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25 Febbraio 2018, Seul

Jimin stava tornando a casa dall'ospedale, esausto, a piedi. Aveva fatto visita a sua madre, mentre di suo papà nessuna traccia. Camminava verso casa sua, aveva appena oltrepassato quella di Yoongi. La strada era già buia, solo un lampione, ed era vuota. Improvvisamente delle braccia lo bloccano dal collo, da dietro. Panico. Con le mani tentava di liberasi, quando poi lo sconosciuto lo butta a terra e Jimin vede perfettamente il suo viso, quello di suo padre, era suo padre, per l'ennesima volta.

-Voglio vedere tua madre cazzo!- gridava, per poi dargli un calcio sulle gambe. Jimin pregava di smettere.

-SEI UNO STRONZO! Fammi vedere tua madre!- un altro calcio, accompagnato da un urlo e delle lacrime che traboccavano dagli occhi di Jimin. Improvvisamente il padre lo tirò su dal colletto della felpa, mettendolo al muro.

-Ascoltami, moccioso del cazzo, non mi farò fermare da uno come te. Di cosa hai paura, mh? Che io possa tradire la mami? O che posso farvi del male? Tranquillo, quando non ci sarai più staremo tutti meglio.- un pugno sul labbro e Jimin vede tutto nero, poi un altro sul sopracciglio e la testa rimbomba. Ad un tratto, si sente cadere a terra e nessuno più lo reggeva. Era appoggiato al muro e sentiva solo minacce e vedeva a stento figure che si muovevano davanti a lui. Jimin riconobbe le Converse nere, quelle di Yoongi. Yoongi stava picchiando suo padre, che non si sa come, ma in certo modo se n'era andato. Il maggiore si accovacciò davanti a lui.

-Jimin, sono qui. Va tutto bene? Stai bene?- "Sono qui" disse Yoongi, che era lì con lui. I gemiti di dolore riempivano la stradina.

-Y-Yoongi, mi fa tanto male..- tremò Jimin, con il sangue sulle labbra e le gambe doloranti.

-Lo so, lo so, ma devi provare ad alzarti così ti posso portare a casa e medicarti..-

"Medicarti"? pensava Jimin, ma era veramente Yoongi quello?

-Non ce la faccio Yoongi davvero..-

Yoongi afferrò la mano di Jimin, la strinse forte poi lo prese in braccio, facendogli appoggiare la testa nell'incavo del suo collo. Arrivati alla porta, il più grande aprì ed entrò, chiudendosela alle spalle, portò Jimin in camera sua e lo poggiò sul letto, ancora tremante, poi andò a prendere disinfettante, cerotti e cotone.

-Yoongi, perché lo stai facendo?- sussurrò Jimin, una volta che il più grande si sedette accanto a lui.

-Jimin, non mi fare queste domande. Per due mesi hai dedicato il tuo tempo a me per assicurarti che io stessi bene, ore devo farti stare bene io. E poi quel coglione ti stava facendo a pezzi, okay che parlo poco, ma non sono uno stronzo.- aggiunse con una risatina mentre imbeveva del cotono nel disinfettante. Jimin sorrise, sorrise davvero dopo tanto tempo.

-Okay, questo potrebbe fare un po' male, vuoi che ti tengo la mano?-

-Yoongi,- lo guardò Jimin -ho 22 anni..-

-Se lo dici tu..- neanche il tempo di passare il cotone sul labbro che Jimin gridò e Yoongi scoppiò a ridere.

-Dammi qua..- disse più grande per poi afferrargli la mano e Jimin la strinse subito, poi guardò le mani per un secondo e chiuse gli occhi. Yoongi passò il cotone piano piano sulle piccole ferite del ragazzo, mise un cerotto sul sopracciglio e del cicatrizzante sul labbro.

-Okay ascolta, per un po' non dovrai parlare quindi adesso dormi, riposati, mh?- Jimin annuì.

-Se ti serve qualcosa sono in salotto o in cucina che studio..-

Jimin improvvisò una finta risata -Tu studi?-

-Simpatico..- gli sorriso ironicamente Yoongi, per poi uscire dalla stanza e lasciar Jimin riposare.

perfume ↝ 윤민 ✧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora