccia.
-Sei l'ultima persona che voglio vedere.-
-Jimin ti prego, lo so che sono uno stronzo, non so gestire le mie emozioni, ma da quando sei scappato domenica, non ci ho più visto e avevo l'ansia a mille.
-Stronzate, solo stronzate!- gridò Jimin.
-Ti prego non agitarti. Dammi la mano e scendi, così parliamo normalmente.- Yoongi lo stava pregando con gli occhi lucidi.
-Vaffanculo Yoongi.- Jimin si lasciò cadere indietro, ma Yoongi afferrò forte il suo braccio, tirandolo verso di sé, entrambi caddero a terra.
Jimin non fece altro che piangere sul petto di Yoongi e lui lo stringeva, lo strinse così forte che pianse anche lui.
-Sei salvo, Jimin.- e il ragazzino continuava a piangere, amando ancora Yoongi.
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perfume ↝ 윤민 ✧
Romancedove Jimin, quando torna a casa da scuola, lascia tutti i giorni una lettera alla porta di Yoongi, un ragazzo della sua scuola che ha un profumo di cui Jimin è perdutamente innamorato.