Brevi Storie Inquietanti

Amore

Mio marito spesso torna a casa e inizia a parlare da solo, lamentandosi per tutto quello che gli succede di sbagliato: la bolletta è troppo cara, a poker gli rubano i soldi, gli alcolici sono diventati troppo cari, la polizia gli mette una multa, nessuno lo considera, nessuno gli vuole veramente bene, nessuno pensa mai a lui...
E quasi sempre se la prende con me e mi insulta senza motivo, come se potesse migliorare le cose.
Anche questa volta afferra dopo un po' una mia foto dal tavolo della cucina e dice con rabbia: -Pure tu non mi ascoltavi mai! Lurida puttana!- per poi sbatterla con forza per terra.
Questo suo modo di fare mi ferisce, è da due anni che va avanti così, e prima era anche peggio; mi picchiava. 
Ma questa volta è diverso, non sono solo ferita, ma anche piena di risentimento.
Forse dovrei dirgli che anche se non mi vede io continuo ad ascoltarlo, seduta sulla sedia di fronte a lui.

Forse dovrei dirgli che farebbe meglio a stare attento al coltello che sto per afferrare. 

Forse dovrei dirgli che scappare e rinchiudersi in camera come un bambino è inutile. 

Forse dovrei dirgli che chiamare la polizia non servirà, perché non arriverà mai in tempo.

Forse dovrei dirgli che gridare mentre gli taglio una ad una le dita delle mani non aiuterà.

Forse non dovrei dirgli nulla e continuare a strappargli lentamente la pelle del viso.

O forse dovrei semplicemente dirgli che se non mi avesse uccisa due anni fa, ora lui starebbe bene.